SORRIDI SEMPRE-Emilia Falbo
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SORRIDI SEMPRE

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Mi chiamo Emilia e nel 2018 ho subito un intervento per un cancro al seno. All’intervento è seguita la chemioterapia e la radioterapia.

Vi voglio raccontare la mia storia attraverso i miei ricordi fotografici.

Nella prima foto c’è un po' della mia vita prima dell’intervento. La vita di una mamma, di una moglie, di una maestra serena. Una vita nient'affatto banale e ricca di soddisfazioni.

Nella seconda foto c’è l’inizio della mia nuova vita. Sono in ospedale il giorno prima dell’intervento. Ho fatto la foto per dire alle mie figlie che tutto andava bene, ma la cosa che pensavo in quel momento è che dal giorno dopo la mia vita sarebbe cambiata.

Nella terza foto l’amato e odiato caschetto per non perdere i capelli durante la chemioterapia.

Amato, perché le mie figlie non mi hanno visto senza capelli, per cui hanno affrontato la mia malattia in modo più “sereno” (la perdita dei capelli è un richiamo costante alla malattia). Amato, anche perché mi ha permesso di vivere più "tranquillamente" la mia malattia, senza l’aggiunta di sguardi “particolari”.

Odiato perché non è un’esperienza facile. Il freddo è terribile (anche se ho iniziato la terapia a luglio la temperatura sotto il casco era di 3°C) e poi l’odore che percepivo, un po' proveniente dalle medicine, un po' dal ghiaccio, e tante altre sensazioni non facili da descrivere, che mi portavano a star male. Ancora oggi mi è difficile guardare questa foto.

Nella quarta foto la mia FAMIGLIA, la mia forza. Ho ricevuto il sostegno e l’amore di tutti. In nessun momento mi sono sentita sola.

Nella quinta foto la corsa. Quattro giorni dopo la fine della radioterapia, ho partecipato ad un evento sportivo, correndo i 10 km. L’ho fatto perché volevo ricominciare la mia vita da dove l’avevo lasciata.

Nella sesta e ultima foto le mie figlie, il FUTURO.

Ho presentato la domanda per far parte delle Pink Ambassador per salvaguardare il nostro futuro. Corro per raccogliere fondi da destinare ai ricercatori impegnati nello studio di patologie oncologiche.

E’ il mio modo per dire grazie a chi mi ha dato un’altra possibilità.

Chiedo adesso il vostro aiuto, perché donare per la ricerca vuol dire donare per noi stessi e per i nostri figli.

Grazie.

Emilia

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