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Fare politica costa. E se non si vuole lasciare che del bene comune si occupino i pochi che possono permetterselo o chi sa attirare grossi finanziamenti, è importante la partecipazione di ogni persona. A partire dal sostegno economico di chi si ritiene più adatto a correre per una certa carica. Ecco perché il Crowdfunding, come forma di raccolta fondi diffusa e “dal basso”, può giocare anche in questo campo un ruolo fondamentale. I nostri consigli su come fare crowdfunding per una campagna elettorale politica.

Crowdfunding per la politica: un’opportunità

Da quando, a partire dalla Legge 13/2014, nel 2017 si è arrivati all’abolizione completa del finanziamento pubblico ai partiti, alla politica sono rimaste come forme di finanziamento solo il 2×1000 e le donazioni private. I fondi sono necessari soprattutto durante una campagna elettorale, per farsi conoscere e comunicare le proprie idee. Comitati, eventi, incontri pubblici però non bastano. In questo senso il crowdfunding, che si basa sul coinvolgimento dei sostenitori e sulla creazione di un rapporto di fiducia, è una vera opportunità. Da un lato come pretesto per attivare la base e “contarsi”; dall’altro per ascoltare le persone e costruire insieme un progetto condiviso che l’esito della raccolta possa validare pubblicamente.

Crowdfunding per una campagna elettorale: la rendicontazione

Nodo importante di una raccolta fondi politica è la rendicontazione, che gli obblighi di legge prevedono molto precisa e puntuale. Innanzitutto bisogna aprire un conto corrente dedicato alla campagna, dove far confluire le donazioni, e individuare un mandatario elettorale come unico autorizzato a gestire il conto. Per rendere semplice rispettare tutte le regole, Rete del Dono ha un sistema automatico che tiene traccia di ogni singolo donatore e relativo importo donato, indispensabile per poi depositare il documento di rendicontazione presso il proprio comune.

Crowdfunding per la politica: la trasparenza

Il panorama italiano non è paragonabile a quello statunitense. dove già Obama raccolse milioni di dollari dai cittadini per la propria corsa alla Casa Bianca. Da noi l’allontanamento delle persone dalla politica rende sicuramente più alta la barriera alla donazione per questo tipo di cause. Ecco perché ogni campagna di crowdfunding per la politica deve essere quanto più trasparente possibile. Le persone devono avere contezza di come vengono usati i fondi raccolti e poter monitorare l’avanzamento della campagna. La piattaforma di Rete del Dono traccia ogni pagamento e dà immediato riscontro al donatore circa l’esito della propria transazione.

Personal Fundraising per la politica

L’arma in più, per una campagna elettorale, è avere attorno al candidato un team forte di volontari che fungano da ambassador del proprio programma presso le rispettive cerchie. Un effetto cassa di risonanza che è l’obiettivo del Personal Fundraising, su cui punta da sempre Rete del Dono. Trasformare un semplice elettore e sostenitore in un testimonial attivo vuol dire moltiplicare l’impatto dei propri messaggi. Sulla nostra piattaforma si può accedere costantemente all’elenco dei donatori con nome, contatti e importo donato per valutare azioni di coinvolgimento aggiuntivo che rilancino la loro adesione alla causa.

Anna Maria Siccardi

Laureata in Fisica presso Università degli Studi di Torino. Imprenditrice attiva nel settore dell’innovazione digitale sin dal 1998, ha partecipato alla nascita e allo sviluppo di aziende web quali CHL, Bakeca, Seolab, Wickedin, Jojob. E’ membro del Comitato esecutivo del Club degli Investitori di Torino. Nel 2011 ha fondato Rete del Dono insieme a Valeria Vitali e da allora si occupa di trasformazione digitale del Terzo Settore.

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