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Le politiche di sostenibilità aziendale permettono alle imprese di guadagnare vantaggio competitivo. E sono al contempo necessarie per contribuire al benessere della società e alla tutela dell’ambiente

La sostenibilità aziendale è l’insieme dei comportamenti che un’impresa mette in atto per migliorare il benessere delle persone e del Pianeta, agendo internamente ed esternamente. Da ormai diversi anni, anche se con grave ritardo, il concetto di sostenibilità ambientale sociale ed economica è stato introdotto nella vita quotidiana dei cittadini – pensiamo ad esempio alla diffusione della raccolta differenziata – nei programmi dei governi e nelle politiche aziendali. Le imprese sostenibili sono a pieno titolo soggetti attivi nel processo di cambiamento che dobbiamo affrontare per limitare i danni che l’uomo ha causato all’ambiente. E per ridurre le disuguaglianze sociali presenti in tutto il mondo.

Che cos’è la sostenibilità in poche parole?

Partiamo da una domanda: che cosa significa sostenibilità? Il concetto di sostenibilità si riferisce ad un insieme di azioni che tenga conto delle conseguenze e delle ricadute dello stesso nel lungo periodo. È sotto gli occhi di tutti come il comportamento adottato dai singoli, dalle aziende e dai governi nel corso del tempo non abbia mai agito in un’ottica di sostenibilità. Lo sviluppo industriale e la società dei consumi hanno avuto come faro guida unicamente il profitto. A scapito di tutto il resto: dell’ambiente, dell’equità sociale, dei diritti dei lavoratori. Essere sostenibili significa, all’opposto, minimizzare la propria impronta sull’ambiente e sulla società. Evitare di creare danni e possibilmente realizzare o impostare le condizioni per rendere il mondo un posto migliore. Oggi, la transizione verso la sostenibilità è un processo tanto necessario quanto inevitabile. 

Quanti obiettivi sostenibili ci sono?

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Esso indica i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals (SDGs) da raggiungere entro il 2030 per salvaguardare le persone e il Pianeta. Gli Obiettivi abbracciano diversi ambiti. La lotta alla povertà e l’eliminazione della fame, il contrasto al cambiamento climatico e la promozione delle energie rinnovabili. La riduzione delle disuguaglianze e la parità di genere. Questi Obiettivi riguardano tutti, singoli cittadini, governi, istituzioni e imprese. Possiamo considerarli la “bibbia” della sostenibilità, il riferimento e la guida per realizzare in concreto azioni sostenibili.

 

 

Cosa rende sostenibile un’azienda?

Abbiamo visto che cos è la sostenibilità aziendale. Ma come si applica in concreto? Le politiche di sostenibilità  sociale e ambientale si declinano in azienda in un modello di business applicabile su diversi piani. Dai processi produttivi all’organizzazione interna, dalla scelta dei fornitori alla gestione delle risorse umane. In linea generale, un’azienda è sostenibile quando lavora non solo per generare profitto, ma anche benessere interno ed esterno. Non a caso, si parla a questo proposito anche di responsabilità sociale di un’azienda. A livello pratico esistono diversi strumenti che certificano la sostenibilità in più ambiti, come appunto le certificazioni nazionali e internazionali. Sono importanti, ma non bastano a rendere sostenibile un’azienda. La sostenibilità deve guidare e attraversare trasversalmente tutti i settori. L’azienda deve operare per sviluppare modelli di sviluppo alternativi e innovativi. Evidenziare le criticità legate al settore produttivo e al territorio di competenza e agire di conseguenza.

Cosa fanno le aziende per essere sostenibili?

Per promuovere un approccio sostenibile, l’azienda deve lavorare in connessione con gli stakeholders e con gli altri soggetti del territorio in modo chiaro e trasparente. Una azienda sostenibile deve sviluppare una politica interna volta a garantire diritti e benessere dei lavoratori. E allo stesso tempo lavorare sul tema della sostenibilità del prodotto in un’ottica quanto più vicina possibile a quella dell’economia circolare. Il concetto chiave è che l’azienda rappresenta un attore della società. Un soggetto che può e deve attivarsi per un presente e un futuro migliori. Questa idea deve permeare la cultura aziendale e dev’essere condivisa da tutti, ad ogni livello.

