Nordenskioldsloppet, io dono una sfida-Marta Da Pra
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Nordenskioldsloppet, io dono una sfida

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*-*-*-*-*-* ITALIANO *-*-*-*-*

Ciao io sono Marta Da Pra, un' osteosarcoma survivor.

Nel 1999, dopo mesi di visite, diagnosi errate e tanto dolore, finalmente arrivo all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, dove mi viene diagnosticato un osteosarcoma al bacino e femore sinistro, un tumore raro, a un'età rara e in un posto raro.

In quelle settimane/mesi, la mia vita è cambiata, non ero più la ragazza sportiva e spensierata, ma una 22enne che iniziava una nuova vita da diversamente abile.

Lo sport è diventato subito un ricordo, ed ho sfruttato altre opportunità per imparare lavori e hobby più "casalinghi", utilissimi nella vita di una donna, ma mi mancava qualcosa.

Nel 2009 ho la grande fortuna di diventare mamma (cosa non scontata dopo i cicli di chemioterapia ad alte dosi e le varie protesi ossee) di Angelo, un piccolo grande campione che aveva fretta di nascere, ... 4 mesi prima !

Nel 2015, dopo una ricostruzione del ginocchio sinistro a causa dell'artrosi avanzata, con le stampelle in mano riprendo a camminare sui sentieri delle mie montagne, e da li a breve riemerge il mio spirito agonistico e il desiderio di rimettermi in gioco: escursioni in montagna, gare vertical , trail, provo la canoa ma non mi piace.

Nel 2016 trovo il coraggio di rimettere gli sci da fondo, non ho più paura di cadere, felicità alle stelle ... e dopo un mese mi ritrovo in Ukraina ad affrontare la mia prima gara di Coppa del Mondo Paralimpica.

Il mondo Paralimpico mi ha insegnato che niente è impossibile, basta solo saper sfruttare quello che ti è rimasto.

Non ho più smesso di sciare, di allenarmi, di condividere le mie pazzie con il Prof. Donati, l'uomo che mi ha ricostruita.

Dopo 20 anni finalmente cerco, a modo mio, di ringraziare il reparto di ortopedia/oncologia del Rizzoli, ed è così che, in collaborazione con A.R.C.S. Onlus (l'Associazione Ricerca e Cura Sarcomi, nata all'interno del reparto stesso) nasce l'idea di unire la mia grande sfida sugli sci, ad un progetto a sostegno del reparto.

In tutti questi anni le raccolte fondi sono sempre state destinate principalmente alla ricerca e a supporto dei giovani pazienti.

Io invece ho pensato alle mamme che da un giorno all'altro, senza preavviso, devono affrontare una prova durissima, un tumore ad un figlio, molto spesso a centinaia di km dalla loro casa, dalla famiglia, dal lavoro, dalle amicizie, da tutto, ... quel "tutto" che in un attimo diventa "niente".

Le mamme hanno una forza ed un coraggio incredibile, mai una lacrima, mai un cedimento difronte ai figli, sedute dalla mattina alla sera su una sedia accanto al letto, mamme che non chiedono mai niente per loro perchè l'unica cosa che chiedono ai medici è far guarire i propri figli.

 

Da qui l'idea con A.R.C.S.  di portare avanti insieme il PROGETTO di arredare una stanza all'interno del reparto per sistemare i tantissimi giochi, libri, play-station che sono stati donati ai pazienti. 

In questa stanza vogliamo disporre anche 3 poltrone per permettere alle mamme di distendersi qualche ora, di sfogarsi tra loro, di piangere se serve, per poi ritornare accanto ai loro figli a combattere per sconfiggere il tumore.

 

Fra pochi giorni sarò in Svezia, sopra il circolo polare artico, l'unica italiana e la prima paratleta donna (prima di me solo 2 paratleti maschi) ad affrontare la gara di sci di fondo più vecchia e più lunga al mondo, tutta a spinte di braccia, la RedBull Nordenskioldsloppet.

