

CoReRa
Mission
DAL PARLAMENTO DEI PARTITI AL PARLAMENTO DEI CITTADINI
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Il Comitato Referendario per la Rappresentanza – CoReRa – è un comitato di scopo senza fini di lucro, è stato costituito con atto pubblico il 17 aprile 2024 e promuove il Referendum abrogativo dell’attuale legge elettorale nota col nome di Rosatellum.
La presidenza del comitato è affidata a Elisabetta Trenta (ex ministro della difesa) e la presidenza d’onore a Giorgio Benvenuto (storico segretario della UIL e presidente della Fondazione Bruno Buozzi).
Al comitato partecipa un gruppo di cittadini e cittadine, espressione di un ampio e differenziato panorama sociale, culturale e politico, unito dalla convinzione che, nella forma di democrazia rappresentativa sancita dalla nostra Costituzione, la rappresentanza politica sia il requisito fondamentale della qualità della politica e che la forte e progressiva riduzione della rappresentanza politica sia stata la causa principale dell’evidente fallimento dei governi politici.
Le informazioni sul sito https://www.iovoglioscegliere.it/
Il contesto dal quale nasce il comitato è quello della cosiddetta Seconda Repubblica, durante la quale il sistema dei partiti ha sacrificato la rappresentanza politica per inseguire il mito della governabilità, attraverso leggi elettorali, e il Rosatellum è la peggiore di tutte, che violano palesemente il diritto costituzionale degli elettori e delle elettrici di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni.
Con il Porcellum, dichiarato incostituzionale dopo 3 legislature, e con il Rosatellum, alla seconda legislatura, il sistema dei partiti si è attribuito il potere di designare i futuri parlamentari e di predeterminare quasi matematicamente la composizione del Parlamento, che non a caso viene detto “Parlamento di nominati”
Il risultato è stato che i partiti hanno occupato le istituzioni e la partitocrazia ha prevalso sulla democrazia.
La partitocrazia si è però dimostrata incapace di governare, come dimostrato dai governi tecnici che puntualmente hanno dovuto sostituire quelli politici, con risultati comunque limitati, e il paese vive una crisi sociale, economica e politica generalizzata, anche democratica a volere considerare correttamente il crescente astensionismo dal voto.
In questa congiuntura storica e politica di fine della Seconda Repubblica, le persone che partecipano al comitato referendario sono convinte che sia controproducente e pericoloso per la democrazia affidare all’esecutivo un potere di comando piuttosto che di governo, a scapito degli altri poteri dello Stato, e che invece sia non solo necessario ma anche ormai improvastinabile restituire rappresentatività e ruolo al Parlamento.
Per questa ragione, quelle persone, dopo aver combattuto a vario titolo e con ogni possibile iniziativa le leggi elettorali che hanno praticamente azzerato la rappresentanza politica, si sono costituite in Comitato per abrogare il Rosatellum col referendum, che è infine l’unico strumento rimasto disponibile per esercitare la sovranità popolare.
Lo scopo dell’iniziativa referendaria è porre fine ai Parlamenti di nominati e rivendicare il diritto costituzionale alla rappresentanza politica e nello specifico il diritto di scegliere i nostri rappresentanti in parlamento
La prima azione formale del Comitato è stata il deposito in Corte di Cassazione di 4 quesiti referendari che apportano modifiche alle leggi elettorali vigenti per la Camera e per il Senato, avvenuto il 23 aprile 2024.
1) Abolizione voto congiunto obbligatorio;
2) Abolizione soglie di sbarramento;
3) Abolizione del privilegio che esonera dalla raccolta di firme i Partiti già presenti in Parlamento;
4) Abolizione delle pluricandidature.
due quesiti (n°1 e n°4) eliminano il voto congiunto obbligatorio e la pluricandidabilità che violano profondamente il diritto di voto, producono il premio di maggioranza occulto e permettono a
I quesiti n°1 e n°4 eliminano il voto congiunto obbligatorio e la pluricandidabilità che violano profondamente il diritto di voto, producono il premio di maggioranza occulto e permettono alle segreterie dei partiti di nominare i parlamentari, di predeterminare la composizione del Parlamento e in definitiva di sostituirsi agli elettori nella scelta dei parlamentari;
I quesiti n°2 e n°3 assicurano alle forze politiche un equo accesso alla competizione elettorale.
Il testo dei quesiti https://www.iovoglioscegliere.it/projects-3
Al riguardo occorre evidenziare che, nel caso della legge elettorale, l’istituto del referendum abrogativo consente di cancellare soltanto parti della legge e non la legge in toto, in quanto, trattandosi di una legge necessaria per la formazione di organi costituzionali, deve sempre esistere una legge elettorale.
Inoltre l’istituto del referendum abrogativo prescrive, a pena di inammissibilità da parte della Corte Costituzionale, che la legge elettorale risultante dalle cancellazioni introdotte dai quesiti sia legittimamente costituzionale e perfettamente applicabile senza ulteriore modifica. Questo in considerazione del caso in cui le elezioni politiche si tengano prima che il Parlamento abbia prodotto una nuova legge elettorale. In nessun caso è consentito aggiungere alcunché al testo della legge vigente.
Il Comitato Referendario chiarisce che, mentre ritiene che dette leggi risultanti dalle cancellazioni dei quesiti, siano il meglio che si possa ricavare dall’impianto del Rosatellum, esse non corrispondono a una sua proposta di legge elettorale
In concreto, qualora il referendum abbia successo e il Parlamento, che non può riproporre ciò che è stato abrogato, non produca due nuove leggi elettorali, le elezioni si terrebbero con le leggi risultanti dall’azione dell’iniziativa referendaria.
Il Comitato inizierà la raccolta delle 500.000 firme necessarie per indire il referendum a metà giugno in modo da poterle depositare entro il 30 settembre in Corte di cassazione e in caso di ammissibilità del referendum, poter tenere la consultazione referendaria tra il 15 aprile e il 15 giugno del 2025.
L’iniziativa referendaria prevede diverse altre azioni:
– aprire un confronto politico allargato per discutere e chiarire che cosa si debba intendere per rappresentanza politica e per governabilità del Paese;
– invitare le forze politiche a discutere pubblicamente e a chiarire quale sia il ruolo dei partiti politici, in particolare nella scelta dei candidati, e quali regole essi debbano rispettare;
– chiedere al sistema dei partiti di restituire alle elettrici e agli elettori il diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento e di restituire così al Parlamento la rappresentanza del Paese e il ruolo che gli affida la Costituzione;
– porre il diritto delle elettrici e degli elettori di scegliere nominativamente i propri rappresentanti in Parlamento, come condizione imprescindibile e prioritaria rispetto alla ipotesi di scegliere nominativamente il presidente del consiglio dei ministri;
Il referendum è dedicato all’avvocato e senatore Felice Carlo Besostri, mancato il 6 gennaio 2024, indiscusso protagonista delle campagne contro le leggi elettorali incostituzionali, che sono state parte significativa del suo vasto e instancabile impegno politico. A Felice va tutta la nostra riconoscenza e l’impegno a proseguire nelle iniziative promosse insieme.
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