Una Strada del Jazz a Torino-Fondazione Contrada Torino Onlus
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Una Strada del Jazz a Torino

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Nel mondo alcune città hanno dedicato una strada ai grandi di un arte: cinema, musica, danza, con mattonelle che ricordano i grandi personaggi che sono passati di lì.
Anche il jazz ha le sue strade nel mondo: Francemen Street a New Orleans, la 52esima a New York, la 12esima a Kansas City, la strada del jazz a Bologna intitolata a Lucio Dalla solo per citarne alcune.

Via Botero a Torino, ha ospitato per anni lo storico Swing Club dove da una porticina si scendeva nel paradiso degli appassionati del Jazz, l’elenco degli artisti che ci sono passati e ci hanno suonato sarebbe interminabile, ne vogliamo citare solo alcuni: Kenny Clarke, Gianni Basso,  Dexter Gordon, Franco Cerri, Ornette Coleman, Franco d’Andrea, Elvin Jones, Art Blakey, Gato Barbieri, Don Cherry, Chet Baker e molti altri protagonisti della scena internazionale.

Il progetto prevede che la via sia caratterizzata da una serie di mattonelle, alternate al selciato, con i nomi delle stelle che suonarono allo Swing e una targa interattiva che racconterà con immagini e suoni quei passaggi storici.

Se è vero che ricordare i momenti felici aiuta a vivere meglio, certamente il progetto delle strade del jazz darà il suo contributo alla felicità: ricorderà agli appassionati di questa musica che Torino, con i suoi locali jazz, negli anni 60/80 è stata stata una delle capitali europee insieme con Parigi, Berlino, Londra.

Riteniamo che questa iniziativa abbia notevoli riflessi positivi sulla città in quanto tocca centro e periferia e perchè contribuisce a:

-Far entrare Torino nel circuito jazz internazionale delle strade del Jazz. Non c’è appassionato che andando a New York a Parigi o Londra non faccia il pellegrinaggio nei templi della musica afro americana e non visiti le strade del “Blue Note” dello “Chat qui Peche “o del “Ronnie Scott’s;

-Rinnovare interesse per la zona centrale ma po’ negletta, fuori dagli orari lavorativi;

-Creare un ulteriore motivo per far conoscere meglio ai torinesi la loro città e non dimenticare questo pezzo di storia;

-Coinvolgere i media proponendo loro di rinnovare l’iniziativa ogni anno nel giorno della ”festa della musica”.

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