 

Riuscirò a tagliare il traguardo a Jokkmokk ?

Seguite la mia sfida sui social, condividete e se potete aiutateci con una donazione. Basta anche poco, qualcuno ha scommesso un caffè, una birra, una pizza, qualcun'altro addirittura qualche centesimo al km.

 

Il ricavato verrà interamente e direttamente devoluto all'associazione per l'acquisto delle poltrone e la realizzazione del progetto a sostegno delle mamme in reparto. L’eventuale eccedenza verrà destinata allo studio della stampa delle protesi in 3D.

 

*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-* ENGLISH version [sorry for mistakes :-) ] *-*-*-*-*-*-*-*

 

*/*/* Nordenskioldsloppet , I give a challenge */*/*

Hi I'm Marta Da Pra , an osteosarcoma survivor . 

In 1999, after months of visits, misdiagnosis and much pain, I finally arrived at the Rizzoli Orthopedic Institute in Bologna, where I was diagnosed with osteosarcoma in my left pelvis and femur, a rare cancer, at a rare age and in a rare place . 

In those weeks / months, my life changed, I was no longer the sporty and carefree girl, but a 22 years old who started a new life as a disabled person. 

Sport immediately became a memory, and I used other opportunities to learn more "home" jobs and hobbies, very useful in a woman's life, but I missed something. 

In 2009 I have the great fortune of becoming a mother (which is not to be taken for granted after the high dose chemotherapy cycles and the various bone prostheses) of Angelo, a great little champion who was in a hurry to be born, ... 4 months before! 

In 2015, after a reconstruction of the left knee due to advanced osteoarthritis, with the crutches in my hand I started walking on the paths of my mountains, and my competitive spirit and the desire to get back in the game soon emerged again: excursions in mountain, vertical races , trails , I try the canoe but I don't like it. 

In 2016 I found the courage to put the cross-country skis back on, I was not afraid of falling anymore, happiness to the stars ... and after a month I found myself in Ukraine to compete in my first Paralympic World Cup race . 

The Paralympic world has taught me that nothing is impossible, you just need to know how to exploit what you have left. 

I no longer stopped skiing, training, sharing my madness with Prof. Donati, the man who rebuilt me. 

After 20 years I finally try, in my own way, to thank the orthopedic / oncology department of Rizzoli, and this is how, in collaboration with ARCS Onlus (the Sarcomi Research and Treatment Association, born in the same department) is born the idea of ​​combining my great skiing challenge with a project in support of the department. 

In all these years, fundraising has always been aimed primarily at research and support for young patients. 

On the other hand, I thought of mothers who, overnight, without warning, have to face a very hard test, a cancer for a child, very often hundreds of miles from their home, family, work, friendships, everything , ... that "everything" that in an instant becomes "nothing". 

Mothers have incredible strength and courage, never a tear, never giving way to their children, sitting from morning to night in a chair next to the bed, mothers who never ask for anything because they only ask doctors to get their children healed. 

 

Hence the idea with ARCS   to carry out together the PROJECT to furnish a room inside the department to fix the many games, books, play-stations that have been donated to patients.  

In this room we also want to have 3 armchairs to allow mothers to relax a few hours, to cry if needed, and then return to their children to fight to defeat the cancer. 

 

In a few days I will be in Sweden, above the Arctic Circle, the only Italian woman and the first female parathlete (before me only 2 male parathletes ) to face the oldest and longest cross-country ski race in the world, pushing only with the strength of the arms , the Red Bull Nordenskioldsloppet .

 

Will I manage to cross the finish line in Jokkmokk?

Follow my challenge on social, share, and if you can help us with a donation.

Just a little, someone has bet a coffee, a beer, a pizza, someone else even a few cents per km.

 

 

The proceeds will be entirely and directly donated to the association for the purchase of the seats and the realization of the project in support of the mothers in the ward. Any surplus will be allocated to the study of 3D prosthesis printing.

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