A project by

Comunità di Sant’Egidio

Villetta Misericordia

Come panni stesi al sole

  • Come panni stesi al sole.


Per salutare e per ringraziare chi fino adesso ci ha aiutato, pubblico questo testo scritto sei mesi fa pensando a Fiuggi.



I miei Amici sono come panni stesi al sole su un filo rosso dove asciugano il dolore e le privazioni di una vita negata. Mi direte, caspita, entri a gamba tesa! Si. E la stendo bene. Ho detto Amici, tanto da andare insieme in vacanza a Fiuggi , tutti senza fissa dimora. Sono tre anni di seguito che andiamo, anche quest’anno nonostante il Covid. Il desiderio di tornarci inizia il momento stesso in cui si riprende il pullman che ci riporta a Roma. A Fiuggi siamo ospitati all’Hotel “Villa Lina”dove siamo accolti come in una famiglia, oramai non è l’albergo è dove stanno Gianni, Valentino, Luisa e Tiziana, i gestori una volta, amici attenti e premurosi oggi. I miei amici sono ospiti nel centro notturno “Villetta della Misericordia” presso il Campus Universitario del Policlinico Gemelli di Roma. La struttura, messa a disposizione dal Policlinico poco dopo che Papa Francesco fece il memorabile discorso sulla Misericordia per poterne poi inaugurarne l’anno. La gestione è affidata totalmente alla Comunità di Sant’Egidio, in pratica i servizi sono offerti dalle ditte che forniscono all’Ospedale, quali vitto, pulizie, giardinaggio, manutenzione ordinaria etc. mentre a noi volontari spetta il lavoro più arduo, ovvero aiutare queste persone a reinserirsi a tutti gli effetti nella società. Inaugurata nel 2016 “La Villetta” ha visto passare al suo interno un centinaio di persone a cui ha dato supporto, aiuto, cure mediche, conforto e soprattutto ha strappato dalla strada molte vite. Bisognerebbe scriverci un libro per raccontare le tante storie, gli intrecci, i miracoli, i cambiamenti e le gioie di una vita ritrovata. Certo, anche tante sconfitte, o dolorose morti che a me personalmente hanno segnato il cuore con cicatrici e a volte ancora, ferite sanguinanti. Ma anche la grazia di accompagnare alla morte tenendo una mano di chi non ha nessuno, reietto, diffamato e condannato alla morte tramite la più completa indifferenza. Poi ci sono i successi in cui mi gongolo intimamente, dove il lavoro costante e fedele di noi tutti fa arretrare il male, dove riscatti una vita a cui hai dato dignità, vigore, umanità inaspettata in cui ti specchi e trovi intuizioni e connessioni così fini, eleganti e umanissime in cui può vincere solo lo stupore di trovarsi piccoli piccoli davanti alla Misericordia di Dio.

Come dicevo prima, i miei amici sono come panni stesi al sole, a volte stropicciati, molti ancora bagnati, e financo ancora sporchi, ma quel filo rosso che li sostiene fa la differenza, non vengono più strappati dalla violenza del vento della vita che a volte tace, si piega e si genuflette per diventare brezza lieve che li accarezza con tenerezza. Ma in pratica di chi sto parlando? Parlo di persone a cui la vita ha riservato brutte cose, parlo di scelte sbagliate, di famiglie sfasciate, di matrimoni falliti, di miseria ereditata da generazioni, di spirali che vanno inesorabilmente in basso se non hai un aiuto, un punto di riferimento. La tragedia dell’alcool per esempio che ancora oggi viene giudicata come vizio e non come patologia addossando tutta la responsabilità a chi è già fragile di per sé. Eppure, è dimostrato scientificamente si può curare e tornare alla vita sociale vera e piena. Si, si, si potrebbe dire, sono studi, sono statistiche ma poi nella vita vera è impossibile. E invece NO! No, perché io ho visto persone risorgere, mutare da crisalide a farfalla e alcuni di essi ora hanno ali talmente belle da restarne incantati. Certo, è chiaro, non è una passeggiata, ci vuole impegno, fatica, dolore, perseveranza e soprattutto aiuto, il non essere lasciati soli è fondamentale. Ho un amico ex Villetta che ha smesso da quattro anni, astinenza assoluta, ora lavora, ha una sua casa, una compagna, quando incontra amici che ancora bevono risponde, oggi no. Quel “oggi no” dura da quattro anni e ne è orgoglioso. O ancora altri, oggi sistemati in case vere, ricongiungimenti familiari dopo decenni di separazione, altri ormai completamente autonomi con lavoro e casa propri, convivenze tra fragili che insieme diventato forti e famiglie senza aver necessariamente un legame d sangue. Sono in perenne sistemazione di foto e video, ogni tanto mi vado a rivedere le foto scattate durante questi anni alla Villetta, c’è anche qualche video, rivedo volti noti e volti che non ci sono più. Come Valentin per esempio che ha toccato il cuore di tanti per la sua mitezza, Sergio, Cesare, Gabor, Topon, e altri che è sempre doloroso ricordare. Ma il ricordo non è da fuggire, certo, intristisce, ma aver camminato insieme anche per un breve tratto è stata una grazia, ha avuto il suo perché, il suo sapore di Amicizia sincera e reciproca, il ricordare è capire che non si vince una guerra se non con la prossima e poi la prossima battaglia. Questo Covid un giorno finirà, non finiranno invece le battaglie di tutta una vita dove cercare tra quei stracci bagnati quell’umano che a tanti che si credono ricchi o “normali” manca. Chi salva una vita salva il mondo intero recita il Talmud, fosse solo il mio mondo interiore e quello di chi incontro non avrei vissuto invano.



Take a step forward

Start your fundraising.
Become a personal fundraiser!
How it worksStart now

If you liked what you saw, you can find us here too:

    VisaMastercardAmericanExpressStripePaypalGooglePayApplePaySatispay
CorpLogo