Se l'IKEA incontra i Nasi Rossi...

Vi racconteremo una storia.

No, nulla a che vedere con la celebre società che ha battezzato alcuni vostri weekend, quelli in cui pensavate di avere il mondo della falegnameria casalinga in mano. Vi tornerà alla mente il Norrköping che vi ha tenuto svegli la notte fra sabato e domenica e quella brugola della figura 6 non presente nel sacchetto. E invece no. La realtà è molto peggiore.

La realtà è che IKEA rappresenta l’acronimo dei 4 protagonisti che si imbarcano in questa vicenda:

Irene, lombarda cresciuta fra Ville Lumière e ipermercati della Brianza, nonché recentemente ascesa allo status di suddita del Regno di Svezia, dopo faticoso iter burocratico. Ha una spiccata passione per i barboncini, siano essi sudditi di re Carl Gustaf o membri pienamente integrati di una repubblica parlamentare.

Kalle, svedese nato a pochi chilometri da Ibrahimovic, ma dal temperamento che ricorda più il circolo letterario di Bloomsbury, lì fra Soho e Holborn, proprio dietro al British Museum. Un letterato che legge Solzhenitsyn e Sebald e quando finisce, invece di accendersi una sigaretta, suona il piano, o costruisce una libreria (è pur sempre svedese) o corre una maratona in 2 ore e 59’ (giuro).

Elisa, siciliana che ha vissuto a Bologna, a Oviedo, a Boston, ma anche in una landa desolata al confine teutonico-polacco, per restare umile. Oggi vive stabilmente a Basilea, a 200 metri dal confine francese e a una fermata di tram da quello tedesco, tanto per non dare nulla per scontato. Ha l’hobby della scienza e delle biotecnologie ma di lavoro cerca, con alterne fortune, tartarughe e stelle marine in giro per il mondo, ovunque si nascondano.

E infine Antonio, un abruzzese che vive a Milano, MA lavora a Torino, MA raggiunge spesso l’Elisa di cui sopra a Basilea, MA torna spesso nei luoghi d’origine, per aumentare coefficiente di difficoltà e indotto dell’intero comparto ferroviario Italo-svizzero. Finito anni fa nel buio senza redenzione della crisi di mezza età, corre maratone, percorre la penisola in bici, favoleggia di trekking in luoghi esotici che poi cerca, con rigore scientifico, di far saltare. Non sempre ci riesce.

Irene, Kalle, Elisa, Antonio. IKEA. Capite bene che è solo grazie alla logica sfuggente degli eventi, come in un film di Iñarritu ma senza eventi tragici, che i nostri 4 si troveranno nello stesso momento, nello stesso luogo, il 7 aprile a Milano. E capite bene che se succede, quando succede, è bene fare le cose in grande e per una giusta causa.

La cosa in grande sarà completare la Maratona di Milano in staffetta. La nostra causa è l’Associazione Veronica Sacchi, che da anni, con i propri clown, si occupa di portare colore, calore e leggerezza nel Day Hospital oncologico dell’ospedale San Paolo di Milano. Tutto ciò che riusciremo a raccogliere contribuirà al Daily Clown, un ambizioso progetto (https://veronicasacchi.it/) che ha l’obiettivo di aumentare frequenza e capillarità del servizio che i clown offrono negli ospedali milanesi.

Ma basta scrivere. Ora l’IKEA Team corre ad allenarsi, con l’altro ambizioso obiettivo di limitare, il 7 aprile, il vostro facile umorismo su “clown fuggiti dal reparto e finiti accidentalmente in strada”.

Seguiteci su questa pagina per aggiornamenti sulla nostra avventura. E soprattutto donate, perché è questa l’unica cosa che conta!

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We'll tell you a story.

No, this has nothing to do with the famous company that named some of your weekends, those in which you thought you mastered the art of home carpentry. Neither has it anything to do with the memory of the “Norrköping” that kept you awake the night between Saturday and Sunday, or that one Allen key that was missing from the package. The reality is much worse.

The reality is that IKEA represents the acronym of the 4 protagonists who embark on this venture:

Irene, a Lombard who grew up among the Ville Lumière - Paris - and hypermarkets of Brianza, and who recently ascended to the status of subject of the King of Sweden after a tiring bureaucratic process. She has a strong passion for poodles, whether they are subjects of King Carl XVI Gustaf, or fully integrated members of the parliamentary republic of Italy.

Kalle, a Swede with his origins just a few kilometers from where Ibrahimovic was born, but with a temperament that is more reminiscent of the literary circle of Bloomsbury, right there between Soho and Holborn, just behind the British Museum. A man of letters who reads Solzhenitsyn and Sebald and when he finishes, instead of lighting a cigarette, he plays the piano, or builds a bookcase (he's Swedish after all), or runs a marathon in 2 hours and 59' (I swear).

Elisa, a Sicilian who lived in Bologna, Oviedo, Boston, but also, to remain humble, in a desolate land on the German-Polish border. Today she lives permanently in Basel, 200 meters from the French border and one tram stop from the German one, just to not take anything for granted. Her hobby is science and biotechnology, but her real work is searching, with mixed success, for turtles and starfish around the world, wherever they hide.

And finally Antonio, an Abruzzese who lives in Milan, BUT works in Turin, BUT often visits the Elisa mentioned above in Basel, BUT often returns to his place of origin, just to improve the difficulty coefficient and the income statement of the entire Italian-Swiss railway sector. Having found himself years ago in the unredemptive darkness of a mid-life crisis, he runs marathons, travels the Italian peninsula by bike, makes articulate plans about trekking in exotic places which he then attempts, with scientific rigour, to blow up. He doesn't always succeed.

Irene, Kalle, Elisa, Antonio. IKEA. As you understand, it is only thanks to the elusive logic, much like in an Iñarritu film, but without tragic events, that our 4 protagonists will find themselves at the same time, in the same place, on April 7th in Milan. You also understand that if it happens, when it happens, it's good to do things in a big way and for a good cause.

The big thing will be to compete in the Milan Marathon relay. Our cause is the Veronica Sacchi Association, which for years, with its clowns, has been bringing colour, warmth, and lightness to the oncology clinic of the San Paolo hospital in Milan. Everything we manage to collect will contribute to the Daily Clown, an ambitious project (https://veronicasacchi.it/) which aims to increase the frequency and reach of the service that clowns offer in Milanese hospitals.

Now the IKEA Team is off to train, also with the ambitious goal of appealing to your cheaper sense of humour by resembling "clowns who escaped from the department and accidentally ended up on the street" on April 7th.

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