Al circolo polare artico per il CBH-Andrea Wierer
Al circolo polare artico per il CBH-Andrea Wierer
Una mano per la  SLA-Sergio Gori
Una mano per la  SLA-Sergio Gori
Una mano per la  SLA-Sergio Gori
Di corsa per End Polio-Rotary Club Vicenza Nord Sandrigo
Di corsa per End Polio-Rotary Club Vicenza Nord Sandrigo
Di corsa al Traguardo...
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Terra rossa e caffè...

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Terra rossa.. quella che ti rimane attaccata alle suole dopo una intera giornata di pioggia

Caffè... quello cerimonioso e importante che scandisce i grandi eventi   

Come per ogni viaggio sono necessarie quattro cose: un mezzo, una via, una meta e del combustibile... Bene io vi offro il mezzo (me stesso), vi offro la via (ciò che so) e vi offro la meta.. In verità la meta la offre il CCM ed è LA SALUTE GLOBALE.. A voi spetta il carbuarante e per questo viaggio ne serve molto.. Quindi datemi una mano a racimolare un po di fondi e io in cambio vi farò vedere cosa i miei occhi vedranno ogni giorno..

Detto ciò è ora di partire, destinazione Etiopia. Per salire in vettura sai come devi fare.....

Grazie

 

DAY 3

Oggi primo giorno di OPD (per chi non lo sa è una specie di ambulatorio nel quale arriva un po di tutto dall'influenza al trauma... dico ambulatorio e non pronto soccorso perchè non dimenticate che io sostengo la categoria dei Medici di famiglia :-))

Il profumo che si respira in queste zone lo ricordavo tale, una via di mezzo tra il carbone e l'incenso. Il tempo è molto allungato se pur non si sia con le mani in mano.. Poi beh nelle pause c'è sempre tempo di imparare qualche parola Tigria in più..... un gran pasticcio

 

DAY 13

Prima settimana passata. Tra alti e bassi con qualche salto di corrente, acqua che scarseggia e telefono che va e non va la routine diventa sempre più parte di questo viaggio. Routine in senso positivo ovviamente perchè piano piano mi sto integrando nel vita etiope di questo Health Center.

Oggi è giorno di vaccinazioni. Entro in OPD e vedo uno stuolo di mamme e bimbi sul dorso (come si usa qui) in una fila pseudo organizzata (in questo gli uomini si assomigliano tutti!!!) e mi dico:" cosa è di nuovo successo? Contamination? (qui questa parola va per la maggiore), il Forengi Doctor sta attirando troppa gente? (non per le qualità mediche ma per quel colorito biancastro che da queste parti non si vede più da un po)... e poi dall'altra parte del OPD arriva una voce è Sister Saba che dice Immunization...

E poi oggi è arrivato lui........... Il dottor Levis... il grigio "Gandalf"

 

DAY 16

Racconto ravvicinato perchè il pc ha deciso di ricominciare a collegarsi a internet o internet ha ricominciato a funzionare, questo non è dato saperlo... Quindi some dire Carpe Diem

Oltre a raccontare di persone credo che valgala pena anche iniziare a raccontare del luogo dove questo viaggio si sta compindo. Una parte importante è l'OPD con le sue stanza essenziali, la sala parto molto "spartana", la farmacia ed il laboratorio, la pediatria (OPD UNDER 5) e il consultorio. In tutte le sale si respira quell'aria ricca di polvere e titubanza. Polvere alzata dalle raffiche di vento che ormai da una settimana stanno rendendo più sopportabile il caldo che via via aumenta. La titubanza... La titubanza di un popolo che in passato ha vissuto una dittatura e ora si trova a combattere per rissollevarsi senza però avere mezzi e fondi sufficienti.

 

DAY 21

Ormai sono più di 24 ore che nell'Health Center non c'è acqua.. non è un'emergenza perchè ormai qui è la routine e almeno in 4 giorni su 7 si vedono secchi pieni d'acqua che girano per le stanze e che piano piano finiscono, sempre prima che la metà dei pazienti lasci la struttura con una diagnosi e una terapia..

