Un progetto di

Fondazione Progetto Arca Onlus

UCRAINA: SIAMO IL PRIMO AIUTO AL CONFINE

[Giorno 9] - Abbiamo accompagnato questa famiglia all’aeroporto di Suceava, in Romania

Per il momento a fuggire sono soprattutto cittadini ucraini che in Europa hanno una rete di aiuto familiare su cui poter contare: c’è chi li aspetta e sanno già dove andare. I nostri operatori sono impegnati nelle operazioni per garantire un viaggio sicuro e facilitare i ricongiungimenti.


Oggi hanno accompagnato una famiglia all’aeroporto di Suceava, in Romania. Mamma, nonna e due bimbi piccoli di 2 anni e 2 mesi. Sono diretti a Roma da parenti che potranno ospitarli. Condividiamo la loro storia, raccolta da Simone, operatore di Progetto Arca, attraverso le parole di Julia:


“Le esplosioni del primo giorno di combattimento ci hanno svegliati alle 5. Ho aperto Facebook ed è stato così che ho scoperto che la guerra era cominciata. Abbiamo caricato la macchina con vestiti, latte, qualche omogeneizzato e tre ore dopo eravamo in viaggio.


Per la prima settimana abbiamo trovato rifugio in una casa di campagna di amici ma giorno dopo giorno gli scontri si andavano inasprendo. Vivevamo nel terrore e non riuscivamo a dormire perché ci sentivamo costantemente minacciati. Alla fine abbiamo deciso di scappare da parenti in Europa.


Mio marito ha corso un forte pericolo accompagnandoci fino alla frontiera con la Romania. Il momento più duro è stato separarci. Lui è tornato indietro, noi abbiamo superato la frontiera. A Sirèt siamo state accolte da tanto di quel calore umano, di gente pronta ad aiutare, che mai ce lo saremmo aspettate.


In questi giorni ho pensato spesso alla mia vita di prima. Mia madre ed io lavoravamo entrambe in ospedale e nella fuga abbiamo lasciato i nostri pazienti senza mandare loro neppure un messaggio, è una cosa che da professionista e da essere umano non mi riesco a perdonare.


A Roma ci aspettano mia sorella e mio cognato e andremo a stare da loro per un po’. Siamo fortunate e ce lo ripetiamo ma la nostra casa rimane Kiev. Il punto non è ‘se’ torneremo ma ‘quando’ accadrà. Perché è a Kiev che vogliamo tornare".

Vuoi fare di più?

Raccogli fondi anche tu.
Diventa personal fundraiser!
scopri di piùinizia ora

Se quello che hai visto ti è piaciuto, ci trovi anche qui:

    VisaMastercardAmericanExpressStripePaypalGooglePayApplePaySatispay
CorpLogo