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Fundraising

ASSIF e le sfide del fundraising

Di Ottobre 26, 2023No Comments3 min read

Quali sono le sfide più attuali per il mondo del fundraising e del Terzo Settore? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Romboli, nuovo Presidente di ASSIF reduce dal Fundraising To Say 2023.

Il perché del Terzo Settore

Ribadire la Mission di ASSIF vuol dire ribadire il valore del Terzo Settore. “Si tratta del motore dell’economia civile del nostro paese, è un’entità che crea valore. È la risposta che nasce su bisogni necessari e urgenti cui è essenziale offrire soluzioni”. Necessario, poi, uno spazio d’impresa in cui il profitto non sia il fine ma lo strumento per perseguire cause che stanno al di fuori delle cornici del business. “Non vedo il settore non profit come la terza via alternativa a uno stato o un mercato fallimentari. È espressione di una relazione di fiducia fuori dalla logica del profitto che conduce a un aiuto disinteressato sotto forma di erogazione di un servizio, di lotta per tutelare dei diritti e, più in generale, per perseguire un bene comune”.

Il perché del fundraising

In questa ottica, il ruolo del fundraising è chiaro: è lo strumento attraverso cui tutto ciò diventa sostenibile. “Il suo compito è trovare risorse da indirizzare verso la missione del Terzo Settore. Non solo risorse finanziarie, ma anche umane (tempo), materiali (beni e servizi) e soprattutto relazionali”. E compito di ASSIF è affermare e tutelare la professione del fundraiser, ancora poco valorizzata in Italia. “Il fundraiser è l’imprenditore del dono che contribuisce, in organizzazioni o enti pubblici, a cause ad alto impatto sociale. ASSIF è il luogo di riferimento per questi professionisti, che favorisce scambio di esperienze, formazione e sostegno per i giovani. Senza dimenticare la cornice etica per noi indispensabile in questo lavoro. Antiche motivazioni che oggi diventano nuove traiettorie di sviluppo per la nostra associazione e per i suoi associati”.

Dono e donazione

L’obiettivo ultimo del fundraiser è la donazione? No. Secondo Romboli, ad ispirare i fundraiser e l’operato di ASSIF deve esserci il concetto di dono. “Si tratta di una differenza sottile, ma sostanziale. La donazione è l’atto, il gesto del dare in cui rientra anche la filantropia. All’interno della donazione, però, deve generarsi un dono. Ovvero qualcosa che attiva la relazione con l’altro, il contatto autentico tra chi dona e chi riceve. Non a caso, in inglese le etimologie di ‘donation’ e ‘gift’ sono ben diverse”.

L’importanza della detraibilità delle donazioni

La prima sfida del rinnovato consiglio di ASSIF è la revoca della detraibilità delle donazioni ipotizzata dal governo Meloni. “Non è questo il campo su cui lo stato deve agire per recuperare risorse” sostiene Romboli. “È necessario, piuttosto, un lavoro congiunto tra istituzioni e Terzo Settore per generare un valore che abbia la ricaduta sociale più ampia possibile”. Bisogna chiedersi se costa di più, in termini sociali, ciò che lo Stato non riesce a fare con i mancati introiti sugli importi donati o ciò che il Terzo Settore non sarà più in grado di generare a fronte delle mancate erogazioni liberali dei cittadini. “ASSIF sarà in prima linea per tutelare i donatori. Da più di 20 anni stiamo lavorando per creare una cultura del dono anche in termini di risparmio fiscale, cosa che nel nostro paese non è ancora radicata. Per questo servono segnali univoci anche da parte delle istituzioni. Servono più e non meno agevolazioni fiscali”.

Valeria Vitali

Dopo una laurea in Scienze Politiche presso Università degli studi di Pavia e un Master in Cooperazione e Sviluppo a Barcellona, ha iniziato il suo percorso professionale in Italia, occupandosi di comunicazione, per poi allargare i suoi orizzonti all’estero. È proprio qui che nasce l’idea di Rete del Dono, l’idea di diffondere in Italia una rivoluzione culturale che avvicini le persone al dono, inteso come gesto di impegno civile. L’innovazione digitale ha fatto la sua parte, facilitando e dando maggior concretezza a questo progetto costruito insieme ad Anna Siccardi.

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