Skip to main content

La regata più grande del mondo da quest’anno avrà il suo Charity Program. La 54esima edizione della Barcolana di Trieste – che nel 2018 ha fatto registrare la partecipazione da Guinness World Record di ben 2689 imbarcazioni – permetterà ad ogni equipaggio di gareggiare raccogliendo fondi per una causa benefica. In attesa dell’evento del 9 ottobre prossimo, sulla nostra piattaforma ci sono già alcune campagne attive.

Ispirati dalla Milano Marathon

“Da triestino e amante della navigazione, partecipo da sempre alla Barcolana – spiega Marco Perelli Rocco, tra gli organizzatori della manifestazione – Dopo aver corso per AIRC la Milano Marathon 2019, ho pensato che avrei dovuto creare un programma charity anche per la nostra regata”.

Questo è l’anno zero, il primo esperimento; ma Marco è convinto che si possa fare bene sin da subito: “Ho visto all’opera Rete del Dono e sono super professionisti del fundraising: mettendo insieme i miei e i loro contatti, abbiamo tante organizzazioni non profit accreditate. Ora la sfida è trovare gli equipaggi sostenitori, facendo conoscere i progetti e le modalità di donazione”.

Gli eventi di Barcolana4Charity

Quest’anno alcuni eventi collaterali alla regata avranno un risvolto solidale: “Gli organizzatori, tutti volontari, si superano ogni anno con nuove iniziative. Ci sarà una cena di gala che destinerà parte del ricavato alle associazioni; poi il Villaggio Barcolana, attivo dal 1° ottobre e molto visitato, ospiterà uno stand dedicato alle organizzazioni dove si potrà donare direttamente tramite QR Code. A metà settembre si concentreranno le iscrizioni e l’interesse mediatico, che alimenteremo grazie anche a un testimonial come Vasco Vascotto (skipper di Mascalzone Latino e Luna Rossa). Grazie alla sinergia tra sostenitori di associazioni ed equipaggi siamo certo che si creerà un effetto a cascata”.

La campagna Goofy per AIRC

Marco stesso si sta spendendo in prima persona per AIRC, di cui è anche consigliere in Friuli-Venezia Giulia: “Io e mio fratello Pietro gareggeremo con la nostra Goofy e stiamo cominciando ad attivare le cerchie di amici più stretti. Poi useremo Facebook e Instagram, ma sappiamo di poter contare anche sugli altri membri, velisti con molto seguito. Con noi ci saranno Giuliano Candussi e Maria Vittoria Marchesini, vincitrice di diversi campionati mondiali e nazionali. Speriamo di vivere ancora l’emozione del 2013 – quando vincemmo la nostra categoria – e del 2019 quando siamo arrivati primi alla Barcolana by Night, la regata della notte precedente riservata alle classi monotipo Ufo 28, Meteor, Melges 24”.

I progetti solidali

Sono già diversi i progetti che si possono sostenere partecipando alla Barcolana 2022. Tra essi ProMUOVIamol’Autonomia, che chiede agli equipaggi di diventare un VelAMICO dell’associazione Voi come Noi per l’autismo per aiutare a realizzare, all’interno della struttura residenziale per ragazzi con autismo, uno spazio gioco e movimento sicuro e protetto.

La FabbriCotta invece chiede di finanziare l’acquisto di nuovo forno per la cottura della ceramica da destinare al laboratorio di produzione di artigianato sociale di Hattiva Lab Onlus, dove trovano lavoro persone con disabilità. Bau Vento Astad, invece, raccoglie fondi per ristrutturare il rifugio di Opicina, un ricovero per animali abbandonati.

Solidarietà con il vento in poppa

Vela e solidarietà: un binomio che in Italia si crea forse per la prima volta, ma in cui risiedono grandi potenzialità. “Si tende a pensare che la nautica sia uno sport di élite, ma la Barcolana è invece un grande evento popolare: tutti possono gareggiare e il suo tracciato, così vicino ai moli, rende fruibile la regata a migliaia di persone ogni anno. È l’occasione perfetta, per un’organizzazione non profit, di raggiungere il grande pubblico e attirare contemporaneamente grandi e medi capitali”.

La Barcolana ci dice insomma che non è necessario essere grandi armatori per togliersi una soddisfazione sportiva; così come non sono solo i grandi donatori a fare la differenza per una causa solidale.

Francesca Gervasoni

Laureata in Filosofia presso Università degli studi di Milano, ha un’esperienza di 15 anni nel mondo delle agenzie di comunicazione per il mondo profit. Nel 2012 cambia vita e approda su Rete del Dono, dove mette in pratica quello che ha imparato nella precedente vita professionale, per aiutare ONP e aziende ad attivare campagne di raccolta fondi non profit. In Rete del Dono, ricopre il ruolo di Head of Charity Program e si occupa dei rapporti con le aziende.

Lascia un commento