Il Bando Crowdfunding 2023, promosso dalla Fondazione di Modena, in collaborazione con CSV Terre Estensi ed in parternship con Rete del Dono, è un bando rivolto agli Enti del Terzo Settore (ETS) che svolgono le proprie attività nella provincia di Modena in Emilia-Romagna.
Gli obiettivi del bando sono molteplici: aumentare la partecipazione attiva delle comunità principalmente su tematiche sociali e culturali, ampliare le competenze delle organizzazioni del territorio nella realizzazione dei progetti che riversano un impatto nella comunità locale e utilizzare nuove tecnologie digitali di comunicazione e raccolta fondi per diffondere e sostenere i propri progetti.
Possono partecipare appunto Enti del Terzo Settore, quindi associazioni, organizzazioni non profit, associazioni di volontariato del territorio ma anche scuole pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado di Modena e provincia, pre
Il Bando Crowdfunding 2023, promosso dalla Fondazione di Modena, in collaborazione con CSV Terre Estensi ed in parternship con Rete del Dono, è un bando rivolto agli Enti del Terzo Settore (ETS) che svolgono le proprie attività nella provincia di Modena in Emilia-Romagna.
Gli obiettivi del bando sono molteplici: aumentare la partecipazione attiva delle comunità principalmente su tematiche sociali e culturali, ampliare le competenze delle organizzazioni del territorio nella realizzazione dei progetti che riversano un impatto nella comunità locale e utilizzare nuove tecnologie digitali di comunicazione e raccolta fondi per diffondere e sostenere i propri progetti.
Possono partecipare appunto Enti del Terzo Settore, quindi associazioni, organizzazioni non profit, associazioni di volontariato del territorio ma anche scuole pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado di Modena e provincia, presentando un progetto di raccolta fondi inerente almeno una delle seguenti categorie: ambiente, arte e cultura, persona. A seguire saranno selezionati fino a cinque progetti esemplari che potranno così attivare la propria campagna di crowdfunding, partecipando a un percorso di formazione e accompagnamento a cura di Rete del Dono. Al temine delle campagne Fondazione di Modena raddoppierà le donazioni raccolte fino a un importo massimo pari a 5 mila euro per ciascun progetto.
Le domande devo essere presentate entro il 27 giugno.
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La Fondazione di Modena è una delle 86 fondazioni di origine bancaria italiane nate con la legge Amato del 1990 e riconosciuta come ente non profit, privato e autonomo. Come tale essa persegue esclusivamente scopi di utilità, solidarietà e di promozione dello sviluppo economico, sociale, culturale, scientifico, umano, etico e civile del suo territorio di elezione. L’attività istituzionale della Fondazione di Modena è caratterizzata da una grande attenzione al territorio di riferimento su cui opera sviluppando progettualità ed attività che arricchiscono gli ambiti di intervento in risposta alle istanze degli interlocutori locali.
Fondazione di Modena opera entro il sistema delle fondazioni di origine bancaria associate ad ACRI, di cui condivide i principi di azione per realizzare la missione comune di accompagnare lo sviluppo culturale, sociale ed economico delle comunità di riferimento e dell’intero Paese, attraverso iniziative e investimenti di risorse per perseguire gli obiettivi indicati dalla legge: l’utilità sociale e la promozione dello sviluppo economico. Le risorse utilizzate per realizzare le progettualità delle fondazioni sono tratte dagli utili generati dagli investimenti dei loro patrimoni.
Proprio perché operano entro un orizzonte di principi e valori comuni, le fondazioni perseguono efficienza ed economicità della gestione ricorrendo a forme di cooperazione e di aggregazione per il perseguimento di obiettivi comuni, sia con altre fondazioni che con istituzioni e corpi sociali intermedi operanti per obiettivi comuni. Le fondazioni sono chiamate a garantire la presenza nei propri organi di soggetti portatori di professionalità, competenza e autorevolezza nonché l’adozione di processi di nomina funzionali a salvaguardare l’indipendenza e la terzietà dell’Ente. A partire da un corretto principio di salvaguardia, improntato alla responsabilità verso le generazioni che verranno, l’impiego del patrimonio deve essere finalizzato a generare la redditività necessaria per lo svolgimento delle attività istituzionali, seguendo modelli di pianificazione strategica.
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