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Esistono due modalità per alleggerire il peso delle imposte: deduzione e detrazione. Due agevolazioni fiscali che agiscono in tempi e modi diversi, pur perseguendo lo stesso obiettivo. Ecco come funzionano

Deduzione e detrazione sono due agevolazioni fiscali che interessano il Terzo settore. Questo perché, grazie alle normative introdotte dalla Riforma, in fase di compilazione del 730 è possibile chiedere la deduzione o detrazione per donazioni in favore di Onlus. Cerchiamo di comprendere più nel dettaglio la differenza tra queste due modalità operative e tra due termini che spesso vengono erroneamente utilizzati come sinonimi. Esserne consapevoli è importante anche per capire quali documenti presentare al commercialista o al Caaf per la dichiarazione dei redditi.

L’IRPEF e le agevolazioni fiscali

L’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Si tratta di una quota da pagare sul reddito prodotto nell’anno precedente a quello in cui si presenta la dichiarazione dei redditi. La tassazione IRPEF si basa su scaglioni progressivi: più il reddito è alto, maggiore è l’aliquota da versare. Le agevolazioni fiscali sono strumenti che permettono di abbassare l’imposta dovuta o la base imponibile sulla quale l’imposta viene calcolata. Si tratta di detrazioni e deduzioni. Grazie ad essi, i contribuenti possono risparmiare in modo significativo e, in alcuni casi, generare un credito fiscale al quale seguirà un rimborso. Vediamo intanto quali sono gli scaglioni IRPEF, in base al reddito:

  • fino a 15mila euro – aliquota 23%
  • da 15.001 a 28mila euro – aliquota 27%
  • tra i 28.001 e i 55mila euro – aliquota 38%
  • da 55.001 a 75mila euro – aliquota 41%
  • sopra i 75mila euro – aliquota 43%.

Che cos’è la deduzione

La deduzione fiscale prevede un abbattimento del reddito imponibile sul quale si calcola l’aliquota IRPEF per il versamento delle tasse. Gli oneri deducibili agiscono quindi in modo diretto sul reddito totale e permettono di ridurre l’aliquota fiscale. Il reddito imponibile è composto dal reddito complessivo al quale vengono sottratti gli oneri deducibili. Quindi, cosa può essere dedotto?

  • Le donazioni e le erogazioni liberali alle Onlus, alle associazioni non profit, alle organizzazioni non governative
  • Contributi ed erogazioni liberali per istituzioni religiose
  • I contributi previdenziali e assistenziali e le spese per forme di previdenza complementari entro 5000 euro
  • Gli assegni di mantenimento in situazioni di divorzio o separazione
  • Spese mediche e di assistenza per persone con disabilità.

Detrazioni fiscali significato

La detrazione è un’agevolazione fiscale che subentra in seguito sulla imposta lorda, ovvero quando il reddito è già stato calcolato. Comporta infatti una diminuzione dell’IRPEF lorda, dopo che l’aliquota è stata applicata al reddito imponibile. Per calcolare la detrazione fiscale bisogna partire dalle percentuali individuate dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e le quote di partenza. Bisogna infatti ricordare che, a seconda del tipo di onere, la percentuale cambia. Ad esempio, per le spese sanitarie è pari al 19%, mentre per le spese di edilizia o ristrutturazione raggiunge il 50%. Quali sono quindi gli oneri detraibili?

  • Spese sanitarie, mediche e veterinarie
  • Lavori di ristrutturazione e interventi per il risparmio energetico
  • Affitto e intermediazione immobiliare
  • Leasing di automobili
  • Spese scolastiche e universitarie
  • Rate del mutuo
  • Assicurazione
  • Spese funebri
  • Spese per l’attività sportiva svolta dai ragazzi
  • Trasporti pubblico
  • Erogazioni liberali ad enti e associazioni benefiche, fondazioni culturali e scientifiche ecc.

