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Un nuovo anno scolastico è alle porte, quello forse del ritorno alla normalità dopo due anni segnati dal Covid-19. E proprio questo tempo, con le sue emergenze e necessità impreviste, ci ha restituito un mondo della scuola più intraprendente, capace di sperimentare con il digitale e il crowdfunding e anche più sensibile alle esigenze del proprio territorio. Ecco perché lanciare una campagna di fundraising nel può essere un obiettivo anche per il vostro istituto.
Ma come si fa una raccolta fondi a scuola? Ecco una guida con tutto ciò che noi di Rete del Dono abbiamo imparato in questi anni.

Perché fare
crowdfunding a scuola

Se vi state chiedendo perché una scuola può essere in grado di catalizzare tante donazioni, ci sono almeno 2 motivi:

È una Community coesa. Docenti, alunni e genitori sono comunità forti, ottime promotrici di iniziative di crowdfunding e spesso in grado di intervenire anche su disuguaglianze sociali e fragilità. Sono esempi perfetti di quel community fundraising che si prende cura del proprio territorio e sa coinvolgere facilmente le persone. Delle potenzialità di fundraising delle scuole il settore si sta accorgendo, come dimostra lo scorso European Crowdfunding Festival.

Cultura del dono e strumenti digitali sempre più diffusi. Durante la pandemia le scuole si sono rese conto che, di fronte a bisogni vecchi e nuovi (connessione internet e dotazione informatica, ma anche ristrutturazione di spazi e progetti didattici), i finanziamenti istituzionali non sono sufficienti. Così si sono avvicinate per la prima volta a piattaforme di fundraising come Rete del Dono, migliorando nella loro presenza digitale e nella cultura del dono.

Che progetti finanziare con la raccolta fondi scolastica

Si possono lanciare raccolte fondi per:

Necessità interne alla scuola

Ristrutturare spazi, ampliare strutture o implementare nuovi servizi. È il caso della raccolta Insieme Costruiamo Futuro dell’Istituto Tecnico Edoardo Agnelli di Torino, che sta raccogliendo fondi per rinnovare il laboratorio di meccatronica e il laboratorio di elettronica.

Necessità in seguito al Covid-19

Qualche esempio: acquistare PC e tablet o dotarsi di misure di sanificazione e distanziamento necessarie al ritorno in classe.

Potenziare l’outdoor education

È un nuovo filone di progetti che puntano ad ampliare gli spazi esterni e le aule verdi, come ha fatto l’asilo Officina dei Bambini di Cinisello Balsamo.

Servizi extrascolastici a sostegno delle famiglie

L’Associazione Scuola Vivaio di Milano con la campagna DAD – Dona a distanza sta finanziando progetti di orientamento, teatro e narrazione delle emozioni per sostenere un’educazione inclusiva e contribuire al benessere dei ragazzi a 360 gradi.

Solidarietà

Che siano sul territorio o nei Paesi in via di sviluppo, le iniziative per sostenere realtà più o meno lontane dai ragazzi educano alla mondialità e alla cittadinanza attiva. L’Istituto Comprensivo Ugo Foscolo di Torino con la campagna #scuolaSENZAconfini ha mobilitato alunni e genitori per favorire l’inserimento scolastico di tanti bambini di un villaggio del Senegal.

Borse per tirocini all’estero

Ampliare gli orizzonti e offrire nuove opportunità formative: l’IIS Olivetti di Ivrea con Olivetti, Europa e Ritorno vuole dare l’opportunità a quanti più studenti di fare un’esperienza di alternanza scuola-lavoro presso aziende estere.

Progetti di inclusione e inserimento lavorativo

Non solo potenziare l’offerta formativa, ma anche pensare al futuro dei propri ragazzi: l’Istituto Alberghiero “Giolitti Bellisario Paire” di Mondovì tramite la Fondazione Cucine Colte ha sostenuto con una campagna parte del progetto BunDaMangé, un catering per favorire l’inserimento lavorativo di alunni ed ex alunni con disabilità. In questo caso il crowdfunding è servito per integrare dei contributi ricevuti da altri canali.

10 idee creative per il fundraising scolastico

1. Studenti Personal Fundraiser

Quali promotori migliori di una raccolta fondi scolastica se non gli studenti stessi? Il salvadanaio in classe per piccole rinunce, il coinvolgimento diretto di nonni e genitori, le sfide sportive: dai più piccoli ai più grandi, i ragazzi sanno tirare fuori un entusiasmo contagioso come avvenuto per #scuolaSENZAconfini o Olivetti, Europa e Ritorno.

