Nutrire il cambiamento-Nasara
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Nutrire il cambiamento

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Anni fa abbiamo deciso di costruire un centro sociale in un popoloso slum della capitale del Burkina Faso. Attualmente il centro offre molti servizi alla popolazione dimenticata dallo stato e dalle organizzazioni di volontariato. 
E’ proprio qui che vogliamo costruire un piccolo CREN, Centro di Riabilitazione ed Educazione Nutrizionale, per contrastare la malnutrizione in età infantile.
Il nostro motore saranno le mamme del quartiere, spesso giovanissime, non di rado vittime di soprusi ed abbandonate, per la maggioranza analfabete, senza lavoro, con una vita di perenne incertezza. Vogliamo rompere questa catena di povertà, solitudine ed ingiustizia sociale che si ripercuote sui bambini causando malnutrizione e mortalità infantile.

 

Noi abitanti del mondo occidentale abbiamo dimenticato gli effetti della malnutrizione dovuta alla mancanza di cibo o alla mancanza di varietà degli alimenti. Questi concetti nel nostro immaginario sono legati alle carestie del 1800 o al periodo che ha seguito la seconda guerra mondiale. Parole come pellagra (mancanza di vitamine) o rachitismo (deformazioni delle ossa lunghe dovute a scarsa mineralizzazione) per molti di noi sono solo termini sconosciuti.

Per un abitante del cosiddetto SUD del mondo, la malnutrizione è invece ben conosciuta, ancora oggi è la prima causa di mortalità per i bambini sotto i 5 anni ed è la causa di importanti malattie che si manifestano poi in età adulta.

In questo mondo di informazioni globali viviamo continuamente il paradosso di informazioni simultanee sulla malnutrizione per eccesso (obesità e sovrappeso) e sulla malnutrizione per difetto (mancanza di alimenti o mono-alimentazione) con l’unico risultato che richiamo di diventare insensibili al problema della “corretta nutrizione”. Questa insensibilità acquisita e la fortuna di “essere nati dalla parte fortunata del mondo”, fa si che non riusciamo a capire perché sia in costante aumento il numero di coloro che parte per sfuggire a fame e povertà. Basta però andare in uno di questi paesi per rendersi conto che il fenomeno dell’immigrazione verso l’Occidente non finirà fintanto che i bisogni primari delle persone non saranno soddisfatti nei paesi di origine.

La nostra associazione opera a Djicofè, uno dei quartieri più poveri della capitale del Burkina Faso. Sperimentiamo tutti i giorni cosa vuol dire portare un aiuto concreto alla popolazione proprio lì dove nasce l’esigenza. Lo facciamo attraverso un Centro Sociale che fornisce alla popolazione servizi tra cui una scuola materna che accoglie 180 bambini in difficoltà, la distribuzione dell’acqua, corsi di alfabetizzazione per adulti, microcredito, attività ricreative per adolescenti, ….

Nella nostra scuola di Djicofè entriamo spesso in contatto con il vissuto quotidiano di tante mamme di quartiere e con i loro bambini malnutriti. Spesso sono giovani, non di rado vittime di soprusi ed abbandonate, non scolarizzate, senza un lavoro stabile. Alla base di tutto c’è povertà e solitudine. Se le mamme vivono in questo stato di perenne incertezza, come può essere la quotidianità e soprattutto come sarà il futuro dei bambini ?
Di fronte al disagio ed al senso di impotenza che queste storie provocano in ognuno di noi, abbiamo deciso in un primo momento di agire caso per caso, portando alla mensa scolastica i bambini malnutriti, nonché facendoci carico delle spese per la scolarizzazione o delle cure necessarie. Di fronte ai risultati sorprendenti ottenuti vogliamo rafforzare l’intervento sulla malnutrizione, risolvendo le carenze che stiamo riscontrando nel nostro Centro, sicuramente ben funzionante, ma ancora non specializzato.

E’ per questo che abbiamo messo in programma di costruire all’interno del Centro Sociale, un piccolo CREN, Centro di Riabilitazione ed Educazione Nutrizionale, che si ponga l’obbiettivo di ottimizzare gli sforzi nel contrasto alla malnutrizione quindi:

-         aiutare le mamme in difficoltà ad alimentare correttamente i propri figli

-         aiutare nella rieducazione motoria i bambini malnutriti

-         fornire sostegno sanitario di prima necessità

-         fornire alle mamme ed ai bambini una residenza temporanea ma sicura in caso di abusi, maltrattamenti o altre cause di pericolo

-         aiutare le mamme al reinserimento nella società o in programmi di scolarizzazione

-         sostenere le mamme in piccole attività economiche anche attraverso l’inserimento in gruppi già attivi di microcredito

-         fornire un aiuto economico alle famiglie per la scolarizzazione dei bambini, anche quando sia terminata l’emergenza alimentare

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