Una “masticata” di solidarietà!-A.DI.CA ODV

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Erano passati solo 2 mesi dalla laurea, partita iva appena aperta, studio nel quale collaborare trovato, eppure..."tana per la Susy"!qualcun'altro ha trovato me.

 
A 26 anni ti aspetti magari di riuscire finalmente a pagarti l'affitto da sola invece che dipendere dal tuo (ormai Santo e Beato ma adesso marito) fidanzato, ed invece ti ritrovi a scoprire cos'è l'acronimo che da il nome a quell'edificio al quale passi davanti indifferente da sempre. Non pensi lontanamente che ci entrerai dopo poco tempo e lo ritroverai famigliare, saluterai l'infermiera (Santa anche quella) con un "ciao" e pure il chirurgo. 
 
Nessun caso in famiglia di tumori e fino a che non leggi nero su bianco la diagnosi continui a fare lo struzzo, testa sotto la sabbia e non pensiamoci; che poi sapete una cosa? Sono fortunata! Ad essere qui inanzitutto, ad aver ricevuto la terapia giusta, ad essere in remissione completa, ad aver avuto "solo" il cancro al seno.
 
Può sembrare un pensiero un po' cinico ma quello che ho imparato in questi anni è non aspettarmi niente, prendere quello che viene e trasformarlo in una storia meravigliosa comunque. Io ho fatto così. 
 
I 6 mesi di chemio terapia prima dell'intervento per ridurre il tumore e renderlo meno aggressivo li ho affrontati sempre con un gran sorriso (e sempre ben truccata!). Mastectomia dx, terapia di mantenimento per i successivi 10 mesi e dopo 1 anno e mezzo mastectomia sx profilattica ( e pure la Jolie poco dopo mi ha copiata!).
Presentarmi settimana dopo settimana puntuale all'appuntamento in stanza rosa (non posso dilungarmi troppo su questa stanza ma ha le pareti rosa davvero, dedicata a noi donne e coordinata da 4 angeli custodi stupende) per ricevere quel veleno che nonostante tutto ti salva la vita è stata davvero dura, ma per fortuna, mia e di tutte le mie "colleghe", avevamo le spalle coperte da una struttura come lo I.O.V..
 
Per voi sarà difficile forse capire fino in fondo il nostro voler affrontare una sfida come questa. Per quanto mi riguarda, correre non è stata mai una cosa fatta volentieri o che potesse scaricarmi le tensioni! Ma credetemi quando vi dico che riuscire a vincere una battaglia come abbiamo fatto noi ci dà la forza e la determinazione di vincerne altre, e altre e altre ancora.
 
Tutta la vita sarà per noi una battaglia,una sfida, e vogliamo, grazie a questo progetto, dare un messaggio forte a chi la malattia la sta ancora affrontando.
 
NEW YORK 2016 sarà la nostra e la vostra GUERRA!!!
 

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DOPO IL CANCRO SI PUO' RICOMINCIARE A CORRERE - A CORRERE LA PROPRIA VITA!

 

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