Un'iniziativa di
Gianni Sasso
Gianni, per l'emergenza in ucraina
A 16 anni a causa di un incidente stradale ho perso la gamba sinistra. Pensavo fosse finito il mondo, che non avrei più giocato a pallone, era un incubo. Ma la forza che mio padre mi aveva trasmesso fin da quando ero piccolo e il sostegno di alcuni, insostituibili amici, che ancora oggi mi sono a fianco, mi hanno fatto superare quel momento di disperazione, trasformandolo in una voglia irrefrenabile di tornare a giocare a pallone, anche con una gamba sola.
Il fuoco dello sport che mi bruciava dentro mi ha portato a cercare nuove sfide, così nella mia carriera ho collezionato diverse imprese, battendo anche dei record importanti: nel 2008 ho corso la mia prima maratona, a New York, poi Chicago ed Amsterdam, dove ho fatto il nuovo record del mondo.
L’eco delle mie imprese è arrivato fino al Comitato Sportivo Italiano, il quale mi ha esortato a costituire la prima squadra Nazionale Italiana di Calcio Amputati. Nel 2013 vengo convocato dalla Federazione Italiana Triathlon, per prepararmi alle Olimpiadi di Rio 2016.
Inizio quindi a cimentarmi in diversi sport: ciclismo, nuoto, corsa con protesi… fino ad arrivare alla medaglia di bronzo al Campionato Europeo in Turchia.
Da lì è una escalation di miglioramenti fino a settembre dove vinco il Titolo di Campione Italiano e conquisto un ottavo posto ai Mondiale di Londra.
Tre intensi anni di preparazione per coronare il sogno Olimpionico ed all’età di 46 anni parto per Rio de Janeiro, dove mi piazzo al 9° posto.
Ora ho deciso di correre la Maratona di Milano al fianco dei bambini di Sport Senza Frontiere e sostenere il progetto Joy, il progetto educativo estivo di Sport Senza Frontiere, nato per aiutare i minori che vivono situazioni di emergenzialità. E' nato nel 2017 per sostenere i minori del Centro Italia che avevano subito il trauma del terremoto, negli anni successivi sono stati accolti i bambini di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi e i bambini arrivati in Italia attraverso i corridoi umanitari. Proprio in questi giorni Sport Senza Frontiere ha iniziato ad ospitare i minori che fuggono dall'Ucraina per cercare un rifugio sicuro nel nostro Paese. Tutti i loro sforzi si stanno concentrando per la creazione di sinergie per poter accogliere questi minori nei percorsi sportivi della Rete Solidale e a JOY la prossima estate, nei camp e nei centri estivi: vogliamo che i bambini possano continuare a fare i bambini il più possibile, nonostante la terribile esperienza che stanno vivendo.
Credo che il mio motto: “usa quello che hai, realizza quello che vuoi” si sposi in pieno con questa causa.
Dona anche tu ed entra a far parte della grande famiglia di Sport Senza Frontiere.






