Agire per contrastare la violenza-Alice Zorzan

Agire per contrastare la violenza

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Ci occupiamo di contrasto alla violenza di genere dal 2010, quando abbiamo accolto la prima donna in quella che sarebbe diventata poi la nostra prima Casa Rifugio.

Oggi Gruppo Polis, oltre a Casa Viola e Casa Adele, gestisce il centro antiviolenza Civico Donna a Chioggia, il Sum (centro per uomini autori di violenza nelle relazioni affettive) e segue vari progetti nel territorio per diffondere sensibilizzazione e formazione rispetto a questo tema.

Partecipiamo alla Padova Marathon perché questa causa ci sta a cuore, come professioniste, come donne e come cittadine. La violenza di genere è un fenomeno inaccettabile e complesso e non è un problema di alcune donne, ma dell’intera società. Dobbiamo sempre ricordare la trasversalità della violenza e la sua endemicità. Non è un’emergenza e il lavoro sociale e culturale da portare avanti è ancora lungo. Dobbiamo ribadire che la violenza dipende da chi la agisce e non dalla capacità della donna di evitarla e dobbiamo costruire interventi e progetti che aiutino tutti e tutte a saperla riconoscere, arginarla e fermarla.

Passano gli anni e noi siamo ancora impegnati/e accanto alle donne e ai/alle minori che subiscono ogni forma di violenza e che possono trovare accoglienza, supporto e strumenti per guardare avanti, uscire dalla condizione di “vittima” e autodeterminarsi.

 

Ci impegniamo ogni giorno perché per le donne è difficile uscire dalla violenza da sole. In molti casi la rete familiare non è di sostegno e l’isolamento costruito dall’uomo che ha agito violenza, ha eroso anche le conoscenze informali e le amicizie, quindi le donne sono sole quando arrivano da noi, sole ma con i loro bambini e le loro bambine.

 

Le donne che accogliamo sono state capaci di compiere una scelta coraggiosa: sono partite dalla consapevolezza di subire violenza, arrivando a nominarla mettendo a tacere quel senso di colpa e di vergogna attraverso la restituzione della responsabilità della violenza al maltrattante, e poi hanno intrapreso un viaggio, fidandosi di noi e traghettando per la casa rifugio come mezzo di approdo verso una nuova mèta.

 

Le donne che iniziano il loro percorso di riscatto, sanno che la strada che hanno davanti sarà dura e in salita, ma hanno il nostro appoggio, persone, donne, operatrici formate, professioniste che lavorano con loro, e in rete, per costruire un futuro indipendente, autonomo, libero.

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