Restauro "La Crocifissione" - Guidobono
Premio Crowdfunding per la Cultura 2022
Restauro "La Crocifissione" - Guidobono
Premio Crowdfunding per la Cultura 2022

L’Accademia di Medicina, sotto la presidenza del Prof. Giancarlo Isaia, consapevole del valore storico artistico dello scalone ed in particolare dell'affresco in oggetto come memoria storica e artista, e avendo già sostenuto negli anni precedenti delle spese per il restauro degli affreschi del Guidobono e non solo, a partire dalle amministrazioni precedenti, si propone di effettuare il restauro dell'affresco, dello scalone e del maestoso vano scale a riconoscimento dei medici che si sono impegnati per affrontare l'emergenza sanitaria COVID-19 e in memoria di coloro dei quali hanno perso la vita.

L’intervento di restauro, che verrà effettuato con  il contributo del Rotary F.R.A.C.H. (Fellowship of Rotarian who Appreciate Cultural Heritage), TEAM 1 (Italia nord-ovest, Francia, Spagna e Portogallo), a distanza di quasi 50 anni dall’ultimo intervento diventa urgente e non rinviabile non solo per i problemi estetici ma soprattutto per le nuove cadute di colore e per il problema del supporto

L’Accademia di Medicina, sotto la presidenza del Prof. Giancarlo Isaia, consapevole del valore storico artistico dello scalone ed in particolare dell'affresco in oggetto come memoria storica e artista, e avendo già sostenuto negli anni precedenti delle spese per il restauro degli affreschi del Guidobono e non solo, a partire dalle amministrazioni precedenti, si propone di effettuare il restauro dell'affresco, dello scalone e del maestoso vano scale a riconoscimento dei medici che si sono impegnati per affrontare l'emergenza sanitaria COVID-19 e in memoria di coloro dei quali hanno perso la vita.

L’intervento di restauro, che verrà effettuato con  il contributo del Rotary F.R.A.C.H. (Fellowship of Rotarian who Appreciate Cultural Heritage), TEAM 1 (Italia nord-ovest, Francia, Spagna e Portogallo), a distanza di quasi 50 anni dall’ultimo intervento diventa urgente e non rinviabile non solo per i problemi estetici ma soprattutto per le nuove cadute di colore e per il problema del supporto tessile che sta cedendo. Ad indicare che oggi l’intervento proposto riferisce di un restauro vero e proprio ma anche di un restauro del restauro. Il progetto si inserisce in un programma di continuità atto al recupero dell'intero isolato al fine di completare i precedenti restauri su opere dello stesso autore ed il complesso è fruibile a tutta la popolazione in orario di ufficio durante tutto l'anno.

L'obiettivo di questo recupero è quello di dedicare un riconoscimento ai medici che si sono impegnati per affrontare l'emergenza sanitaria COVID-19 e a coloro dei quali hanno perso la vita. Questa memoria sarà di richiamo per la comunità tutta.

Il progetto parte da basi di intervento consolidate, l'unica variante può essere legata alla scelta metodologica della pulitura e del consolidamento dopo le verifiche dirette.

Descrizione: Nella prima metà del XVI secolo viene realizzata una chiesa lungo l'antica contrada della calce che collegava il castello con l'uscita esterna della porta di Po. Alla chiesa è annesso un convento dedicato a San Francesco da Paola per ospitare l'ordine dei frati minori. Il convento prende forma in più momenti che sembrano addizionarsi ad una primitiva manica di affaccio verso via Po ben documentata nelle immagini seicentesche dell'isolato. La manica del convento in affaccio su via Po deve adeguarsi alle prescrizioni dell'altezza rispetto alle altre tre che completano il chiostro. La fase attuale è legata ad interventi di riplasmazione per riconversione d'uso diversa da quella conventuale. Quando nel 1801 a causa della dominazione francese i frati vengono allontanati viene aperta la porta d'ingresso attuale indicata con il numero 18. Ne evince che lo scalone è già presente nel XVI secolo. Il portale in stucco dell'ingresso viene realizzato nel 1826 dall' Arch. Giuseppe Talucchi. Attorno agli anni sessanta in stato di particolare fatiscenza si presentava l'ingresso e lo scalone di risalita al primo piano oltre agli altri ambienti, ma si è data la precedenza all'intervento sullo scalone per salvare "La Crocifissione" attribuita a Bartolomeo Guidobono. L’affresco strappato, dopo i restauri del 1972, riprende posto nel 2001 sulla parete del primo pianerottolo dello scalone d’onore da dove proveniva ed era nato in origine ed è visibile da chiunque enta nel palazzo pur molto scuro ed in evidente stato di degrado.

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