Dal bene confiscato al bene comune: creiamo insieme un Parco Botanico

Difficile, fino a sedici anni fa, immaginare che le ricchezze dei boss mafiosi potessero trasformarsi in opportunità di lavoro, in luoghi di stimolo alla partecipazione, in strumenti di cambiamento. Con la legge 109/96, promossa da Libera con la raccolta di oltre un milione di firme, è stato reso possibile destinare ad uso sociale proprio quei beni accumulati con ingiustizie e sopraffazione.

A gennaio 2013 è nata la cooperativa Sociale Terre Joniche per la gestione delle terre confiscate alla ‘ndrangheta nei comuni di Isola di Capo Rizzuto e Cirò, in provincia di Crotone. Di queste terre un appezzamento di circa 8 ettari, situato alle porte del centro abitato di Isola di Capo Rizzuto, è destinato a divenire un luogo pubblico aperto a tutta la cittadinanza attraverso la realizzazione di un Parco botanico mediterraneo con aree attrezzate per bambini e adulti.

Con la piantumazione di specie arboree tipiche degli ambienti mediterranei del nostro paese si realizzerà un arboreto in cui le piante da frutto saranno ubicate nei pressi del Giardino delle farfalle, realizzato dagli alunni della scuola media di Isola di Capo Rizzuto, mentre le specie più adatte agli ambienti umidi verranno posizionate nei pressi dello stagno didattico.Le altre andranno a formare un vero e proprio bosco nella parte più alta dei terreni, bosco che sarà attraversato da un sentiero fruibile anche ai disabili e per ogni esemplare verrà installata una apposita cartellonistica con descritte le caratteristiche e gli usi della pianta.

Il Parco Botanico è destinato quindi a divenire una delle attrazioni più importanti del paese e della provincia, trasformando un luogo che prima era ad uso esclusivo di famiglie criminali, in un centro dove diffondere cultura e divertimento per tutti i cittadini.

Aiutaci a trasformare un bene simbolo del potere criminale sul territorio da intoccabile a “Patrimonio Comune”.

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