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Una storia d'amore e quadrifogli

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Ciao sono Irene e ho 49 anni.

Ho scoperto la mia malattia nel 2001, e ho avuto una recidiva nel 2003. Nel 2011 in seguito ad analisi genetiche ho scoperto di avere entrambe le mutazioni genetiche e così l’equipe che mi seguiva ha deciso di sottopormi nel 2016 ad un intervento di ovariectomia e annessiectomia bilaterale. Purtroppo il tumore mi ha accompagnato nel corso della vita anche come esperienza vissuta accanto ai miei cari: ho perso la mia mamma sempre per un carcinoma al seno e il mio compagno due anni fa per un linfoma… Ho affrontato tutto sempre cercando di non farmi annientare dal dolore e soprattutto dalla paura che è il sentimento che alla fine ci procura più danni, anche se è umano provarla, vivo il momento dei controlli periodici con serenità e posso dire che nonostante tutto mi sento una persona che ha raggiunto una propria stabilità emotiva.

Ha sempre creduto nel valore e nell’importanza dell’esempio. Il tumore al seno assume tante di quelle valenze per noi donne che spesso ci portano a mettere in discussione tutta la nostra vita e la nostra stessa condizione di donna, è un tumore che ferisce la nostra femminilità e alla fine ci ritroviamo a dover ricostruire tutto: corpo, sfera emotiva e qualche volta anche quella affettiva che va in crisi.

L’immagine di una donna che ce l’ha fatta a ritrovare tutto questo, o almeno che si sta impegnando per farlo penso che sia più forte di tanti discorsi anche rassicuranti di medici o persone intorno a noi. Mi sono a volte specchiata negli occhi di chi aveva ritrovato il sorriso dopo tanto dolore e ne ho tratto una forza incredibile. Adesso tocca a me e di questo sono felice e fiera. Questo per me è essere una Pink Ambassador.

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