Le tre dimensioni della sostenibilità aziendale

La sostenibilità in azienda si concretizza lungo tre direttrici fondamentali.

  • Ambientale: specialmente nell’industria, la sostenibilità ambientale è il primo elemento che viene preso in considerazione perché l’inquinamento atmosferico e delle acque da parte di queste aziende è spesso molto impattante. Si tratta quindi in primo luogo di arginare l’impatto e contestualmente di sviluppare tecnologie innovative in grado di rendere gli impianti più efficienti. Un’altra strada percorsa da molte aziende è quella dell’introduzione delle fonti rinnovabili. Ma gli ambiti sui quali occorre lavorare sono tanti, dallo smaltimento dei rifiuti al consumo delle materie prime.
  • Sociale: la sostenibilità sociale si concretizza in primo luogo nelle politiche aziendali interne, che devono garantire l’uguaglianza, la parità di genere, il rispetto dei diritti, la sicurezza, la creazione di un ambiente positivo e salutare sul posto di lavoro. Chiaramente questa attività può essere svolta anche all’esterno, con iniziative filantropiche o sostenendo attività rivolte alle fasce meno fortunate della popolazione, anche attraverso lo strumento del volontariato aziendale.
  • Economica: la sostenibilità economica è legata alla capacità dell’azienda di ottenere profitto e di generare valore nel tempo. Producendo servizi o beni che possano rendere migliore la vita delle persone.

Chi si occupa di sostenibilità in azienda?

Esiste una figura specifica che si occupa di applicare e di monitorare la sostenibilità in azienda: il Sustainability Manager. Un professionista con molteplici competenze, in grado di integrare conoscenze tecniche altamente specialistiche, capacità gestionali e di leadership. Questa figura si occupa principalmente di innovazione, ma deve essere anche in grado di trasmettere l’importanza di una cultura della sostenibilità nelle aziende tra i dipendenti, a tutti i livelli. Oggi esistono corsi di laurea ad hoc, ma un percorso in economia o ingegneria gestionale può costituire sicuramente un’ottima base di partenza.

La sostenibilità aziendale in Italia

Il tema della sostenibilità interessa in modo crescente anche la società, le famiglie e le aziende italiane. In base ad una ricerca condotta dall’Istat, relativa al 2022, il 59,5% delle aziende manifatturiere italiane ha avviato azioni di sostenibilità e si stima che questa percentuale salirà al 64%  entro il 2025. Delle azioni attivate finora, il 50,3% sono in ambito ambientale, il 44,6% sono di sostenibilità sociale e il 36,8% sono rivolte al versante economico, spesso più difficile da concretizzare. Le grandi aziende sono in media più avanti: addirittura i 4/5 delle grandi imprese (81,5%) pratica azioni di sostenibilità, contro il 36,1% delle piccole imprese. I comportamenti sostenibili si intensificano all’aumentare della dimensione dell’azienda. Ciò significa che la strada da compiere è ancora lunga, poiché il tessuto italiano è composto in gran parte da piccole e medie imprese.

I settori economici più virtuosi sono quello farmaceutico (81,5% delle aziende), dei prodotti petroliferi raffinati (75,3%) e l’industria alimentare, di bevande e tabacco. ( 69,2%). Guardando ai servizi, il 50,4% delle aziende che operano in questo settore ha attivato strategie di sostenibilità durante il 2022. Qui, il 42,1% ha attuato iniziative in ambito ambientale, il 40,3% di sostenibilità sociale e il 35,2% in ambito economico. Ugualmente, sono sempre le grandi imprese a fare la differenza. In generale, tra le pratiche più diffuse troviamo l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, l’aumento dell’efficienza energetica, il riciclo dell’acqua, l’utilizzo di materie prime seconde.

