Nuvola rosa in corsa per lo IOV-Flavia Gastaldello

Nuvola rosa in corsa per lo IOV

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La nostra sfida continua!

Il nostro traguardo è solo stato posticipato!

 

L’ INTRUSO.. scacciato e vinto!

Ottobre 2017.. 14 Ottobre 2017. Ricordo perfettamente quella sera, quella doccia... Ricordo la data precisa di ogni singolo accertamento ed esame che è venuto dopo e che ha scandito i mesi più duri. 

Un sabato sera, marito di turno e figlie sul divano a guardare la tv. Mi sono concessa una lunga doccia bollente come non faccio mai. Di solito la doccia mattutina prima di andare a lavoro la faccio alla velocità della luce, invece quella sera ero proprio rilassata e mi sono presa del tempo per me sotto l’acqua calda. Insaponandomi e passando la mano sul mio seno sinistro ho notato qualcosa di duro.. eccolo! Sono convinta che qualcuno dall’alto ( i miei cari nonni!!! ) mi abbia guidata nel farmelo trovare e soprattutto abbia fatto in modo che non sottovalutassi la cosa, io, che avrei la tendenza a non ascoltarmi e a trascurarmi.. 

Sono entrata in una spirale di emozioni.. paura, frustrazione, solitudine ed in fine rassegnazione. Ogni settimana la mia vita si avvicinava ad un punto di svolta, entravo in un vicolo buio di cuinon riuscivo a vedere la fine. Il giorno di Halloween mi hanno chiamata per dirmi che l’esito dell’ago aspirato era pronto e il medico mi aspettava per consegnarmelo. Ecco! Ho capito subito che non c’era nulla di buono ( sesto senso femminile? ). Infatti la dottoressa ha confermato quello che io,in cuor mio, già sapevo: C5… maligno. La mia prima volta allo Iov : visita con il Dottor Bozza che, con molta pazienza, ha risposto alle mie domande e a quelle di mia mamma, che mi aveva accompagnata, più in ansia di me. Lisa, grande donna, con il suo sguardo rassicurante e le sue parole mi ha permesso di sentirmi fin da subito accolta e considerata. La diagnosi definitiva, che ha dato un nome al bastardo, è stata: TRIPLO NEGATIVO.

Non ho mai avuto un bel rapporto con il mio corpo ma il mio seno era l’unica ed ultima cosa che ancora mi piaceva di me. Ora tutto sarebbe cambiato però ero determinata a fare fin da subito tutto quanto fosse in mio potere per prenderlo a calci in c.. , non volevo assolutamente che lui stesse li a crescere senza che io lottassi con tutte le armi che mi venivano messe a disposizione per eliminarlo.In quei momenti la rabbia si è sostituita alla paura e sono riuscita atrovare in me una forza che non avrei mai pensato di avere.  

Sul subito pareva dovessi affrontare prima l’intervento, ma poi i medici hanno deciso di “dargli una calmata” e ridurlo il più possibile.  Mi è stato chiesto quando volevo cominciare ed io ho risposto: “subito!”. Quindi 13 Dicembre 2017, primo giorno di chemio: 34 anni due figlie, l’amore della mia vita, i miei genitori e un intruso da scacciare. Quel giorno di Dicembre con così poco preavviso né Matteo, la mia dolce metà, né i miei erano riusciti a prendersi un permesso, ma io avevo il mio angelo ad aspettarmi ai piedi della gradinata dello Iov: Laura, da Saronno con furore.. la migliore amica che si possa avere! Ero pronta ad affrontare tutto da sola ma lei c’era.. e per fortuna!! 

Comunque in tutto il mio percorso sola non lo sono stata mai! Perfino il mio super maritino ha vinto la sua avversione per gli ospedali ed è sempre stato al mio fianco!!! Non è stato semplice, ma ho cercato di mantenere sempre il sorriso ed ho condiviso la mia malattia anche sui social. Ho cercato ed ottenuto tutto il sostegno e l’amore che potevo. Amici vicini e lontani, anche solo scrivendo due parole, mi hanno aiutata molto. Ho scoperto al mio fianco persone che mai avrei pensato si rivelassero così speciali. Mi sono circondata di pensieri positivi.

Non ho nascosto la mia malattia a nessuno, neanche alle mie figlie Victoria e Viola che sono state con Matteo, e i miei genitori, Silvana e Guido, la mia forza. “Mamma tu sei bella! Sei un fiore senza petali (senza capelli.. )” mi disse Viola facendomi scoppiare il petto di gioia e voglia di vivere per lei e per tutti loro!! Victoria, invece, ha imparato a memoria la mia cartella clinica e supervisionava, dall’alto dei suoi 11 anni, ogni mio cambiamento d’umore.

Nascondersi non serve.. anzi! Molti miei amici si sono fatti fare controlli ed esami vedendo quello che era capitato a me e mi auguro che leggendo la mia storia tutti facciano prevenzione anche in giovane età. Le cure non sono una passeggiata, l’intervento non è una passeggiata ma ti salvano la vita!! Ho conosciuto medici ed infermieri straordinari allo IOV e ancora adesso lì mi sento a casa, protetta e rassicurata. Silvia, mia “collega di sfiga”, è stata molto importante per me, assieme abbiamo condiviso le cure, le nostre paure e le nostre emozioni.  

Solo chi ci è passato riesce a capirti fino in fondo ed è per questo che ho deciso di correre con la squadra. Ho conosciuto Ryla sui social e poi, una persona eccezionale, Marina, mi ha convinta a partecipare alle selezioni. Unite da uno stesso passato e unite verso un futuro libero dal cancro grazie alla ricerca!!!

Saremo esempio, per tutte coloro che ci sono passate e per le ragazze che ancora stanno lottando, di come ci si possa rialzaredopo ogni caduta. 

Voglio riprendere in mano la mia vita. Voglio correre di nuovo la mia vita. Correrò per dimostrare che ho già vinto la mia maratona con la malattia e come ce l’ho fatta io, grazie allo IOV, ce la devono fare tutte!!

DONATE! Perché il cancro al seno, purtroppo, è il più diffuso tra la popolazione femminile. Molta strada è stata fatta ma ancora ce n’è da fare per assicurare a tutte le stesse possibilità!

Lo IOV ha bisogno di voi per fare ricerca e far vincere a tutte la loro maratona più importante!!!

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