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Cultura
Le 10 storie del dono

Cultura
Le 10 storie del dono

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"Una cultura che accade soprattutto dove vive e lavora la gente, frutto di una creazione collettiva".

Pier Luigi Sacco
Professore Economia della Cultura, IULM Milano

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Oggi si sta prendendo coscienza della rilevanza che la cultura riveste per la società, in quanto dimensione necessaria nella vita di tutti gli individui, nonché componente imprescindibile del benessere sociale. Tutto ciò che la riguarda, infatti, può essere declinato in azioni di welfare per il benessere collettivo. La cultura alimenta la socialità, promuove la cittadinanza attiva, valorizza i luoghi in cui abitiamo. Aiuta le persone a pensare e quindi ad agire per il bene comune. 

Rete del Dono Cultura Crowfunding Raccolta Fondi

La natura progettuale del crowdfunding si dimostra particolarmente funzionale alla cultura e, in particolare, alla realizzazione di progetti disegnati per la comunità, proprio perché ha il potere di attivare processi di coinvolgimento partecipativo dal basso, in un’ottica di cittadinanza attiva e di responsabilità sociale. Lavoriamo per promuoverla, attraverso l’attivazione di partnership e la valorizzazione di progetti e campagne come il Premio per la Cultura, oltre a supportare i singoli progetti con i nostri percorsi di capacity building.

Rete del Dono Cultura Crowfunding Raccolta Fondi

La natura progettuale del crowdfunding si dimostra particolarmente funzionale alla cultura e, in particolare, alla realizzazione di progetti disegnati per la comunità, proprio perché ha il potere di attivare processi di coinvolgimento partecipativo dal basso, in un’ottica di cittadinanza attiva e di responsabilità sociale. Lavoriamo per promuoverla, attraverso l’attivazione di partnership e la valorizzazione di progetti e campagne come il Premio per la Cultura, oltre a supportare i singoli progetti con i nostri percorsi di capacity building.

 

 

Rete del Dono Massimo Coen Cagli

La cultura come benessere

Quando si pensa alla raccolta fondi in ambito culturale, il pensiero, il più delle volte, vola alle opere d’arte e ai monumenti, “generando così nei donatori l’idea che il sistema cultura si basi essenzialmente sul mecenatismo: grandi donazioni frutto di pochi ricchi donatori” sostiene Massimo Coen Cagli, direttore scientifico della Scuola di Fundraising di Roma. 
La cultura, invece, “fa parte della quotidianità del nostro welfare”. Coen Cagli la definisce “cultura feriale” in quanto tutti i giorni è parte integrante della nostra vita: dalla riapertura di una piccola biblioteca di paese alla candidatura di Procida a capitale italiana della cultura 2022; da un intervento di riqualificazione urbana al restauro di un ex monastero per restituirlo alla funzione pubblica sottoforma di teatro. 
La cultura dunque riguarda diverse realtà “e il crowdfunding si è dimostrato lo strumento giusto per favorire l’orientamento dei cittadini a sostenere la cultura come cibo quotidiano del welfare” ossia del benessere pubblico”.
Rete del Dono con il crowdfunding e il personal fundraising ha contribuito in modo sostanziale a svecchiare l’idea di cultura, rendendo i cittadini responsabili del bene comune. In particolar modo l’integrazione con l’Art Bonus sta dimostrando come la cultura non sia mero appannaggio dei grandi mecenati”.

Il Premio per la Cultura di Rete del Dono

Il Premio per la Cultura di Rete del Dono, nato nel 2017, si rivolge a tutte le organizzazioni culturali impegnate a creare, sviluppare e studiare nuovi percorsi volti a favorire la diffusione della cultura, l'inclusione sociale e lo sviluppo della società civile. Lo scopo è realizzare nuove forme di welfare culturale.
Per tale motivo, oltre al contest di crowdfunding in partnership con Cultural Welfare Center, EY Foundation, Fondazione Fitzcarraldo, The Fundraising School abbiamo messo in atto contemporaneamente anche un percorso strutturato di capacity building che ha offerto  alle organizzazioni culturali partecipanti l’opportunità di potenziare le competenze digitali.

 

La IV edizione del Premio per la Cultura si è svolta in un contesto fortemente segnato da una pandemia che ha comportato lockdown, chiusure forzate anche dei luoghi di cultura e la sospensione di tutte le attività sociali, artistiche e degli eventi in presenza. Le realtà che sono state capaci di ripensare le modalità di relazione con il proprio pubblico e di offerta di contenuti artistici e culturali hanno scoperto il digitale come valido alleato, soprattutto se medio-piccole dimensioni e fortemente radicate nel territorio.

Marianna Martinoni, consulente di fundraising, formatrice e fondatrice di Terzofilo, sottolinea come la pandemia abbia accelerato il processo di consapevolezza delle organizzazioni culturali che “se in un primo momento si sono interrogate sulla opportunità di chiedere fondi anche per progetti non legati all’ambito sanitario, nel secondo semestre del 2020 si sono esposte”, affidandosi come non mai al digitale. Ne è stata una prova proprio la quarta edizione del Premio per la Cultura che “ha registrato un numero di iscritti e di campagne significativamente maggiore rispetto alle precedenti edizioni, con un aumento della raccolta fondi dell’80% rispetto al 2019. Rete del Dono ha dimostrato dunque di aver saputo mantenere il rapporto con il proprio pubblico e di saper trasmettere questa expertise anche alle organizzazioni non profit che l’hanno scelta”.

