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Un contributo fondamentale ai Charity Program delle Maratone Solidali arriva dalla capacità delle ONP di attivare le aziende amiche. Che sia per la Run Rome The Marathon del 19 marzo, la Milano Marathon del 2 aprile o la Padova Marathon del 26 aprile, le staffette solidali sono ottime occasioni di team building e Corporate Social Responsibility. Ma come aziende e coinvolgimento dei dipendenti danno valore aggiunto alle organizzazioni e alle raccolte fondi? Lo scopriamo insieme ad Alessandra Bossi (People Engagement di Lutech Group) e Simone Favero, Finance e IT Director e Sustainability Manager di ITW Construction Products Italy Srl.

Sport ed employee engagement

L’importanza di attivare entusiasmo contagioso è il segreto di un’ampia partecipazione da parte delle proprie persone. Parola di Alessandra, che ricorda la prima esperienza del 2022 come propedeutica al 2023: “L’ingaggio quest’anno è stato molto naturale, perché dopo la pandemia la necessità di avere luoghi di socialità tra le persone ha fatto nascere il Lutech Running Team, il cui impegno si è concretizzato partecipando con 7 staffette alle Maratone di Roma e Milano”. La Padova Marathon sarà invece l’esordio per Simone e colleghi: “Io ho già corso per Rete del Dono e vedo le raccolte fondi sportive come occasioni di coesione. L’azienda infatti propone lo sport come momenti per fare squadra e creare relazioni che vadano oltre il rapporto di lavoro. Nelle chiacchiere in pausa caffè ora si parla di cose come l’andamento dei propri allenamenti”.

Aziende e coinvolgimento dei dipendenti: le community

L’engagement funziona soprattutto quando intercetta le passioni dei dipendenti. “Abbiamo diverse community attive in azienda” spiega Alessandra. “Alcune più ludiche, altre che condividono tematiche come il women empowerment e collaborano con le associazioni del territorio. Alle loro attività possono poi aggregarsi tutti i dipendenti. Compito del People engagement è essere un tramite. Fare scouting di progetti solidali in linea con i nostri valori e proporli alle nostre persone. Così si crea fiducia tra azienda e dipendenti”. Simone aggiunge: “Ogni anno decidiamo di supportare e far conoscere una o due associazioni, coinvolgendo sia le famiglie dei dipendenti che il tessuto scolastico del territorio. Una sensibilità che esce dalle mura dell’azienda e che guarda a un futuro in cui i valori umani si estrinsecheranno sempre più anche nel mondo del business”.

Aziende e coinvolgimento dei dipendenti: i valori

Le campagne più credibili sono poi quelle che riescono a trasmettere ai dipendenti il proprio senso e il legame con i valori aziendali. “Per noi le Maratone solidali sono la perfetta sintesi tra innovazione, solidarietà e wellbeing. E nel nostro Manifesto mettiamo in relazione proprio benessere e innovazione” dice Alessandra. Per Simone “l’attivazione del singolo ricalca bene l’approccio della multinazionale, che valorizza imprenditorialità e decentralizzazione oltre che a grande concretezza con il motto “‘fa’ quello che dici’. Di fronte a queste azioni le persone si dicono orgogliose di far parte della nostra azienda”. Non a caso tutte le ricerche evidenziano che chi si attiva per queste iniziative ne guadagna in reputazione interna ed esterna.

Aziende e coinvolgimento dei dipendenti: la competizione

Due raccolte fondi a Roma e Milano sempre a sostegno di AIRC per Lutech. Due le associazioni sostenute da ITW Construction Products, Dottor Clown e Associazione Pulcino. Una scelta che, per Lutech, ricalca il senso di responsabilità della dirigenza: “Per noi è importante che il dipendente ci sia, è secondaria la sua attivazione nella donazione. Sarà significativa in primis la donazione aziendale. D’altronde chi deve impegnarsi in prima linea se non aziende delle nostre dimensioni?”. Per Simone anche uno stimolo in più al protagonismo delle persone: “La presentazione delle due associazioni è stata fatta dai colleghi, per portare all’interno del perimetro aziendale, di cose che li riguardano personalmente e fuori dall’ambito di lavoro. E alla fine chi dona per una realtà finisce per dare un contributo anche per l’altra”.

Francesca Gervasoni

Laureata in Filosofia presso Università degli studi di Milano, ha un’esperienza di 15 anni nel mondo delle agenzie di comunicazione per il mondo profit. Nel 2012 cambia vita e approda su Rete del Dono, dove mette in pratica quello che ha imparato nella precedente vita professionale, per aiutare ONP e aziende ad attivare campagne di raccolta fondi non profit. In Rete del Dono, ricopre il ruolo di Head of Charity Program e si occupa dei rapporti con le aziende.

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