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Un capolavoro torna a casa
Le opere hanno sempre viaggiato: dentro casse, nei bauli, arrotolate sotto il braccio come baguette. Hanno viaggiato per essere messe in salvo, per essere custodite. Alcune non sono mai tornate. Molte si spostano per occasioni speciali come le mostre temporanee, creando un doppio fertile movimento — non sono solo le persone ad andare incontro all’arte, ma è l’arte stessa a muoversi, a offrirsi a sguardi nuovi. Un dialogo continuo tra spazio, tempo e visione, che rinnova e moltiplica i significati.
La Presentazione di Gesù al Tempio di Giovanni Bellini torna a casa. E la meraviglia del suo ritorno è il cuore di questo incontro e noi non lo abbiamo voluto mettere solo in cornice ma direttamente dentro uno scrigno profumato, attraversato da luci morbide e sonorità nuove: un’architettura effimera e colorata, che rinnova la sua vocazione a essere casa e insieme soglia, viaggio e ritorno, un guscio, un nido, un bozzolo per accogliere la meraviglia di una bellezza ritrovata.
Accogliere un capolavoro significa non solo contemplarlo, ma mettersi in ascolto, avviare un dialogo con l’opera, misurarsi con la forza di un’eredità viva, che continua a risuonare nel presente, generando domande, emozioni, visioni. Nasce da qui il desiderio di ampliare l’esperienza del pubblico attraverso un articolato public program che prenderà avvio da ottobre, pensato per coinvolgere e stimolare una partecipazione attiva e consapevole. Il programma prevede giornate di incontri, conferenze e conversazioni con alcuni tra i più autorevoli studiosi e professionisti internazionali nel campo della storia dell’arte, dell’architettura, della museologia e della filosofia. L’obiettivo è duplice: da un lato restituire all’opera la profondità del suo valore storico, artistico e culturale; dall’altro, stimolare una riflessione ampia e interdisciplinare sul ruolo dell’arte oggi e sulle responsabilità che essa implica, in termini culturali, sociali ed economici.
Per fare davvero festa, per celebrare questo ritorno, per rendere omaggio a un capolavoro, abbiamo bisogno di te, non solo della tua donazione – piccola o grande che sia – ma soprattutto del tuo slancio, del gesto che rende possibile questo tributo con riconoscenza verso chi, prima di noi, ha ricevuto in eredità e ha scelto di lasciarla a tutta la comunità.

