I BAMBINI SPACCAPIETRE DEL BENIN-HFL
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I BAMBINI SPACCAPIETRE DEL BENIN

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BENIN: Capitale: Porto-Novo 285.328 abitanti; Cotonou (sede del Governo) 685.458 abitanti
I VILLAGGI  DI INTERESSE DEL PROGETTO
Partendo da Cotonou e salendo verso nord, oltrepassando il distretto di Dassa e giungendo fino ai villaggi di Ina e Bembereke, c’è la cosiddetta zona delle colline, con grossi affioramenti di granito dove si estrae e si lavora la pietra utilizzata per l’industria edile. È in questi posti che si possono trovare i cosiddetti “bambini spaccapietre”. Il lavoro coinvolge tutto il nucleo familiare. Nelle prime ore del mattino gli uomini si recano nelle parti alte delle colline dove rompono e fanno rotolare verso il basso grossi massi.
GLI SPACCAPIETRE
Una volta portati a valle i massi, le donne li trasportano in luoghi nei quali vengono ridotti in dimensioni più piccole attraverso l’utilizzo di rudimentali martelli.
A questo punto entrano in gioco i bambini. Il loro compito è quello di creare una ghiaia minuta che, date le semplici attrezzature, richiede un lavoro giornaliero lungo ed estenuante. I “bambini spaccapietre” sono spesso malnutriti, privati della possibilità di andare a scuola, di avere un pasto adeguato e cure mediche idonee. Iniziano all’età di 2-3 anni e sono totalmente inconsapevoli dei loro diritti. Non si riesce a stimare il numero esatto della loro presenza perché alcune cave sono nascoste tra le foreste e difficili da raggiungere, ma si parla di diverse migliaia dislocati in tutto il paese. Questo fenomeno rappresenta, insieme allo sfruttamento dei bambini in Congo per l’estrazione del “Coltan” e del “Cobalto” (utili per la produzione di tutte le batterie in commercio) e quello dei bambini del Madagascar per l’estrazione della “Mica” (per il commercio di creme per il mercato dell’estetica) uno dei fenomeni più crudeli dei nostri tempi e del quale si parla troppo poco.
La raccolta fondi collegata alla Padova Marathon 2023 è destinata a co-finanziare un progetto finalizzato ad offrire una opportunità formativa ai “bambini spaccapietre” con il loro inserimento nel ciclo scolastico,  evitandone il loro sfruttamento lavorativo e aiutando nel contempo anche le loro famiglie;  il tutto per contrastare questo crudele fenomeno!

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