Libere di correre
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Libera di correre

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Conosco Maria da quando era la mia professoressa del Liceo e di lei ricordo soprattutto i libri che ci consigliava per il periodo estivo: parlavano di rispetto, responsabilità, impegno, ma insegnavano soprattutto la sensibilità per chi e cosa ci sta intorno.

Le nostre strade si sono rincontrate prima per affetto e poi per un tema a cui entrambe teniamo molto: la libertà.

Per una runner come me, la corsa è la massima espressione di libertà, è la dimensione in cui chi corre sa quanto sia facile ritrovarsi con i suoi pensieri in una assoluta sensazione di leggerezza: ci sono giorni in cui correndo a perdifiato, sembra tutto possibile.

Maria, con i suoi racconti da volontaria mi ha portata nella dura realtà del Carcere Femminile della Giudecca, struttura che ospita detenute di tutte le età, con pene più o meno gravi, di diverse nazionalità e anche alcune “mamme in carcere” assieme ai loro piccoli; le volontarie come lei forniscono a queste persone gli strumenti per imparare a pensare alla libertà come ad un bene supremo e prezioso, alla legalità come mezzo per tornare ad avere una vita: ogni giorno, attraverso semplici gesti quotidiani, che senza “barriere” sarebbero scontati, insegnano loro a ripartire dalle piccole cose, ad avere cura di sé, a sentirsi ancora persone inserite in una società.

Ho deciso di sostenere questo progetto per dare ancor più valore a questi 42 km da percorrere dalla mia bella Riviera fino a Venezia: voglio che le mie gambe e la passione per questo sport portino con sé un messaggio di solidarietà concreta, dando il giusto valore alla rieducazione e la giusta importanza al reinserimento in società delle persone costrette in un regime carcerario.

Sentitevi liberi di correre...correte e donate un po di voi stessi a questo progetto!

 

 

 

 

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