Accoglienza vittime di sfruttamento-Ebano

Accoglienza vittime di sfruttamento

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Chi siamo e cosa facciamo

Ebano si occupa delle donne in prostituzione alle quali la legge, per suoi limiti, non riconosce lo status di vittime di tratta. Sono donne maggiorenni coinvolte nel sistema di sfruttamento sessuale, cittadine comunitarie o in possesso di permesso di soggiorno, che non ricevono sostegno dalla rete nazionale. Per lo stesso motivo, Ebano non percepisce fondi pubblici.

Quanto ci costa

L'accoglienza per ogni donna ci costa 600€ al mese di affitto più spese, utenze, mantenimento, vestiti e ticket sanitari (visto che non sono vittime di tratta ma prostitute considerate "volontarie", non hanno esenzione). La presa in carico è concordata tramite uno o più colloqui.

Dove e come operiamo

Le attività di accoglienza e reinserimento si svolgono sul territorio di Milano. Vengono sottoscritti contratti di affitto temporaneo in appartamenti del mercato privato con indirizzi diversi per motivi di sicurezza a seconda del numero di accoglienze in corso. Il territorio di Milano offre anche le opportunità lavorative/formative necessarie all’ottimizzazione del percorso. In casi eccezionali sono stati attivati anche percorsi in altri territori.

Cifra stilistica dell’accoglienza di Ebano è la flessibilità del percorso. Per minimizzare il rischio di abbandono per ogni utente viene elaborato un progetto che tenga conto delle esigenze manifestate, delle risorse e del caso concreto.

L’accoglienza è basata sull’accettazione della persona tenendo conto di limiti e capacità e prendendo atto della richiesta di aiuto come formulata. Vengono offerti a seconda delle necessità: ospitalità, sostegno economico, supporto nel reinserimento lavorativo, corsi di formazione, sostegno psicologico, mediazione culturale, assistenza nello svolgimento delle incombenze burocratiche, assistenza legale, assistenza sanitaria, accompagnamento educativo, progetti di sostegno rivolti al nucleo di origine e/o di ricongiungimento con i figli minori.

La durata del progetto è variabile, non ci sono scadenze particolari. Non è requisito necessario per la presa in carico la denuncia penale verso gli sfruttatori né la dimostrazione dello stato di sfruttamento. Si richiede tuttavia di osservare regole necessarie alla tutela dell’incolumità di tutti.

Lo scopo della presa in carico è fornire alla persona le condizioni per riprendere le fila della propria vita sia dal punto di vista materiale sia dal punto di vista della rielaborazione della propria storia.

Obiettivo principale è l’autonomia non solo economica ma anche (e soprattutto) personale e relazionale. In particolare, per quanto concerne l’aspetto più strettamente terapeutico, si sono rivelati strumenti efficaci la psicoterapia in lingua romena, la tecnica EMDR e la consulenza sessuologica in chiave anche affettivo-relazionale per il superamento del trauma. Vengono altresì suggeriti frequenti stimoli di riflessione individuale e di gruppo sulla propria storia, sul superamento dello stigma di “ex prostituta” a favore della visione di sé come “sopravvissuta” puntando sull’autoefficacia a ciò connessa e sulle abilità utilizzabili in senso resiliente. Importante è anche la valorizzazione della cultura di origine con il recupero del patrimonio di tradizioni, festività, usanze e ricette. L’associazione si avvale delle seguenti figure (che prestano tutte collaborazione a titolo gratuito): educatori, mediatrici culturali, psicologhe/psicoterapeute, psichiatra/psicoterapeuta/sessuologa, volontari nonché ex ospiti ormai completamente reinserite. È comunque garantita la presenza di operatori parlanti la lingua madre.

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