Attenzione: è importante sapere che dal 1° gennaio 2020 possono essere portate in detrazione soltanto le spese pagate in modo elettronico e tracciabile, quindi con carta di credito, bancomat, bonifico. L’obiettivo di questa misura naturalmente è la arginare l’evasione fiscale. Inoltre, sempre dal 2020, per chi ha un reddito tra i 120mila e i 240mila euro le detrazioni si riducono progressivamente fino ad azzerarsi se si superano i 240mila euro. (Escluse le spese sanitarie e le rate del mutuo). Infine, vale la pena ricordare che, in caso di incapienza (quando l’importo dovuto è minore delle detrazioni che spettano), la quota che supera l’imposta non può essere rimborsata. (Con l’eccezione dei canoni di locazione).

Detrazioni per casa e ristrutturazione

Il capitolo legato a casa e ristrutturazione è particolarmente complesso. Attualmente sono in atto diverse misure che permettono di risparmiare sfruttando lo strumento delle detrazioni fiscali. In particolare ricordiamo alcuni dei Bonus più richiesti.

  • Bonus Facciate: detrazione pari al 90% dall’imposta lorda dell’intera spesa sostenuta per recuperare o restaurare la facciata esterna di un edificio esistente.
  • Recupero edilizio: detrazione pari al 50% dei costi sostenuti per ristrutturare un edificio esistente su una spesa massima di 96mila euro. La percentuale raggiunge il 50% se l’intervento implica una riduzione del rischio sismico.
  • Risparmio energetico: detrazione pari al 65% per attività volte a rendere più efficaci gli impianti energetici.
  • Bonus mobili: detrazione pari al 50% dei costi relativi all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (fino a 16mila euro) da collocare in edifici ristrutturati tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021.
  • Bonus verde: detrazione del 36% su una spesa massima di € 5.000 per attività di “sistemazione a verde” di giardini o altre aree all’aperto.
  • Condominio: detrazioni relative alle parti comuni del condominio.
  • Superbonus 110% per interventi volti alla riqualificazione energetica e all’introduzione di misure antisismiche realizzate sotto la supervisione di un tecnico.

Differenza tra deduzione e detrazione

Per comprendere meglio la differenza tra deducibilità e detraibilità è utile fare un esempio pratico. Poniamo che il signor Mario Rossi abbia un reddito complessivo per l’anno 2021 pari a 30mila euro. In assenza di deduzioni e detrazioni rientrerebbe nel terzo scaglione IRPEF e la relativa aliquota sarebbe del 38% (7.720 euro di tasse da versare). Poniamo ora che abbia 2mila euro di oneri deducibili: il suo reddito imponibile si abbasserebbe a 28mila euro, portandolo a rientrare così nel secondo scaglione IRPEF, al quale corrisponde un’aliquota del 27%. Di conseguenza, pagherebbe 6.960 euro di tasse. Se avesse inoltre 400 euro di detrazioni, tale cifra calerebbe ulteriormente (6.560 euro).

Vediamo così che detrazione e deduzione contribuiscono entrambe a diminuire il peso delle tasse, pur agendo in modo diverso. In genere, poiché l’IRPEF funziona per aliquote progressive, e quindi chi guadagna di più, paga di più, la deduzione incide soprattutto sul reddito delle persone benestanti. Infatti, a parità di onere, più alta sarà l’aliquota IRPEF che spetta al contribuente, più elevato sarà il risparmio fiscale dello stesso. Gli oneri da portare in detrazione intervengono invece anche quando si rientra in uno scaglione IRPEF basso.

Anna Maria Siccardi

Laureata in Fisica presso Università degli Studi di Torino. Imprenditrice attiva nel settore dell’innovazione digitale sin dal 1998, ha partecipato alla nascita e allo sviluppo di aziende web quali CHL, Bakeca, Seolab, Wickedin, Jojob. E’ membro del Comitato esecutivo del Club degli Investitori di Torino. Nel 2011 ha fondato Rete del Dono insieme a Valeria Vitali e da allora si occupa di trasformazione digitale del Terzo Settore.

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