Skip to main content

I numeri della Milano Marathon sono sempre in aumento. Dal 2012 al 2023 le staffette solidali iscritte alla Relay Marathon, a cui è collegato il Milano Marathon Charity Program, sono passate da 400 a quasi 4.000 e hanno raccolto oltre 5 milioni di euro, rendendo la gara meneghina il secondo evento sportivo charity più importante in Europa dopo la London Marathon. Luca Onofrio, Responsabile Mass Events di RCS Sports & Events, ci parla dell’edizione 2024, che si svolgerà il 7 aprile e di cui Rete del Dono è partner.

La storia del Milano Marathon Charity Program

Il Charity Program giunge quest’anno alla 12° edizione. “Ne sono cambiate di cose dal 2012, primo anno dell’iniziativa. Innanzitutto la formula era diversa: ogni staffetta decideva a quale ONP devolvere una quota fissa della propria iscrizione e il programma di solidarietà finiva qui”. Poi la svolta epocale: “Nel 2016 introducemmo il Pettorale Solidale: da quel momento, solo le Charity possono distribuire i pettorali ai runner a fronte di una donazione o di un impegno nella raccolta fondi. In questo modo, le ONP diventano protagoniste attive, impegnate in prima persona nel promuovere la propria causa e coinvolgere i runner”.

I numeri del Milano Marathon Charity Program

Un’idea che ha pagato, se consideriamo che la Relay Marathon raggiunse il picco di partecipazioni nel 2019, con quasi 4.000 squadre iscritte, e che questo è l’anno in cui si è tornati ai livelli pre-pandemia. “Siamo sold out già da ottobre 2023, con circa 16mila runner solidali. Dal 2012 ad oggi 400 organizzazioni hanno seguito i nostri percorsi di capacity building e sono 5.500 i runner che si sono attivati come Personal Fundraiser, raccogliendo oltre 80mila donazioni. Anche quest’anno abbiamo coinvolto circa 100 organizzazioni non profit, provenienti da tutta Italia”.

Milano Marathon Charity Program: come si attivano le staffette

Ogni organizzazione, in base al pacchetto acquistato (dalla categoria Wild Card alla Diamond) ha diritto a un minimo di 8 fino a un massimo di 170 squadre iscrivibili. Si attiva a quel punto nella ricerca dei runner, affiancata da un percorso di accompagnamento. “Ogni staffetta poi si iscrive alla Relay Marathon inserendo un codice da noi emesso, associato alla ONP prescelta. Grazie al supporto di Rete del Dono, vogliamo essere sempre più al fianco delle ONP per far sì che le raccolte fondi vadano al meglio. Il Milano Marathon Charity Program deve diventare un appuntamento imprescindibile nel loro anno di fundraising”.

Milano Marathon Charity Program e CSR

Altro passaggio fondamentale nella storia del Milano Marathon Charity Program è stato l’allargamento alle aziende. “La partecipazione dei dipendenti è una bella opportunità di team building, wellbeing e CSR, tanto che negli anni per molte imprese la Relay Marathon è diventata una data fissa nel loro calendario di welfare aziendale. Le aziende possono partecipare solo contattando e sostenendo una delle non profit iscritte”. Con questa strategia, negli anni sono già state coinvolte 350 aziende che hanno raccolto 1.6 milioni di euro.

I Charity Awards 2024 cambiano volto

Anche quest’anno non mancherà un momento celebrativo dedicato al Milano Charity Program. “La novità è che cambiano nome e formula: non più Charity Awards ma Milano Marathon Awards. Sarà una serata di festa, in programma nel mese di maggio, che vuole riunire tutte le anime della Milano Marathon in un unico evento in cui sport e solidarietà non sono separati. Accanto agli atleti della maratona, saranno premiate le organizzazioni non profit, le staffette, le aziende e i singoli fundraiser che si sono particolarmente distinti nella raccolta fondi.

Francesca Gervasoni

Laureata in Filosofia presso Università degli studi di Milano, ha un’esperienza di 15 anni nel mondo delle agenzie di comunicazione per il mondo profit. Nel 2012 cambia vita e approda su Rete del Dono, dove mette in pratica quello che ha imparato nella precedente vita professionale, per aiutare ONP e aziende ad attivare campagne di raccolta fondi non profit. In Rete del Dono, ricopre il ruolo di Head of Charity Program e si occupa dei rapporti con le aziende.

Lascia un commento