Skip to main content

Esistono molti modi per fare fundraising in università. Gli studenti rappresentano un pubblico motivato e attivo, oltre che preparato ad affrontare le sfide che il futuro presenterà loro. Ecco come organizzarlo in modo efficace

Quando progettiamo una campagna di fundraising, non dobbiamo dimenticare gli studenti. Anche se sono giovani e senza grandi disponibilità economiche, sono un pubblico importante perché hanno accesso a numerosi network (famiglia, scuola, club sportivi, hobby). Rappresentano quindi il futuro della raccolta fondi. Inoltre negli ultimi anni, grazie allo sviluppo del digitale, questa fascia è cresciuta notevolmente e anche in Italia le potenzialità sono presenti: ora il momento giusto per mettere a sistema il fundraising in università.

Student Fundraising nel Regno Unito

Allungare lo sguardo e osservare come si muovono i Paesi anglosassoni è sempre fonte di ispirazione e buoni stimoli. La raccolta fondi è una delle prime attività organizzate alle quali gli studenti nel Regno Unito hanno preso parte. I gruppi RAG (Raise and Give) sono presenti nelle università dal 1800, caratterizzati dalle loro attività di raccolta fondi uniche e divertenti. Alcuni gruppi studenteschi di fund raising hanno una lunga storia alle spalle e promuovono durante l’anno una serie consolidata di eventi, altri sono più recenti. L’Unione Nazionale degli Studenti, fondata nel 1922, nasce come associazione confederata di 600 unioni di studenti nel Regno Unito che rappresentano gli interessi di 7 milioni di studenti. In questi 100 anni di attività, NUS ha lavorato ininterrottamente per promuovere, difendere ed estendere i diritti degli studenti.

The National Student Fundraising Association (NaSFA) è un’associazione di studenti creata durante una Conferenza di gruppi RAG a Durham nel 2011. Gli studenti si erano riuniti per conferenze di questo tipo da anni e sentivano il bisogno di un comitato nazionale che li rappresentasse facilitando le interazioni con la NUS e celebrando le attività di raccolta fondi degli studenti. Negli anni, NaSFA è stata coinvolta in un numero di progetti importanti. Ad esempio ha fatto parte del team fondatore del Giving Tuesday UK, ha organizzato eventi per supportare gli studenti a livello locale e ha offerto supporto one-to-one a studenti fundraiser.

Gli eventi di fundraising organizzati dagli studenti in università

Il fundraising degli studenti è vario e divertente. Le opportunità di implementare idee creative sono molteplici. Questi sono alcuni esempi delle sfide più popolari:

  • Lost è una gara che prevede che un gruppo di studenti venga lasciato in un posto sconosciuto e da lì tutti devono trovare il modo fare ritorno al campus, spesso con una lista di sfida da completare durante il percorso.
  • Jailbreak è il contrario di Lost: partendo dal campus devono arrivare il più lontano possibile in un tempo stabilito (spesso 36 ore). Chi raggiunge la meta più lontana vince.
  • Viaggi solidali organizzati direttamente dalle organizzazioni non-profit o da agenzie specializzate. Esempi classici sono scalare il Kilimanjaro, andare da Londra a Parigi in bicicletta o camminare lungo la muraglia cinese. Gli studenti si iscrivono impegnandosi a raccogliere una cifra minima.

Gli elementi chiave per motivare gli studenti

Per motivare gli studenti, è importante puntare su alcuni elementi chiave.

  • Obiettivi significativi: condividi con gli studenti obiettivi che siano rilevanti, coinvolgili in qualsiasi momento in un’attività che sia vicina ai loro interessi e che tenga conto delle loro esigenze.
  • Opportunità di crescita: fornisci gli strumenti adeguati per sviluppare la loro capacità di leadership, le loro abilità organizzative e di socializzazione, creando un network con altri studenti che hanno già raccolto fondi. Così puoi aiutare gli studenti a crescere, sviluppare competenze utili e provare un senso di realizzazione e sicurezza di sé che li aiuteranno anche nel mercato del lavoro.
  • Autonomia: dai agli studenti la libertà di sostenere la tua causa nel modo che preferiscono e in autonomia, incoraggiando la loro iniziativa personale e supportando le loro idee e la loro creatività anche nella scelta di come i fondi possono essere utilizzati.
  • Collaborazione: lavorare in team è particolarmente importante per gli studenti, li aiuta a sviluppare capacita comunicative e di leadership. E insieme si motivano a vicenda.
  • Curiosità: dai agli studenti una ragione per rimanere coinvolti a lungo termine. Un modo efficace per farlo è avvicinarli alle persone che stanno aiutando e alle attività che stanno sostenendo. Se non è possibile avvicinarli direttamente ai beneficiari e ai progetti, condividi storie, video e immagini che possano virtualmente trasportarli nei luoghi in cui l’organizzazione lavora.

Fundraising in università e formazione

Il fundraising costituisce anche un importante settore di studi, sempre più frequentato, nelle università. Esistono corsi di formazione specifici, come la Scuola di Fundraising di Roma e diversi Master in Fundraising presso le più importanti università italiane. Spesso, per iscriversi, è possibile usufruire anche di borse di studio a copertura parziale o totale. Il tema del fundraising, quindi, è sempre più legato al contesto universitario, così come spesso si creano intersezioni virtuose tra università, fondazioni associazioni, enti del terzo settore, organizzazioni nonprofit. Allo stesso tempo, le università possono promuovere anche raccolte fondi rivolte all’interno. Con l’obiettivo di migliorare, quindi, l’offerta didattica dell’università stessa o la struttura dell’edificio, di promuovere la creazione di nuovi corsi o la realizzazione di proposte formative alternative.

Valeria Vitali

Dopo una laurea in Scienze Politiche presso Università degli studi di Pavia e un Master in Cooperazione e Sviluppo a Barcellona, ha iniziato il suo percorso professionale in Italia, occupandosi di comunicazione, per poi allargare i suoi orizzonti all’estero. È proprio qui che nasce l’idea di Rete del Dono, l’idea di diffondere in Italia una rivoluzione culturale che avvicini le persone al dono, inteso come gesto di impegno civile. L’innovazione digitale ha fatto la sua parte, facilitando e dando maggior concretezza a questo progetto costruito insieme ad Anna Siccardi.

Lascia un commento