Skip to main content

La comunità formata da studenti, genitori e docenti è il contesto ideale per organizzare una raccolta fondi. Ecco come impostare in modo efficace una campagna di fundraising a scuola

Il fundraising per la scuola è un’attività utile e proficua, che si fonda sul perseguimento di un interesse collettivo e condiviso con l’obiettivo di migliorare un servizio pubblico importantissimo. Allo stesso tempo, tramite la comunità scolastica è possibile attivare una raccolta fondi dedicata ai più bisognosi e a cause socialmente rilevanti. Docenti, alunni e genitori sono comunità forti e coese, ottime promotrici di iniziative di crowdfunding ed esempi perfetti di quel community fundraising che si prende cura del proprio territorio. Ma quali sono i segreti per raccogliere fondi per una scuola?

1. Fundraising scuola: definire un progetto chiaro

È importante spiegare bene il progetto ai sostenitori: qual è la cifra necessaria e per cosa verrà utilizzata. Per questo bisogna comunicare fin da subito, anche tramite le piattaforme digitali, un obiettivo preciso e condiviso con insegnanti e genitori, capace di essere coinvolgente. È necessario fornire tutte le informazioni nel modo più analitico e dettagliato possibile. Anche se organizzata nel contesto scolastico, l’attività di fundraising va svolta in modo professionale affinché risulti efficace.

2. Studenti e genitori, grandi risorse

Per raggiungere l’obiettivo è importante formare una squadra che sia la più ampia e variegata possibile. Non basta la dedizione personale di un singolo: in prima linea devono esserci tutti i docenti, ma anche l’associazione di genitori e i ragazzi. Il loro ingaggio diretto non solo aumenta il senso di appartenenza alla scuola, ma fa sì che ognuno muova i suoi contatti allargando di molto la cerchia dei possibili donatori.

3. I migliori testimonial? Gli ex allievi

Chi meglio di un ex alunno può testimoniare la bontà del lavoro della scuola e il suo impatto sulle persone e la società nel corso del tempo? Con i loro ricordi e magari i loro successi professionali, gli ex alunni sono in grado di attivare nuovi sostenitori in modo ancora più trasversale. Qualcuno potrebbe anche diventare Personal Fundraiser, raccogliendo donazioni per la scuola, sfruttando magari il ruolo che ricopre o il settore in cui lavora.

4. Uno strumento per il fundraising a scuola: i gruppi Whatsapp di classe

Valorizzare il ruolo dei genitori e rendere i rappresentanti di classe dei forti collaboratori permette di attivare dei canali diretti che non sono sempre alla portata degli insegnanti. I gruppi Whatsapp di classe sono luoghi di passaparola digitale. I messaggi personali possono raggiungere tutti in modo davvero capillare. Ricordate che devono contenere sempre il link per la donazione, così da poter essere utilizzati in modo immediato.

5. Coinvolgere il quartiere

Tra gli stakeholder di un istituto scolastico, c’è l’intero vicinato da vedere come una risorsa per raccogliere fondi. Aziende e negozi del territorio – dalla  gelateria al b&b, dal bar alla boutique – possono rivelarsi alleati preziosi. Spesso la partecipazione delle attività commerciali consiste nel devolvere una percentuale dei guadagni alla causa prescelta. Per i negozi questo comporta un buon ritorno di immagine e una importante operazione di integrazione nel tessuto cittadino.

6. Stilare un piano di comunicazione per il fundraising a scuola

Lanciare una raccolta fondi è anche un ottimo pretesto per cominciare a comunicare con regolarità con i propri utenti. In particolare in questo periodo, il sito e i social sono fondamentali per tenere i legami. Anche tramite la pubblicazione di aggiornamenti di servizio, che non invitano esplicitamente a donare, le donazioni possono aumentare. Questo perché si genera interesse, attenzione, fidelizzazione e l’ente scolastico viene visto come un punto di riferimento solido e autorevole.

7. Foto e video sui social

Su Facebook e Instagram per il fundraising conta metterci la faccia, anche se si tratta di scuola. La scuola stessa deve diventare protagonista attraverso le persone che la vivono ogni giorno, con foto di lezioni, feste, attività quotidiane, momenti di condivisione e magari con un video per ogni classe che chiede un’offerta. Le persone devono riuscire ad “entrare” nella realtà scolastica attraverso un racconto per immagini diretto e spontaneo.

8. Update e ringraziamenti immediati

Gli aggiornamenti dell’andamento della raccolta sono utili per tenere viva l’attenzione delle persone e rappresentano pretesti per lanciare nuovi appelli. Per questo è importante monitorare costantemente i contributi, sia per ringraziare immediatamente il donatore sia per comunicare con le famiglie dei ragazzi. I dirigenti scolastici possono farlo anche tramite periodiche circolari, con l’obiettivo di incentivare donazioni ripetute.

9. Eventi dal vivo e virtuali

Il fundraising per la scuola è digitale ma anche offline. Proporre un appuntamento fisso “fisico” è molto importante, potenziandolo magari con una diretta YouTube durante quale lanciare la raccolta fondi. Gli eventi in presenza sono insostituibili per avere il contatto diretto con le persone: ad esempio, anziché spedire a casa dei donatori i piccoli regali di ricompensa, può essere una buona idea consegnarli di persona. Le dimensioni online e offline devono procedere con equilibrio di pari passo.

10. Fundraising scuola, con il digitale è più facile

L’imbarazzo nel chiedere di donare e il dubbio di essere troppo insistenti rappresentano il principale ostacolo a lanciare iniziative di crowdfunding. Con gli strumenti digitali, però, anche questa difficoltà è più attutita. Email, post sui social o messaggi Whatsapp sono comunicazioni più mediate e quindi meno invasive. Online è più semplice insistere un po’, sempre con gentilezza e discrezione.

Elisa Rosso

Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso Università di Torino, lavora da sempre nel non profit e nel sociale con un significativa esperienza nel settore raccolta fondi di grandi e piccole ONP (Amnesty International e NutriAid). Nell’autunno 2016 approda in Rete del Dono, dove si occupa di dare assistenza e consulenza alle ONP e alle Fondazioni per la promozione dei loro progetti e l'ottimizzazione delle campagne di raccolta fondi.

Lascia un commento