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Il web analyst è un professionista che si occupa di analizzare e interpretare i dati relativi ai comportamenti degli utenti sul web e all’efficacia degli strumenti utilizzati dalle aziende online: ecco quali attività svolge e perché il suo ruolo è così importante

 

Quella del web analyst è una figura professionale sempre più importante e ricercata dalle aziende e dalle realtà di ogni genere e settore. Il web analyst è colui o colei che interpreta i risultati delle campagne online e valuta l’efficacia della presenza di un brand online. Un’attività che permette di estrapolare dati preziosi sui comportamenti degli utenti e, al contempo, di rendersi conto se quello che si sta facendo a livello di posizionamento e comunicazione nel vasto mondo del web è corretto o meno. Vediamo dunque di capire meglio chi è e che cosa fa il web analyst e come diventare web analyst.  

 

 

A cosa serve la web analytics?

La web analytics è una pratica fondamentale per comprendere e ottimizzare le performance di un sito web e di altre attività online. Serve principalmente a raccogliere, misurare, analizzare e riportare i dati relativi al comportamento degli utenti. Questi dati possono includere informazioni come il numero di visitatori su un sito web, le pagine visitate, il tempo trascorso su ciascuna di esse, le azioni compiute e molto altro. Ad esempio, il web analyst può scoprire come una persona ha raggiunto un determinato sito web, ovvero da dove è arrivato.   Oppure, può trarre conclusioni determinanti sulla user experience di un sito analizzando i tempi di permanenza su determinate pagine: è probabile che se molti utenti sostano pochi secondi quella pagina non sia ben configurata.

 

Un’altra metrica chiave è il “tasso di rimbalzo” (bounce rate), che misura la percentuale di visitatori che lasciano un sito web dopo aver visualizzato una singola pagina, senza interagire ulteriormente: se è alta sicuramente qualcosa andrà rivisto, nel web design o nei contenuti.   Quindi, la web analytics serve, da un lato, ad analizzare i dati demografici, geografici e comportamentali degli utenti per comprendere chi sta visitando il proprio sito e quali sono le sue preferenze e i suoi interessi. Dall’altra, a identificare punti di attrito o inefficienze che potrebbero influenzare negativamente l’esperienza dell’utente e apportare di conseguenza miglioramenti per aumentare l’engagement e la soddisfazione degli utenti.

 

Questi elementi sono fondamentali anche nel settore no profit, ad esempio per monitorare l’efficacia di una campagna di crowdfunding e il suo andamento.   Oltre ai siti web, che rappresentano il suo focus principale, il web analyst può analizzare anche i social media, le campagne di web marketing e di email marketing, avvalendosi anche di strumenti gratuiti come Google Analytics.  

 

Web analyst: cosa fa

Cosa fa un web analyst? Il web analyst deve saper analizzare i dati, o meglio interpretare i dati, relativi ai comportamenti degli utenti sul web. Un compito tutt’altro che facile e che possiamo suddividere nelle seguenti azioni:

  • implementa e configura gli strumenti di web analytics per garantire che vengano raccolti i dati rilevanti in modo accurato;
  • raccoglie, elabora e analizza i dati relativi al traffico web, al comportamento degli utenti, alle conversioni e ad altre metriche chiave per valutare le performance del sito web e identificare aree di miglioramento;
  • genera report che riassumono i dati analizzati in modo chiaro e comprensibile, fornendo insights utili per il miglioramento delle strategie digitali e il raggiungimento degli obiettivi;
  • monitora le tendenze di mercato;
  • fornisce consulenza e supporto decisionale basato sui dati alle varie funzioni aziendali, come marketing, vendite, sviluppo del prodotto e altro ancora;
  • pianifica e esegue test A/B e altri esperimenti per valutare l’efficacia delle modifiche apportate al sito web o alle campagne di marketing.

 

Cosa studiare per diventare analyst?

Il web analyst deve in primo luogo maturare le competenze necessarie per condurre una efficace analisi dei dati e sviluppare un’ottima capacità di rappresentazione dei dati. Deve anche essere dotato di un buon orientamento al problem solving, nonché possedere doti comunicative e relazionali per gestire al meglio i rapporti con gli altri settori aziendali. Per quanto riguarda il percorso formativo, rispetto al background di base non ci sono limiti netti: anche le persone con un percorso di studi in ambito umanistico possono specializzarsi in questo campo. 

 

Tuttavia, è innegabile che una laurea in economia, marketing, statistica o matematica faciliti il compito. Sono in ogni caso imprescindibili conoscenze nel campo del marketing, soprattutto per quanto riguarda le tecniche di SEM e SEO, web marketing, social media marketing. Molte università hanno attivato master e corsi di specializzazione specifici proprio per formare professionisti della web analytics. Questo ruolo è attualmente molto richiesto dalle grandi aziende in Italia e (ancora di più) all’estero. Una tendenza che non potrà che proseguire e crescere nei prossimi anni, arrivando ad includere anche le piccole e medie imprese.  

 

Aldo Lubrani

Laureato con lode in Relazioni Internazionali presso Università degli studi Roma Tre, Master in Europrogettazione presso Europa Business School di Bologna. Google Digital Training Certificate. Lavoro da anni nel settore Digital, Fundraising e Non Profit. Su Rete del Dono ricopro il ruolo di Project Manager nell'ambito Comunicazione, Digital e Personal Fundraising. Appassionato di viaggi, natura, pittura.

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