Skip to main content

Da 4 anni il progetto Social Value è il fiore all’occhiello di EY Foundation. Un’iniziativa di employee engagement che, edizione dopo edizione, ha saputo coinvolgere quasi la totalità dei circa 8.500 dipendenti di EY. Dopo gli oltre 75.000 euro raccolti nel 2023, la campagna 2024 è già entrata nel vivo. Quali sono i segreti di questo successo? Ne parliamo con Tiziana dell’Orto, Segretario Generale di EY Foundation.

Social Value come funziona

Social Value permette a tutti i dipendenti di EY di proporre un progetto che abbia come tema il sociale, i giovani o la sostenibilità ambientale. Sottoponendolo a tutti i colleghi, inizia poi la fase di selezione collettiva che arriva a scegliere i 4 progetti che vengono sostenuti attraverso la Fondazione, grazie l’attivazione di una raccolta fondi su Rete del Dono. Lo strumento è la piattaforma collaborativa EY Cognistreamer, dove avviene sia la presentazione sia la votazione dei progetti. Alla chiusura delle raccolte fondi, EY Foundation eroga un match giving pari alla cifra raccolta fino a un massimo di 20.000 euro.

Social Value 2024: i progetti selezionati

I 10 progetti che hanno ricevuto più like dai colleghi EY hanno ricevuto la prima donazione di 2.000 euro da EY Foundation. Una giuria tecnica ha poi selezionato 4 progetti, che hanno ricevuto un’ulteriore donazione di 8.000 euro ciascuno e che ora sono beneficiari di 4 campagne di raccolta fondi. In auto con Casa Marta, per donare due veicoli all’hospice per le cure palliative pediatriche; Humus contro la povertà alimentare di Fondazione Arché; Supernova Under 35 di Quid, per formare 5 giovani nel settore tessile; Dona un posto per una Seconda Navigazione, per garantire un supporto alle famiglie di ragazzi e ragazze con disabilità gravi.

Dipendenti protagonisti

Anno dopo anno, Social Value è diventata un’iniziativa sempre più capillare e identitaria per le persone EY. “Quest’anno abbiamo raggiunto il più alto numero di voti sulla piattaforma spiega Tiziana dell’Orto. “Segno che l’iniziativa ormai arriva proprio a tutti, non solo tramite i nostri strumenti di comunicazione interna per farla conoscere anche ai nuovi arrivati in azienda. L’effetto moltiplicatore avviene infatti a iniziativa in corso, quando gli ambassador interni che hanno presentato i vari progetti si attivano in prima persona per diffonderli tra i colleghi”.

Top-down e Bottom-up

Ed è proprio questa sinergia tra Top-down e Bottom-up la chiave del successo di Social Value. “Aver ricevuto più di 70 progetti da votare dice quanto le persone EY siano coinvolte. Presentare un progetto non è facile, vuol dire che il singolo deve mettersi in contatto con l’ONP, individuare un progetto in linea, caricarlo sul portale in maniera corretta e poi promuoverlo”. D’altra parte questi sforzi non si generano totalmente dal basso e dalla spontaneità dei singoli. “Alla struttura il compito di creare le condizioni: la creazione della piattaforma, la definizione dei criteri di selezione, la valutazione ma anche il supporto costante a chi sta presentando le domande. Per generare una tale risposta e di qualità, è necessario tanto lavoro da parte della struttura.

Più valore sociale

Una questione di scelte su dove concentrare tempo ed energie: facilitare l’attivazione dei singoli invece che mettersi alla ricerca dei progetti in prima persona ritorna a EY Foundation in temini di profondità di proposte. “Ci affidiamo alla professionalità dei nostri colleghi, che conosciamo essere alta. Non solo le proposte che arrivano sono già preselezionate, di qualità e rispecchianti i valori aziendali. Sono anche più varie di quanto un ente centralizzato potrebbe mai trovare: le risorse del singolo arricchiscono il network della fondazione, facendoci conoscere realtà sempre nuove e da ogni parte d’Italia”.

Più valore all’interno dell’azienda

L’effetto propagatore sulla comunità non avviene, però, solo all’esterno dell’azienda: l’employee engagement fa bene innanzitutto a chi lo fa. “Attraverso questi progetti si conoscono meglio le persone, perché spesso i progetti e le realtà presentate parlano della loro storia personale e del loro territorio di origine. Scopriamo così storie meravigliose sui nostri colleghi, che sono volontari o fondatori stessi di ONP. Per EY, che si fonda sul talento e il valore delle proprie persone, farsi apprezzare non solo dal punto di vista professionale ma anche da quello umano va in direzione di una maggiore sostenibilità. Oltre che creare sempre più sinergie interne e senso di appartenenza”.

Francesca Gervasoni

Laureata in Filosofia presso Università degli studi di Milano, ha un’esperienza di 15 anni nel mondo delle agenzie di comunicazione per il mondo profit. Nel 2012 cambia vita e approda su Rete del Dono, dove mette in pratica quello che ha imparato nella precedente vita professionale, per aiutare ONP e aziende ad attivare campagne di raccolta fondi non profit. In Rete del Dono, ricopre il ruolo di Head of Charity Program e si occupa dei rapporti con le aziende.

Lascia un commento