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Tutti insieme fino al traguardo!

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Sono Serena Banzato, ho 37 anni, sono mamma di un bambino di 7, educatrice nido, psicologa clinica, psicologa dello sport e psicoterapeuta a un passo dal diploma.


Sono sempre stata un’atleta in forze e che ha raggiunto molte soddisfazioni in diversi sport, ma la mia più grande passione è sempre stata la corsa… nello specifico le mezze (21 km) e le maratone intere (42 km) arrivando terza donna assoluta alla maratona di Primiero. 


Nell’agosto 2018 ricevo in regalo la possibilità di vivere il Cammino di Santiago… un mio sogno nel cassetto… poter rallentare… io abituata a correre.. immergermi nella natura selvaggia e sperduta del cammino del nord.


La mia storia è difficile da riassumere… posso dire che in tanti mi dicevano che il cammino d Santiago porta cambiamenti ma mai avrei pensato a quelli che ho vissuto io!


Proprio a 100 km dall’arrivo ho iniziato a stare male..credevo fosse influenza invece il mio quadro clinico è velocemente precipitato e ho scoperto (per fortuna grazie ad un’infermiera della Galizia) che avevo contratto un rarissimo batterio detto in gergo “mangia carne” che provoca la fascite necrotizzante… una rara ma gravissima intenzione mortale che in 42 ore provoca necrosi e arresto cardio respiratorio. Tutto per una vescica semplicissima a un tallone.


Da quel giorno ho subito 3 operazioni salva vita con terapia intensiva, pulizie a vivo sulla gamba che nel frattempo ho rischiato di amputare due volte e che mi avevano aperto da lato a lato fino al ginocchio, 13 interventi per superare l'infezione e togliere la nevrosi, un anno di camera iperbarica, riabilitazione quotidiana, carrozzina, stampelle, tutore…


Un calvario…

Il 73% delle persone che contraggono la fascite necrotizzante muore. Io sono qui. Potrei essere arrabbiata perché ho avuto la “mala suerte” (sfortuna in spagnolo) di aver subito tutto questo… invece io ogni giorno decido di guardare la poca percentuale di chi ce la fa… e io ci sono dentro. Sono una sopravvissuta… e sono viva anche grazie alla mia tenacia e al mio impegno.


Attualmente ho un arto inferirire depotenziato, che mi fa zoppicare, soffro di dolore cronico, senza sensibilità sotto al ginocchio e senza mobile articolare della caviglia che è rigida come uno zoccolo… ma sono ancora in pista. Sono una paratleta categoria T44 dell’Assindustria sport padova tramite FISPES e sono una Patratriatleta del gruppo Womam triathlon Italia.


Voglio correre la maratona di Venezia portando a tutte le persone che sono nel buio della difficoltà la mia testimonianza… di impegno, di riscatto, di voglia di guarire facendosi aiutare e mettendo al primo posto la Vita stessa.


Corro per tutti voi


Serena

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