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Roberto per il Rotary Club Latina

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Cari amici, 

nel 1985, anno in cui un Rotary club italiano ha lanciato la campagna di vaccinazioni al fine di eradicare la malattia, 350.000 bambini di 125 paesi si ammalavano di poliomielite.

La malattia, quando non aveva esiti letali, causava sofferenza e disabilità e gravava a lungo su famiglie e sistemi sanitari. All’azione del Rotary si sono affiancate altre Organizzazioni, tra le quali l’OMS, l’Unicef, la Fondazione Melinda e Bill Gates.

Dall’inizio della campagna la situazione è costantemente migliorata. Oggi tutti i paesi del mondo sono polio-free, tranne due, dove la situazione geopolitica rende particolarmente difficile realizzare un’adeguata campagna vaccinale e si registrano ancora pochissimi casi: nel 2023 2 in Pakistan e 6 in Afghanistan. I soci del Rotary hanno contribuito con oltre 2,1 miliardi di dollari e innumerevoli ore di volontariato per proteggere circa 3 miliardi di bambini in 122 Paesi da questa malattia paralizzante. Gli sforzi di advocacy del Rotary hanno inoltre avuto un ruolo nelle decisioni dei governi di contribuire con oltre 10 miliardi di dollari al programma. E’ stato così possibile salvare centinaia di migliaia di vite ed evitare ad altri milioni una vita infelice di disabilità. Occorre un ultimo sforzo, quello definitivo per eradicare completamente la malattia. E’ essenziale continuare a lavorare per mantenere liberi dalla polio gli altri Paesi. Se oggi dovessimo interrompere tutti gli sforzi di eradicazione, entro 10 anni la polio potrebbe paralizzare fino a 200.000 bambini ogni anno. Per questo ho deciso di aderire alla sfida sportiva e solidale partecipando come runner fundraiser alla Run Rome The Marathon per raggiungere un importante obiettivo: aiutare il RC Latina a raccogliere fondi per debellare definitivamente la Poliomielite, e vi invito a sostenerlo con una donazione: tutti insieme si vince!

Desidero riproporre come nelle precedenti raccolte, un significativo esempio di generosità, che viene dal principale protagonista della lotta alla polio: Albert Sabin.

 Albert Sabin, medico e virologo, ha realizzato un vaccino di più facile somministrazione rispetto a quello Salk e quindi adatto a una vaccinazione di massa: tutti quelli che erano piccoli in quegli anni ricordano la zolletta di zucchero inzuppata di vaccino Sabin, con la quale sono stati vaccinati miliardi di bambini in tutto il mondo.

 Sabin era di religione ebraica. Durante la guerra le SS gli uccisero due nipotine, Alla domanda se volesse vendicarsi, rispose: “Mi hanno ucciso due meravigliose nipotine, ma io ho salvato i bambini di tutta l'Europa. Non la trova una splendida vendetta? Vede, io credo che l'uomo più potente sia quello che riesce a trasformare il nemico in un fratello”. Sabin non volle brevettare la sua invenzione, rinunciando allo sfruttamento commerciale da parte delle industrie farmaceutiche, cosicché il suo prezzo contenuto garantisse una più vasta diffusione della cura:

«Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo»

Dalla realizzazione del suo vaccino anti-polio, Sabin non guadagnò quindi un solo dollaro, continuando a vivere con il suo stipendio di professore universitario. Inoltre, durante gli anni della Guerra fredda, Sabin donò gratuitamente i suoi ceppi virali allo scienziato sovietico Michail Čumakov, in modo da permettere lo sviluppo del suo vaccino anche in Unione Sovietica. Anche in questo caso Sabin andò oltre le questioni politiche per un bene superiore.

Quale esempio migliore sia per il motto del Rotary "Servire al di sopra di ogni interesse personale" che per la mission della Fondazione Rotary “Fare del bene nel mondo”? 

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