Vittime di pregiudizio
Questa mattina ho ricevuto una chiamata da un farmacista che mi dice: senta, mi scusi, qui fuori c’è un uomo che sta male e mi ha chiesto di chiamarla. È un ospite della Villetta della Misericordia di cui avevamo perso le tracce, malato e alcolista. Esco e lo raggiungo, sta per terra, mi siedo con lui e iniziamo a parlare. Piano piano si riprende tanto da alzarsi e farsi accompagnare all’ombra. L’alcol per il comune pensare è un vizio, e non lo nego ma è anche una malattia, una malattia che può portare alla morte, una dipendenza fortissima, fisica e psicologica. Credo che non molti sappiano che è una dipendenza che in crisi di astinenza può far morire. È pazzesco se una persona si droga e va in astinenza sta malissimo ma non muore, invece un alcolista per crisi convulsive, muore. Lo dico perché il pregiudizio su chi versa in queste condizioni è diffusissimo e non ci si rende conto fino in fondo della gravità della situazione. La Villetta della Misericordia è una delle pochissime strutture che accoglie alcolisti, la nostra è stata una scelta, una scelta contro ogni pregiudizio e per la Vita di chiunque. È un lavoro difficile, non lo nego, abbiamo vittorie e sconfitte, siamo affiancati da medici capaci e abbiamo piani di disintossicazione oltre al percorso psicologico, e non perdiamo la speranza per nessuno, è questa la nostra forza. Il mio amico si è ripreso, un buon caffè e lo accompagno ad una mensa per mangiare, mi promette che questa sera torna, mi dice, torno a casa, non dice alla Villetta, dice casa. Gli dico: “sai, stiamo facendo una colletta per tornare a Fiuggi anche quest’anno, vuoi venire?” Mi guarda in silenzio, cerca le parole giuste, e i suoi occhi gonfi di alcol fanno spazio alle lacrime e mi dice: “a Fiuggi sono stato benissimo, è stato meraviglioso, al solo pensiero mi trema il braccio.” Ecco, mi dico, abbiamo pochi soldi e abbiamo pensato di diminuire i giorni di permanenza, ora con le parole uscite dal cuore del mio amico mi dico, no, bisogna aumentare i giorni non diminuirli. Il mio amico, ma anche gli altri (non tutti sono alcolisti), in quel breve periodo di vacanza stanno benissimo, si riprendono in salute, puliti, dignitosi, capaci di relazioni profonde, irriconoscibili anche a sé stessi. Fiuggi, il suo ambiente familiare non è solo una vacanza ma un trampolino per la Vita.