Perché un’azienda deve essere sostenibile?

Come abbiamo visto, la sostenibilità aziendale si presenta non soltanto come una scelta ormai inevitabile, oltre che benefica per la collettività. Ma anche come una decisione strategica per le aziende. Gli investimenti nei comportamenti sostenibili verranno ampiamente ripagati nel medio e lungo periodo: occorre quindi essere dotati di uno sguardo a lungo termine. Non a caso, la stessa ricerca dell’Istat rileva che la ragione principale che spinge le aziende a ridurre il loro impatto ambientale è il ritorno di immagine e il miglioramento della reputazione (32%). Anche la Commissione europea afferma che “un approccio strategico” rispetto al tema della sostenibilità aziendale è “sempre più̀ importante per la competitività” in quanto determina vantaggi rilevanti relativamente alla gestione del rischio, al contenimento delle spese, ai rapporti con i clienti, con i dipendenti e con gli stakeholders e alla capacità di innovazione.

Risorse umane e stakeholders

È chiaro, infatti, che azioni volte a migliorare il benessere e a tutelare la sicurezza e i diritti determinano un aumento della fiducia da parte dei fornitori, dei clienti, degli investitori e dei dipendenti. Sui quali vale la pena soffermarsi in modo più approfondito: le risorse umane rappresentano il capitale più importante per le aziende, e per competere in un mercato in costante evoluzione trattenere i migliori talenti è sempre più decisivo. Per quanto riguarda invece le azioni messe in campo per ridurre l’impatto ambientale, è importante considerare il fatto che impianti, procedure, misure e processi aziendali più efficienti determinano un notevole risparmio economico. Investire sull’innovazione in questo campo ripaga sicuramente nel medio e lungo termine.

Non dimentichiamo, infine, i rapporti con gli stakeholders, rispetto ai quali è necessario effettuare un’accurata analisi e selezione. Lavorare solo con chi rispetta determinati standard e valori riduce i rischi e offre maggiori garanzie. Scegliendo con fornitori certificati è meno probabile imbattersi in casi di inadempienze o in interruzioni per il mancato rispetto delle normative.

Sostenibilità aziendale esempi

Tra le aziende più sostenibili in Italia nel 2021 c’è Hera, che spicca in particolare per l’integrazione dei criteri ESG nel proprio business e per l’applicazione della finanza aziendale in ottica sostenibile. Il Gruppo Hera utilizza da molti anni energie e risorse in modo efficiente, investendo sull’economia circolare. Esempi concreti del suo operato sono la rigenerazione di prodotti a partire da rifiuti plastici e la produzione di biometano dalla frazione organica dei rifiuti urbani. Citiamo invece Generali come esempio virtuoso di sostenibilità sociale. L’azienda  si impegna ad offrire il suo sostegno alle comunità in termini di inclusione, benessere e valorizzazione culturale. I risultati si leggono nella diffusione di valori condivisi sul lungo periodo con gli stakeholder e nella creazione di vivaci relazioni con istituzioni, onlus e associazioni.

 

Guardando alla classifica mondiale Global 100 di Corporate Knights 2023, le aziende italiane non spiccano purtroppo per attenzione verso la sostenibilità. Le prime sono Erg, che si è posizionata al 54° posto – per gli investimenti in tecnologie rinnovabili e più pulite – , e Intesa Sanpaolo, al 59°,  per la riduzione delle emissioni di gas serra e l’uso di energie rinnovabili.

Francesca Gervasoni

Laureata in Filosofia presso Università degli studi di Milano, ha un’esperienza di 15 anni nel mondo delle agenzie di comunicazione per il mondo profit. Nel 2012 cambia vita e approda su Rete del Dono, dove mette in pratica quello che ha imparato nella precedente vita professionale, per aiutare ONP e aziende ad attivare campagne di raccolta fondi non profit. In Rete del Dono, ricopre il ruolo di Head of Charity Program e si occupa dei rapporti con le aziende.

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