The Umarèlls-Giovanna  Bonora
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The Umarèlls

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Cosa sarebbe Milano senza i suoi cantieri? E cosa sarebbe un cantiere senza un umarèll? E un umarèll senza un cantiere?

Per rispondere a queste domande, abbiamo deciso di provare a vedere la vita come un grande cantiere. 

E quale posto migliore di Milano per farlo? Questa città effervescente (artificiale), the city that never sleeps (ah no, quella è New York). Dove nuovi cantieri spuntano come funghi, nuovi grattacieli svettano in luoghi che prima non esistevano e nuove strade corrono silenziose sotto quelle che percorriamo ogni giorno. 

Milano: città di cantieri di innovazione, di produzione, ma anche di solidarietà. 

Come Casa Sollievo Bimbi, un sogno che è diventato un cantiere, un cantiere che è diventato una realtà di cure competenti, amorevoli e gratuite per tanti bambini e per le loro famiglie. Un luogo pieno di luce dove bimbi e adolescenti con malattie inguaribili possono essere curati (sì, per Vidas si può curare anche quando non si può guarire) e presi per mano, insieme ai loro genitori, ai loro fratellini e alle loro sorelline, per vivere con serenità ogni giorno.

Sì, Milano è un grande cantiere, e il cantiere è una metafora della vita: perché ci sono sogni testardi e ambiziosi, come Casa Sollievo Bimbi, da costruire e poi da proteggere insieme. Usando il materiale più prezioso che ci sia: l'amore.

Noi quattro - Emanuela, Francesco, Giovanna e Paolo- abbiamo deciso di diventare umarèll per un giorno. Per guardare il grande cantiere della vita da una prospettiva diversa. E per costruire insieme a voi tanti giorni di serenità per i bambini che Vidas assiste in Casa Sollievo Bimbi. Grazie a tutti! 

Emanuela Cataratta: Più che una donna, un vero fenomeno. Paranormale. In perenne equilibrio tra sofisticate architetture legali e solenni goliardiate, vive pericolosamente ogni giorno. Nota ai più come "La Kardashian de Compostela", le leggende su di lei narrano che abbia un problema con gli ascensori. E con i leggins da runner.

Francesco Prostamol: Così anziano e malandato da non potere partecipare allo shooting, viene reclutato dai tre compagni per pietà. Dietro la sua irreprensibile vita privata e la sua luminosa carriera, nasconde un mondo di molestie e imprecazioni che non temono confronti. Brutta copia del nonno di Amarcord, si fa chiamare Carnazza.

Giovanna Cukident: Forte del suo vantaggio competitivo- ha già utilizzato il deambulatore in giovane età durante un soggiorno al Gaetano Pini- sfida i suoi compagni di staffetta con una certa spocchia e quest'anno azzarderà il tratto da 10 km. Si avvicina alla corsa nel 2019 mossa dal sacro fuoco del fundraising- con cui rovina la vita a se stessa e al prossimo da quasi vent'anni. Si appassiona quando scopre che lo sport è un ottimo pretesto per sfoggiare outfit improbabili, perfetti per la sua crisi di mezza età. 

Paolo Sciatica: Intellettuale del gruppo, nonostante i lunghi studi e la brillante carriera accademica -siamo felici di annunciarvi che è riuscito a ottenere il dottorato nonostante lo shooting 2019- continua a prendere voli Milano-Londra-Milano per partecipare a shooting di dubbio gusto. Recentemente trasferitosi in UK, guarda con favore alla Brexit nella speranza che venga eretto un muro per separarlo dai tre compagni dopo il 5 aprile 2020.

(Un grazie speciale al nostro bravissimo e bellissimo fotografo e videomaker -nonchè prossimo runner- che preferisce rimanere anonimo)

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