C’è ancora un pezzo di vita da scrivere!-Umav
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C’è ancora un pezzo di vita da scrivere!

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L’obiettivo principale  del progetto, che ci proponiamo di sviluppare nel corso del 2018/2019, è quello di garantire il diritto alla salute. Ciò significa in modo specifico fornire cure e accompagnamento che evitino sofferenza inutile e tutelare la dignità della persona, che deve essere rispettata, accudita, assistita anche o forse soprattutto negli ultimi giorni della propria vita.
Il progetto è  la nostra risposta fattiva alla cronica insufficienza dei  fondi pubblici nel settore sanitario  e la conseguente difficoltà dei  Centri di Cure Palliative di rispondere a tutte le richieste di presa in carico mantenendo un elevato standard dei servizi prestati.
Per molte realtà ospedaliere, d’altra parte, può costituire un’opportunità preziosa stringere accordi di collaborazione con Organizzazioni Non Profit in grado di aiutarli a reperire fondi,  a elaborare progetti integrati, a promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni temi considerati importanti (ad es. quello delle cure palliative) e a promuovere percorsi formativi. È in questo contesto che si inserisce il presente progetto che fornisce importanti risorse professionali ad alcune Strutture Sanitarie lombarde a titolo totalmente gratuito.
Come intendiamo operare
Al fine di migliorare e di potenziare il servizio di assistenza e cura dei malati terminali del territorio di Milano (città e provincia) il progetto prevede diverse azioni, così suddivise:
AZIONE 1– mantenere i livelli di qualità  del servizio di assistenza domiciliare
Si intende raggiungere questo obiettivo  stipulando contratti di collaborazione professionale  con due medici palliativisti e una infermiera dedicati prevalentemente al servizio di assistenza domiciliare che verranno inseriti a titolo gratuito nell’Unità Operativa di Cure palliative e Terapia del dolore (UOCP) dell’ASST NORD MILANO (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) che ha sede amministrativa presso l’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo. I professionisti  opereranno in due sedi: l’una presso l’Ospedale stesso (con servizi di assistenza domiciliare dedicati ai Comuni dell’area nord di Milano) e l’altra presso il Polo Ambulatori di Via Farini 9 Milano (con servizi di assistenza domiciliare dedicati unicamente all’area metropolitana). E’ parte integrante della  rete di cure palliative anche  una struttura Hospice ubicata presso l’Ospedale Bassini ma che fornisce un servizio di assistenza residenziale sia agli abitanti di Milano che a quelli dei Comuni a nord della città.
AZIONE 2 – assicurare continuità al servizio ambulatoriale e di Day Hospital di Terapia del Dolore
Il servizio riguarda sia  la valutazione e il trattamento del dolore oncologico, sia  di quello cronico benigno (per esempio: cefalee, dolore muscolo-scheletrico, dolore artrosico e dolore in malati con osteoporosi). Nonostante le indicazioni fornite dalla Legge 38/2010 riguardo alla necessità di istituire una rete regionale di Terapia del Dolore risulta ancora limitato il numero di Servizi ospedalieri in grado di far fronte ad una crescente domanda legata, per esempio, al progressivo invecchiamento della popolazione. Attraverso la collaborazione professionale di 18 ore settimanali con un medico palliativista che presterà servizio in modo esclusivo presso gli Ambulatori e il Day Hospital di Terapia del Dolore dell’Ospedale Bassini e del Polo Ambulatori di Via Farini il progetto permetterà di concretizzare le indicazioni fornite dalla Legge.
AZIONE 3 –  aumentare il sostegno psicologico all’utenza e all’équipe di cure palliative
La presente azione ha l’obiettivo di ampliare l’intervento della psicologa che opera nell’équipe dell’Hospice “Il Tulipano” dell’Ospedale Niguarda di Milano dall’avvio dello stesso nel 2008, trasformando il suo contratto part time, che prevede un impegno orario e conseguente  pagamento da parte dell’Ospedale di sole 20 ore alla settimana, a un contratto full time  di 38 ore settimanali.
Molteplici sono i risultati che ci proponiamo con questa integrazione contrattuale.
La psicologa, messa in grado di operare in Hospice per un monte orario quasi doppio,  potrà in primo luogo migliorare l’attività di sostegno emotivo dell’équipe, compito fondamentale  per gestire  in sicurezza il primo livello di supporto emozionale ai malati e ai familiari.
La maggiore disponibilità di tempo le consentirà inoltre di accrescere il sostegno ai parenti dei malati tramite incontri, focus group, colloqui individuali e  gruppi di auto mutuo aiuto tra i familiari post mortem in cui affrontare problemi quali il lutto anticipato, il lutto patologico, l’elaborazione dell’emozione della colpa e la paura del dopo.
La professionista potrà inoltre supportare  le attività complementari  che sono in atto all’interno dell’Hospice, pet therapy, musicoterapia e arteterapia e che sono un notevole esempio di medicina integrata   e potrà infine  accogliere e seguire studenti universitari della laurea di primo livello in psicologia e della specializzazione in psicoterapia. Tale attività  di ricerca offrirà un’opportunità di crescita delle conoscenze anche per l’équipe, e consentirà la creazione di nuovi progetti operativi a favore degli utenti di cure palliative.

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