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Agire alle radici della violenza

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PER OGNI DONNA CHE SUBISCE VIOLENZA, C'E' UN UOMO CHE LA AGISCE.

Per questo credo che lavorare con chi provoca tanto dolore e sofferenza, sia fondamentale per aiutare donne e minori che subiscono maltrattamenti, fisici, psicologici e di altro genere.


Mi occupo di contrasto alla violenza di genere da dieci anni, lavorando presso Gruppo Polis nella casa rifugio chiamata Casa Viola, nel centro antiviolenza Civico Donna che gestiamo a Chioggia, nel Sum, il nostro centro per uomini autori di violenza nelle relazioni affettive e seguo vari progetti nel territorio per diffondere sensibilizzazione e formazione rispetto a questo tema.


Partecipo alla Padova Marathon perché questa causa mi sta a cuore, come professionista, come donna e come cittadina. La violenza di genere è un fenomeno inaccettabile e complesso e non è un problema di alcune donne, ma dell’intera società. Per arginarla, oltre che supportare le vittime, bisogna agire sulla causa cioè su chi quella violenza la compie, lavorando sulla responsabilità e la consapevolezza dell'uomo abusante, in un'ottica preventiva e protettiva delle donne e dei minori coinvolti.

 

Negli anni ho conosciuto diverse situazioni, sentito la voce di molte donne e ascoltato le loro parole, e sono queste che ci motivano ad andare avanti al SUM-Servizio Uomini Maltrattanti, dove l'attività non si limita a ridurre, sino in alcuni casi a eliminare i comportamenti abusivi e autoritari, ma opera anche sul piano educativo cercando di fornire agli uomini partecipanti un'alternativa agli abusi, nel quadro di un rapporto basato sul rispetto.


Chi usa violenza contro le donne tende ad atti aggressivi sempre più gravi e a ricommetterli nell’85% dei casi, se non si interviene. Ma è difficile per chi agisce comportamenti violenti cambiare da solo, ecco perchè serve un intervento di professionisti/e che partano da una consapevolezza: la violenza non è una malattia, ma un modo di porsi nelle relazioni che fa leva su un’importante componente culturale. In quest’ottica, così come la violenza viene considerata una scelta di comportamento, anche smettere di usarla diventa una scelta. Perché cambiare il modo di essere mariti e padri, per quanto difficile, è possibile.


Agire prima, prevenire. Fermare la mano che scaglia colpi, la bocca che sputa offese e minacce. Ampliare la prospettiva e lo sguardo per proteggere donne e bambini/e.


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