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La stagione delle Maratone Solidali è entrata nel vivo. Dopo aver attivato i runner e coinvolto le aziende, inizia il conto alla rovescia fino alla data della gara, in cui tutti i fundraiser daranno il massimo per arrivare all’obiettivo. La Run Rome The Marathon è il 19 marzo, la Milano Marathon il 2 aprile e la Padova Marathon il 26 aprile. Ma cosa fare nel rush finale? Come comunicare nell’ultimo periodo pre-gara? Parola d’ordine: creare un contatto diretto.

Cosa fare nel rush finale: fare gruppo

Eventi e momenti conviviali sono utili occasioni per far conoscere tra loro tutti i runner fundraiser che corrono per un’organizzazione.

  • Aperitivi. Momenti distesi di socialità danno un po’ di gusto a una disponibilità che non deve essere solo impegno e fatica.
  • Gruppi WhatsApp. Un gruppo WhatsApp è comodo per diffondere in tempo reale a tutti i partecipanti informazioni importanti e farli sentire parte di una vera squadra.
  • Allenamenti di gruppo. Un allenamento a settimana, magari sotto la guida di un esperto, sono occasioni in presenza che motivano ulteriormente i runner.
  • Il Premio di Rete del Dono. Il Premio nasce per riconoscere l’impegno delle ONP più attive. Per la raccolta fondi più alta; per il maggior numero di Personal Fundraiser; e per la raccolta fondi aziendale più alta. Far conoscere ai runner questa sfida alza ulteriormente la competizione e l’impegno. Non solo: i Charity Awards del 18 aprile premieranno anche i runner e le aziende che hanno avuto le migliori performance di raccolta fondi, ma anche di fantasia e creatività.

Cosa fare nel rush finale: coccolare i Personal Fundraiser

Ogni runner Personal Fundraiser ha bisogno di sentire il sostegno e la vicinanza dell’organizzazione. Ecco perché bisogna curare la relazione con loro.

  • Dare visibilità. Monitorare la raccolta fondi dei runner-fundraiser e parlarne su Facebook, Instagram, Newsletter e sito è un modo per dare loro attenzione e li gratifica.
  • Svegliare i dormienti. Qualche fundraiser potrebbe star ottenendo grandi risultati, altri invece meno. Magari sono demoralizzati o si sono persi per strada. Bisogna allora contattarli per capire cosa non va, stimolandoli con spunti e suggerimenti. Facciamo sentire importante anche chi sta raccogliendo poco. Si è comunque messo in gioco per noi!
  • Alzare l’asticella per i fuoriclasse. Chi ha già raggiunto il proprio obiettivo di raccolta non deve sedersi sugli allori: gli obiettivi esistono per essere superati!
  • Accendere la competizione interna. Scommesse solidali, gadget e premi (anche simbolici) da parte dell’organizzazione possono rilanciare la sfida tra runner fundraiser.
  • Aiutare il crowdfunding. Organizzare piccoli eventi offline di raccolta fondi, diffondere le singole raccolte fondi via mail a tutti i sostenitori, postare e ripostare sui profili social dell’organizzazione gli appelli di donazione dei Personal Fundraiser.
  • Curare anche chi non corre. Chi non corre può donare o supportare una raccolta fondi personale, ma non solo. Può anche fare il volontario il giorno della Maratona: fare le foto, stare allo stand presso il Village o fare il tifo lungo il percorso.

Cosa fare nel rush finale: il giorno della maratona

È importante esserci per i runner anche il giorno della maratona.

  • Informazioni e Dress Code. Una bella comunicazione con “Ci siamo quasi!” carica i runner e ricorda loro cosa portare, dove recarsi ed eventuali dress code pensati per la gara.
  • La presenza al Village. L’accoglienza dei runner e delle famiglie, il deposito e la distribuzione delle sacche, l’assistenza pre-gara e le informazioni sul percorso sono servizi importanti da fornire in loco.
  • Social Media. Live Tweeting e post su Facebook e Instagram – taggando il profilo ufficiale della Maratona e con l’hashtag della campagna – servono a dare la giusta eco alla manifestazione.
  • Il racconto della giornata. Per catturare ogni momento della giornata serve un fotografo sul percorso, all’arrivo e allo stand. Interviste video e foto dei protagonisti serviranno per raccontare l’esperienza a tutti i sostenitori.

Cosa fare nel rush finale: il post gara

Curare il dopo gara serve a lasciare un buon ricordo dell’esperienza a tutti i partecipanti. Ed è il primo passo per averli anche l’anno successivo.

  • Ringraziare. Comunque sia andata la singola raccolta fondi, è fondamentale ringraziare ogni donatore e ogni runner, sia sulla chat di gruppo che via mail che pubblicamente sui social.
  • Spazio ai protagonisti. I video fatti durante la giornata di gara o interviste fatte successivamente sono un ottimo modo per parlare degli eroi della maratona.
  • Monitorare la raccolta. Fino a un mese dopo l’evento le donazioni possono ancora arrivare, anzi il 20% della raccolta avviene post evento. È bene quindi informare runner e sostenitori sullo status della raccolta e spronarli a fare un ultimo sforzo.
  • La festa finale. Organizzare una festa post Maratona è la cosa migliore per celebrare il successo di chi si è impegnato. Farlo in concomitanza con la chiusura del progetto permette anche di comunicare l’esito, fare le doverose premiazioni e rendicontare sull’uso dei fondi raccolti parlando ancora del progetto di campagna.
Francesca Gervasoni

Laureata in Filosofia presso Università degli studi di Milano, ha un’esperienza di 15 anni nel mondo delle agenzie di comunicazione per il mondo profit. Nel 2012 cambia vita e approda su Rete del Dono, dove mette in pratica quello che ha imparato nella precedente vita professionale, per aiutare ONP e aziende ad attivare campagne di raccolta fondi non profit. In Rete del Dono, ricopre il ruolo di Head of Charity Program e si occupa dei rapporti con le aziende.

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