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Il video fundraising è uno strumento efficace che può convincere le persone a donare sfruttando l’immediatezza e la capacità di coinvolgimento del filmato. Ecco come realizzarlo al meglio

Video fundraising: come sfruttare questo strumento? L’utilizzo dei video è molto importante nell’ambito di una campagna di raccolta fondi online. Spesso le persone che costituiscono il nostro network non si soffermano a leggere la descrizione di un progetto solidale, ma preferiscono sentirselo raccontare a voce. E se ormai non servono strumenti sofisticati perché basta uno smartphone per effettuare riprese, ci sono comunque piccoli accorgimenti, sia tecnici che di contenuto, che rendono un messaggio filmato più efficace. Ecco una breve guida per realizzare video-appelli efficaci per le donazioni benefiche.

1. L’inquadratura migliore

Il primo passo per realizzare un buon video è sicuramente l’inquadratura. Meglio registrare con il telefono in orizzontale, scegliere uno sfondo luminoso senza scritte e avere la luce giusta sul proprio viso. Il soggetto ripreso deve essere un primo piano, al massimo fino alla vita, lasciando un po’ di spazio in basso per i sottotitoli. Ricordatevi di non riprendere i bambini in volto e di fare attenzione a possibili rumori di fondo che interferiscano con le vostre parole. L’unico formato che predilige il verticale è Instagram (in particolare le Instagram Stories).

2. Video fundraising rapidi e brillanti

La soglia di attenzione di chi guarda un video, soprattutto sui social media, non è molto alta. Dovrete cercare di trasmettere in poche parole tutta la vostra energia e le informazioni che ritenete fondamentali. Restate sotto i 90 secondi e curate in modo particolare l’attacco, ovvero l’inizio del discorso, che deve essere abbastanza coinvolgente da tenere gli spettatori incollati allo schermo fino alla fine del messaggio. Siate rapidi e chiari, usate un linguaggio comprensibile e accessibile a tutti e cercate di mantenere un tono di voce costante. Attenzione però a non correre: tagliate sul testo, in caso, ma non accelerate nella dizione.

3. Sorridere in camera

Il vecchio trucco dello “smile and wave”, consigliato nelle apparizioni in televisione, resta valido anche per i nonprofit video. Sorridere e lanciare messaggi positivi aiuta sempre a creare connessione con il vostro pubblico. Cercate quindi di rivolgervi agli utenti in modo amichevole, un po’ come se doveste parlare a dei vostri amici. Il sorriso deve essere spontaneo e semplice, non artefatto. Meglio evitare, per la stessa ragione, di indugiare troppo su contenuti molto tristi o drammatici, anche se la causa in questione li contiene: meglio rivolgere l’attenzione ad un messaggio di speranza.

4. Video fundraising: una storia da raccontare

Puntate sul personale raccontando nel video il vostro percorso. Chi siete (presentatevi sempre), perché avete a cuore proprio quella causa solidale, quando avete iniziato ad occuparvene, quali obiettivi vorreste raggiungere in concreto. Dall’altra parte dello schermo ci sono persone come voi, che hanno bisogno di una storia reale per identificarsi in una persona e in un progetto, e magari sostenerlo.

5. Ricordarsi della call to action

Ogni video realizzato per promuovere una raccolta solidale deve chiudersi con una call to action. Ovvero, un invito a compiere un’azione precisa, che si tratti di cliccare su un link, di condividere il messaggio o di effettuare una donazione. Segnalate in modo chiaro il link alla vostra pagina di raccolta fondi (ad esempio scrivendolo su un cartello) e come contribuire, indicando i passaggi da seguire in modo chiaro e sintetico.

6. La perfezione non serve

Non è necessario che il vostro video sia percepito come “professionale”, né è consigliato farlo sembrare artificiale. Siate spontanei, metteteci passione e impegno: in questo modo passeranno in secondo piano piccole imperfezioni durante il discorso, come i movimenti di camera. Nessuno si aspetta da voi un video da star del web. Al contrario, un filmato casalingo, ma genuino e convinto genera più empatia e ispira di solito maggiore fiducia in chi guarda. L’autenticità ripaga sempre.

7. Sharing is caring

Dopo aver terminato il vostro video è importante valorizzarlo con una strategia di diffusione adeguata. Facebook, Instagram e Whatsapp sono molto utili: nei primi due casi, il video si può condividere con un messaggio diretto o con un post in cui taggare amici e parenti. Ricordatevi però di rendere pubblici i vostri profili o saranno inaccessibili per chi non vi conosce già. La chat di Whatsapp fa comodo soprattutto per la possibilità di creare catene: chiedete di inoltrare il vostro video a 3-4 persone e l’audience di possibili donatori si moltiplicherà in breve tempo. Non dimenticate i canali di comunicazione più tradizionali: chi non utilizza abitualmente i social network può essere raggiunto grazie ad una semplice e-mail contenente il link del vostro video.

Aldo Lubrani

Laureato con lode in Relazioni Internazionali presso Università degli studi Roma Tre, Master in Europrogettazione presso Europa Business School di Bologna. Google Digital Training Certificate. Lavoro da anni nel settore Digital, Fundraising e Non Profit. Su Rete del Dono ricopro il ruolo di Project Manager nell'ambito Comunicazione, Digital e Personal Fundraising. Appassionato di viaggi, natura, pittura.

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