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Punto Missione

Aiuto alle famiglie ucraine

Fronte dell’accoglienza – la storia di Olga

Olga è una ragazza di 33 anni. Abitava a Kiev ed aveva tanti sogni da realizzare.

Tutto si è infranto il 26 febbraio, quando sono arrivate le prime bombe russe a Kiev. “La passione per la moda è diventata il mio lavoro, da qualche anno ho aperto un piccolo laboratorio al centro di Kiev” ci dice Olga che ha vissuto per settimane nei sotterranei della capitale ucraina.

Abitando in una zona vicino all’aeroporto lei e la sua famiglia si sono rintanati in casa e, solo quando le condizioni lo hanno permesso, prendendo pochissimi bagagli, lei e sua nonna sono scappati. Ci hanno impiegato 4 giorni tra bombe, fuoco e paura. Lo stesso sentimento che le vedi in volto quando parla del suo futuro. “Sono certa di non potere tornare alla vita che conducevo prima. Mia nonna mi ha raccontato la guerra ed io non avrei mai immaginato di vivere questa esperienza. Nessuna guerra ha senso, e questa ha distrutto il nostro futuro”.

“La mia famiglia si è spostata in una zona più interna ed io sono qui, a Rodengo Saiano, con mia nonna di 93 anni. Sono felice per noi, ma il mio pensiero va ai tanti connazionali che stanno combattendo e quelli che sono ancora prigionieri in Ucraina”.

Noi non possiamo, purtroppo, ricostruire il futuro di Olga o farle dimenticare ciò che ha visto e vissuto. Possiamo però rendere sereno il suo presente e mettere le basi affinché possa ritrovare la speranza, la serenità e le forze per ripartire.


#aiutoallefamiglieucraine #puntomissione #ucraina

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