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PINK IS GOOD

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Credo che il sentiero vicissitudinale percorso da me negli ultimi tre anni, non sia così discosto dalle mie compagne di viaggio. Vero che il dolore ti cambia nel tratto della consapevolezza, quella che ti fa vedere dentro come mai ti sei vista, portando a galla il netto, facendo scivolare tutto il superfluo. Come vedete non maledico a priori la malattia. Chiaro che non è una benedizione, ma attraverso lei oggi ho sviluppato una valutazione più reale di ciò che incontro e consapevolmente, di ciò che sono. L’opportunità del programma sportivo, la possibilità di sostenere la ricerca attraverso l’iniziativa “PINK IS GOOD”mi trova disponibile, motivata ed entusiasta a realizzare questo progetto insieme al team fantastico che già si è formato.

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