Qui siamo in una zona semi desertica dell'Etiopia dove il sole scalda più che mai, soprattutto oggi che il vento non vuole fare capolino. La siccità si sente tutta tra la polvere e le pietre roventi sulle quali si passa per entrare nel corridoio centrale...

Dopo un po' che si sta in questi luoghi si scorge una grande differenza tra la "città" e la rural area.. La seconda seppur povera e essenziale continua a mantenere un equilibrio con il tutto dettato appunto dalla sua semplicità. La prima invece è costantemente martoriata da un conflitto che da una parte vede la volontà di assomigliare ad una città moderna e dall'altra l'incapacità di uscire dal suo essere villaggio. Sembra essere immersi in un gioco interattivo come the sims (per gli appassionati) in qui il giocatore dalla smania di avere strutture sempre più belle spende ogni risorsa per creare alberghi, bar e ristoranti ma....... perchè prima o poi quel ma arriva... ma ad un certo punto si accorge che i beni primari sono rimasti sottosviluppati e ormai le risosrse e le capacità sono insufficienti per poter sopperire al disguido... ora fossimo nel gioco si potrebbe cliccare su reset ma qui........ NO

E a patirne sono loro.. quell'insieme di due occhi (alle volte vispi, alle volte sofferenti e altre in cerca di risposte) che oggi non vedendo il Clinical Officer lavarsi le mani perdono ulteriormente la possibilità di imparare che l'acqua non solo disseta ma previene il tifo....

 

DAY 34

Il viaggio sta volgendo alla fine, stanno arrivando gli ultimi giorni. Passo dopo passo la strada percorsa sta portando alla mia ripartenza.. Malinconia mista a soddisfazione in questi ultimi giorni..

L'acqua al Health Center non è ancora arrivata ma, fortunatamente, la natura per alcuni e Dio o Allah per altri ha donato tre giorni di pioggia. Questa pioggia oltre ad abbassare le temperature di questa terra desertica ha permesso che enormi catini blu si riempissero di acqua da utilizzare per lavarsi le mani e pulire alcune parti del health center. E qualche bambino forse per emulazione o forse per necessità intinge le mani in quella sostanza incolore per poi cercare di pulirsi le zampette..... riprendendo subito dopo la pietra abbandonanta vicino al catino poco prima...

Ma oggi oltre al "raini day" è una giornata di incontro. Incontro tra due mondi ai limiti che però combattono ogni secondo per un fine comune. Oggi la medicina classica si è incontrata con quella tradizionale. In verità non solo oggi ma, a causa del mal tempo, i pazienti "cittadini" di questo centro sono diminuiti e sono arrivati prevalentemente pazienti della "rural area". Questi tipi di pazienti ti offrono il biglietto di ingresso per quel mondo della medicina tradizionale fatto di preparati, di credenze e di riti senza i quali lo spirito ed il corpo non posso raggiungere la loro salute. Questa medicina combatte ogni giorno contro Ganien, o Jinni (spitiri malvagi) che normalmente ti fanno cadere per terra e ti possono attaccare ovunque (specialmente nei turbini di vento). Li combatte con terapie a base di erbe e preghiere, imparate dopo lunghi anni di studio; combatte contro gli sguardi malevoli che, volontari o involontari (Ide Seb e Buda) creano una seria compromissione dello stato di salute, con rimedi a base di limone, uovo e conchiglie sbriciolate o tramite le Maichelot: le fonti di acqua santa che guariscono e che, disseminate sul territorio, tutti conoscono. Ovviamente questa è una descrizione ridottissima di questo mondo. La sua comprensione è difficile ma Virginia (dottoranda in antropologia medica presso l'Università della Sapienza di Roma) ci sta mettendo tutto il suo impegno per spiegarmela. In cambio io le offro qualche consiglio medico per evitare di prendersi il tifo........ Se ci fosse maggior dialogo tra il mondo "tradizionale" e quello biomedico; se si imparasse ad utilizzare una "lingua" più vicina a quella dei pazienti per significare l'episodio di malattia, il beneficio più grande sarebbe proprio per i pazienti stessi che potrebbero finalmente ricostruire il senso di ciò che accade loro e magari anche accettare con più coscienza e con più motivazione le indicazioni date dai doctors e dai nurses...

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