2. Attivazione dei genitori

Quando l’esercito dei genitori di mobilita, sono un’arma imbattibile. L’IC Matteotti-Pellico di Torino per Insieme si vince! ad esempio ha coinvolto tutti in modo capillare tramite ogni singolo rappresentante di classe e i vari gruppi Whatsapp. E non funziona solo se l’istituto è grande, perché come dimostra l’Officina dei bambini una comunità piccola può essere molto coesa e reattiva. L’esperienza di DAD – Dona a distanza poi insegna che non è sempre necessario che a organizzare la campagna ci sia la dirigenza, se c’è un’associazione di genitori intraprendente.

3. Ex allievi come testimonial

Con i suoi ricordi e magari i suoi successi professionali, un ex alunno può testimoniare la bontà del lavoro della scuola e il suo impatto sulle persone. È successo sia per #Adottalascuola2020 dell’Istituto Comprensivo Tommaseo di Torino sia per Insieme si vince!, che ha coinvolto ex allievi e sportivi di livello nazionale.

4. La dirigenza in prima linea

Se dirigenti e insegnanti si mettono in gioco in prima persona, spingono le donazioni e danno il buon esempio: il direttore dell’Istituto Tecnico Edoardo Agnelli ha aperto una pagina di Personal Fundraising in occasione del suo compleanno e ha contribuito non poco alla raccolta.

5. Eventi in presenza

Feste di Natale o di fine anno, cene di classe, Open day, mercatini, lotterie e merende solidali: ogni occasione di socialità è perfetta per coinvolgere donatori.

6. Eventi di running

C’è poi chi come l’Istituto Comprensivo Armando Diaz di Milano organizza addirittura un evento running che esce dai confini della scuola: la minimaratona CorriDiaz.

7. Eventi virtuali e Ticketing

Dopo la pandemia, eventi digitali e dal vivo convivranno: la Scuola Primaria Carlo Collodi di Torino con #AScuolaDiFuturo ha sperimentato un evento in streaming facilitati anche dal nostro Servizio Ticketing & Streaming.

8. Campagne Reward

Promettere gift ai donatori rende il rapporto con loro più stretto e lascia un piccolo segno di ringraziamento. BunDaMangé offriva degustazioni con personaggi famosi del mondo del food, mentre la Scuola dell’Infanzia Giovanni XXIII di Caldogno ha puntato su un regalo che fosse di grande valore per il proprio target di riferimento. Con la raccolta fondi #Assiemeperl’Infanzia ha regalato a chi donava almeno 170€ una delle 100 copie originali e numerate di un’opera celebrativa dei 100 anni della scuola, realizzata dall’artista storico del paese.

9. Coinvolgimento del quartiere

Non dimentichiamoci che tra gli stakeholders di una scuola ci sono anche associazioni e commercianti del vicinato. Spesso sono loro, come nel caso dell’artista, a offrire i reward (un buono di una gelateria, un gadget di una cartoleria). Oppure sono veri e propri donatori come per l’IC Tommaseo: c’è chi ha devoluto parte del proprio incasso o chi vendeva un particolare articolo unicamente a sostegno del progetto.

10. Video virali

Un video che attira l’attenzione è un ottimo biglietto da visita da condividere sui social. Se #Assiemeperl’Infanzia ha puntato sul racconto del progetto da parte dei vari operatori della scuola, l’Associazione Erbavoglio per il progetto Aula Verde della Scuola Primaria De Andrè di Prato ha lasciato la parola ai bambini, diretti beneficiari della raccolta.

Valeria Vitali

Dopo una laurea in Scienze Politiche presso Università degli studi di Pavia e un Master in Cooperazione e Sviluppo a Barcellona, ha iniziato il suo percorso professionale in Italia, occupandosi di comunicazione, per poi allargare i suoi orizzonti all’estero. È proprio qui che nasce l’idea di Rete del Dono, l’idea di diffondere in Italia una rivoluzione culturale che avvicini le persone al dono, inteso come gesto di impegno civile. L’innovazione digitale ha fatto la sua parte, facilitando e dando maggior concretezza a questo progetto costruito insieme ad Anna Siccardi.