Sostegno al Progetto Psicologico-Città della Speranza

Sostegno al Progetto Psicologico

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 “Vorrei essere solo un po’ uguale agli altri…normale (…) mi sento normale,

non è che mi sento diversa, ma voglio essere come gli altri (…)

Perché mi sento indietro nella scuola…nel farmi gli amici è difficile…”

(Bambina di 11 anni)

 

Per fortuna, la percentuale di bambini e adolescenti che superano la malattia oncologica è incrementata in maniera considerevole, soprattutto negli ultimi anni, creando una realistica possibilità, oltre che speranza, di sconfiggere la neoplasia. Tuttavia, è fondamentale non dimenticare che il tumore è un evento che mette in crisi in maniera profonda lo sviluppo del piccolo paziente nel suo stato di salute fisica, funzionale e psichica. La stessa famiglia del giovane paziente deve far fronte a un duro e faticoso percorso, avendo il compito di sostenere il bambino e di ristabilire gli equilibri all’interno della famiglia.

Per questo motivo è necessario seguire lo sviluppo del bambino che si ammala e la sua famiglia sia durante le terapie che quando è fuori terapia e inizia il processo di riadattamento alla vita quotidiana con equilibri familiari e sociali da ristabilire dopo un’esperienza così traumatica e profonda.

 

Il Servizio di Psiconcologia, attivo dal 2000 e sostenuto anche dalla Fondazione Città della Speranza, nasce proprio da questi bisogni e ha principalmente i seguenti obiettivi:

- offrire un sostegno psicologico ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, a seconda delle richieste e delle difficoltà presentate nelle varie fasi della malattia e nell’off-therapy;

- svolgere attività di ricerca – intervento, finalizzata a raccogliere dati per monitorare lo sviluppo del bambino nel raggiungimento e superamento dei suoi compiti di sviluppo e pianificare un efficace intervento psicologico con focus sia sul bambino che sulla famiglia;

- svolgere attività di formazione e consulenza/sostegno psicologico per il personale medico-infermieristico-socio assistenziale

- occuparsi della selezione, formazione e supervisione dei volontari “Arrivano i Nostri”.

- agevolare un lavoro di tipo multidisciplinare tra le diverse professionalità che si occupano della salute dei bambini e delle loro famiglie, con una comunicazione efficace e continua

- creare una rete a livello territoriale e regionale tra i diversi professionisti della salute che si prendono in carico i bambini e le famiglie, in modo che i bisogni dei piccoli pazienti e delle loro famiglie possano essere colti anche nella fase non più acuta della malattia, quando il rientro sociale diventa pregnante.

 

Le psicologhe seguono pazienti e famigliari afferenti al reparto, alla sezione trapianti e al day-hospital della Clinica.

I diversi tipi di intervento psicologico sono indirizzati ai pazienti, genitori, fratelli sani durante e dopo le terapie e sono soprattutto:

- interventi psico-educativi

- interventi psico-sociali

- colloqui di consulenza psicologica individuale/di coppia

- percorsi di psicoterapia breve individuale, di coppia e familiare

- valutazioni psicologiche, psicodiagnostiche e cognitive

- sostegno alla genitorialità.

 

Il coinvolgimento delle psicologhe è utile fin dal primo colloquio di comunicazione della diagnosi alle famiglie, dove viene presentato il servizio di psico-oncologia e in occasione dei colloqui ad alto coinvolgimento emotivo, in base alla richiesta del/i medici referenti (es. colloquio di comunicazione di recidiva e terminalità, colloquio pre-trapianto)

Le psicologhe partecipano agli incontri del CDS Psicosociale AIEOP e del gruppo Centralizzazione Psicologi AIEOP e si fanno promotrici delle proposte a livello nazionale di un lavoro comune a tutti gli psicologi afferenti ai centri AIEOP. Inoltre partecipano agli incontri della Rete Veneta di Oncologia Pediatrica.

Inoltre collaborano con altri centri di cura e di ricerca nazionali e internazionali con focus sul benessere psico-sociale dei giovani pazienti e delle loro famiglie.

Non esiste ad oggi una figura strutturata finanziata dallo Stato specializzata nell’assistenza psico-sociale al bambino affetto da tumore e alla sua famiglia.

Lo psico-oncologo, in stretta collaborazione con l’equipe sanitaria, adottando un approccio multi-metodo attraverso colloqui in profondità, test e questionari, è indispensabile per aiutare il bambino e la sua famiglia nel processo di adattamento alla malattia e a ciò che comporta e nel lungo cammino verso la guarigione.

 

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