La mia comfort zone-Stefania Albertini
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La mia comfort zone

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Dicono che i sogni sono rivelatori di qualcosa che il nostro essere ha bisogno di realizzare per stare meglio, ed il mio sogno più frequente durante l'immobilita' procurata dalla malattia era di correre. Ora che sto bene mi sono appoggiata alla Fondazione Umberto Veronesi che, unendo l'utile al dilettevole, mi sta aiutando a realizzare il mio sogno. Già! Ma cosa ho perso nel frattempo per trovare il coraggio, a 51 anni, di voler correre il percorribile pur non avendolo mai fatto prima? La risposta é semplice e drammatica allo stesso tempo: Ho perso pezzi di me, come quando ad un albero malato tagliano i rami che non vegetano più. Il cancro mi ha colpita nel 2014 costringendomi ad una mastectomia bilaterale con ricostruzione immediata. Tanta sofferenza e altrettante privazioni, oltre ad una serie di terapie invasive che però sono servite a farmi guarire. Spezzata ma non abbattuta sono ancora qua ed ora metto le scarpe alle mie radici e CORRO, principalmente  PER LA RICERCA, ma anche per dare nuova linfa al mio corpo. Non sono sola in questo percorso perché ho compagne di viaggio davvero toste e poi ci siete Voi con un Cuore Grande: familiari, amici, conoscenti e donatori occasionali, che con un piccolo gesto date un senso a questo mia immensa voglia di vivere ed un grande aiuto a coloro che studiano e sperimentano metodi di guarigione. Grazie a tutti 💓🏃‍♀️stefismile😊

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