UNA COMUNITA’ EDUCANTE-Porte Aperte

UNA COMUNITA’ EDUCANTE


UNA COMUNITÀ EDUCANTE

Per educare e formare le persone
al bene comune, all’accoglienza, all’ascolto reciproco, al benessere collettivo, ci vuole una comunità

Il progetto “Una Comunità Educante” è centrato sull’avvio, l’organizzazione e l’animazione della Casa della Comunità “Don Paolo Tonucci” al Vallato: un luogo fisico e virtuale, sociale ed educante. La Casa della Comunità grazie ai volontari ed alle attività delle associazione partner, vuole diventare punto di incontro tra le generazioni, tra le culture, tra le diversità.
Con l’obiettivo di fare di un luogo fisico un luogo dove la comunità si esprime, si incontra, scambia pratiche, valori, conoscenze e realizza percorsi educativi. In una frase, promuove l’idea e la costruzione di una comunità educante.

Il bisogno identificato è quello di dare una risposta aggregante e comunitaria alla povertà educativa, alla disgregazione sociale, all’individualismo, alla scarsa reciprocità, dove le azioni dei singoli, delle famiglie e dei piccoli gruppi spesso sono isole che generano processi virtuosi di produzione di cultura, valori e innovazione ma esprimono anche bisogni nascosti, necessità a cui non sempre è semplice trova una soluzione, Si tratta quindi di creare un luogo che sia un osservatorio attivo dei processi educativi virtuosi ma che rilevi anche le problematicità e che sappia attivarsi per promuovere gli uni e dare risposte alle altre.

Al centro del progetto i destinatari privilegiati saranno bambini, adolescenti e giovani in un’ottica controintuitiva rispetto al concetto di educazione che spesso è unidirezionale. Le giovani generazioni verranno messe al centro a partire dalla considerazione di alcuni diritti fondamentali  che attengo alla persona ma non sempre garantiti ai giovani quali: il diritto alla pace, il diritto alla conoscenza, alla partecipazione, alla reciprocità e soprattutto all’ascolto attivo. Diritti che prima di tutto devono essere riconosciuti e garantiti dagli adulti nella loro reale possibilità di esercitarli.

Inoltre una comunità educante considera tutte le persone, siano esse giovani ancora in formazione o adulti, come parte del processo educativo e di sviluppo della persona; una comunità educante intesa come spazio relazionale nel quale le nuove generazioni trovino voce e gli adulti abbiano possibilità di apprendere. Per questo l’attenzione è posta anche nei confronti delle famiglie del quartiere (e della città): fruitori delle attività proposte e portatori di bisogni e soluzioni. Avranno uno spazio di ascolto e partecipazione. Inoltre, alcune attività avranno un particolare focus sull’integrazione, l’inclusione e il sostegno alle famiglie immigrate e alle persone di altri paesi in merito alla lingua, all’educazione civica, alle informazioni essenziali, all’integrazione lavorativa e scolastica. Si potrà chiedere loro di esprimersi e concorrere a creare momenti conviviali di scambio culturale e sociale. Ma potrà anche essere l’occasione per coltivare le loro culture di origine, per non perdere le radici.

In una comunità, oltre a preoccuparsi ed occuparsi dell’educazione e della formazione di bambini e giovani, ci si prende cura anche delle persone anziane e delle persone più fragili (a causa di una malattia, o di disagi fisici o psichici). Le persone anziane, che nella nostra società sono in grande aumento, oltre a rappresentare una risorsa preziosa per trasmettere saperi alle nuove generazioni, hanno a loro volta bisogno di una attenzione nei loro percorsi di vita, sia come sostegno al fisico (esempio con attività di “ginnastica dolce”), sia e soprattutto come sostegno alle loro capacità intellettive, con iniziative culturali, ricreative e di semplice animazione-aggregazione, con gite sociali e più in generale con attività legate alla buona salute ed alla longevità attiva.
Allo stesso modo una comunità non può non farsi carico di tutte le persone fragili che in essa abitano, garantendo tutti i supporti sia di attenzione e animazione necessari, sia con operatori professionalmente preparati che sanno sostenerli nelle loro necessità.

Le associazioni partner di “Porte Aperte” e di questo progetto sono: Associazione Apito Marche odv, Associazione L’Africa Chiama odv, Scout FSE gruppo Fano 1, AIMC (Associazione Maestri Cattolici) sez. di Fano, Associazione Consultorio La Famiglia odv, Banda Città di Fano Organizzazione Vallato, C.S.I. Centro Sportivo Italiano Pesaro Urbino, Associazione Tennis Tavolo Fortunae, Azione Cattolica parrocchiale, Acli provinciale Pesaro Urbino, Gruppo teatrale Il Colpo, Cooperativa Generazioni, Cooperativa Nuovi Orizzonti, Associazione Al Fihriyat.

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