Cultura e salute

Come si evince dalla relazione Cultura e Salute. Verso un nuovo Welfare Culturale, negli ultimi 20 anni la ricerca scientifica ha raccolto numerose evidenze sull’impatto della Cultura su più dimensioni della Salute – in ottica biopsicosociale - del benessere e sull’inclusione e coesione sociale. La Cultura rientra infatti tra quelli che si definiscono i ‘determinanti individuali e sociali di salute’. Il ‘welfare culturale’ si fonda sul riconoscimento scientifico che la fruizione e partecipazione attiva ad attività culturali, artistiche e creative, è un importante veicolo di prevenzione e promozione della Salute, di integrazione delle pratiche terapeutiche tradizionali, di supporto alla relazione di cura, di contrasto alle disuguaglianze”.

Rete del Dono Marianna Martinoni

La Cultura come veicolo di inclusione sociale

Nel corso dei lunghi anni di collaborazione con Rete del Dono, Marianna Martinoni, fondatrice di Terzofilo, ha sperimentato quanto “il crowdfunding sia un alleato prezioso per la cultura, in quanto coinvolge in modo diretto la community e offre uno strumento di gestione del percorso donativo agile e accessibile”. Il crowdfunding, soprattutto grazie alla modalità digitale, garantisce anzitutto “la trasparenza sia per quanto riguarda il monitoraggio dell’andamento delle donazioni sia per la possibilità di guardare da vicino chi sono i donatori e quali sono le loro motivazioni. Rete del Dono ha saputo così andare incontro alle esigenze delle organizzazioni culturali, anche quelle che prima della pandemia erano restie all’utilizzo del digitale”.
Oltre alla garanzia di trasparenza e al supporto costante “nel suo percorso di donazione semplice e sicuro, Rete del Dono con l’integrazione con l’Art Bonus mette a disposizione una straordinaria opportunità. Chi, infatti, donerà tramite la piattaforma di Rete del Dono avrà diritto a un credito d’imposta del 65% nei successivi tre anni dalla donazione. Inoltre, Rete del Dono farà da supporto anche per la parte amministrativa e burocratica che spesso rappresenta uno scoglio sia per le organizzazioni non profit che per i donatori. Rete del Dono dunque si prende in carico una parte fondamentale del donor care, offrendo un servizio utilissimo soprattutto per quelle organizzazioni che non hanno la forza per seguire la procedura amministrativa”.

Dare voce a chi non ce l'ha per ricostruire il futuro

Ci sono progetti culturali che dimostrano quanto le celebrities possano giocare un ruolo importante nella sensibilizzazione, avvicinando le persone al dono. Un modo per dare voce a chi non ha voce. Questa  è l’influenza ‘buona’, perché animata dal senso del dovere. Influencer consapevoli, che seminano e creano consapevolezza. Funziona se alla base ci sono valori solidi e condivisi con la buona causa che sostiene.

Rete del Dono Sardegna Chi ama Paolo Fresu

 

Un esempio è stato il concerto Sardegna chi_ama, promosso e ideato da Paolo Fresu, a seguito dell’alluvione che ha duramente colpito l’isola. In quell’occasione sono stati raccolti 100.000€ finalizzati alla ricostruzione degli edifici scolastici.

Rete del Dono Sardegna Chi ama Paolo Fresu

 

Un esempio è stato il concerto Sardegna chi_ama, promosso e ideato da Paolo Fresu, a seguito dell’alluvione che ha duramente colpito l’isola. In quell’occasione sono stati raccolti 100.000€ finalizzati alla ricostruzione degli edifici scolastici.

Rete del Dono Cesvi Insieme per la Musica Elio Trio Medusa

 

Insieme per la musica è l’iniziativa ideata dal Trio Medusa, Elio e le Storie Tese e Cesvi con l’obiettivo di sostenere le attività musicali colpite dalla pandemia di Covid-19 tramite l’omonima campagna crowdfunding che ha raccolto oltre 130.000 euro. Parte del contributo è stato devoluto alla Casa del Sorriso di Cesvi in Brasile che offre corsi di musica e spazi prove per i giovani musicisti della favela di Manguinos a Rio de Janeiro.

 

Rete del Dono Cesvi Insieme per la Musica Elio Trio Medusa

 

Insieme per la musica è l’iniziativa ideata dal Trio Medusa, Elio e le Storie Tese e Cesvi con l’obiettivo di sostenere le attività musicali colpite dalla pandemia di Covid-19 tramite l’omonima campagna crowdfunding che ha raccolto oltre 130.000 euro. Parte del contributo è stato devoluto alla Casa del Sorriso di Cesvi in Brasile che offre corsi di musica e spazi prove per i giovani musicisti della favela di Manguinos a Rio de Janeiro.