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L’inclusione sociale si attua grazie a una mentalità aperta e accogliente e ad attività che incentivano l’inserimento nella comunità delle persone più fragili, garantendo pari diritti a tutti

L’inclusione sociale è la possibilità di accogliere tutti all’interno di un contesto comunitario e di offrire a ogni individuo gli stessi diritti e le stesse opportunità. Inclusione significa tante cose:

  • uguaglianza
  • libertà
  • solidarietà
  • dignità
  • rispetto
  • supporto
  • pari opportunità
  • tutela dei diritti umani

È il principio alla base di ogni società civile e sul quale devono essere fondate le relazioni umane, ad ogni livello. Il concetto di inclusione sociale abbraccia diversi ambiti. Il mondo del lavoro, la vita sociale e culturale, i diritti fondamentali di tutte le persone. Dalla possibilità di vivere in una casa dignitosa all’accesso al cibo, alla salute e all’istruzione.

I destinatari delle attività volte a garantire una maggiore inclusione sociale sono principalmente le persone più fragili. Singoli e famiglie in condizioni di povertà, persone con disabilità, anziani, persone rimaste sole, con pochi strumenti e risorse a disposizione, indipendentemente da quale sia la causa. Ma se pensiamo al mondo del lavoro, anche la semplice appartenenza al genere femminile può rappresentare una condizione sufficiente ad attivare politiche di inclusione sociale. Vediamo dunque in che cosa si concretizzano queste azioni e come contribuire a renderle più efficaci.

Esclusione sociale in Italia

Una delle principali cause di esclusione sociale è la povertà. Il Rapporto 2021 su povertà ed esclusione sociale in Italia della Caritas mette in evidenza un aumento delle condizioni di povertà cronica, che dal 2019 al 2020 passa dal 25,6% al 27,5%, complici le difficoltà causate dalla pandemia. Più della metà delle persone che si sono rivolte alla Caritas (57,1%) ha al massimo la licenza di scuola media inferiore, percentuale che al Sud arriva al 77,6%.

Vediamo dunque come spesso le cause di esclusione sociale siano correlate (in questo caso accesso all’istruzione e alla cultura e la povertà). E, di conseguenza, quanto sia necessario promuovere l’inclusione su più fronti, con un approccio globale. Allargando lo sguardo ad altri Paesi, questa connessione appare ancora più evidente. Al contempo, occorre tenere conto anche di altri aspetti, poiché l’esclusione sociale nasce anche da discriminazioni basate su etnia, sesso, orientamento sessuale, cultura, religione, disabilità.

Inclusione sociale esempi di sostegno

Per contribuire al contrasto della povertà in Italia e all’estero, e dunque per incentivare l’inclusione sociale, si può scegliere di sostenere con una donazione organizzazioni e associazioni che lavorano quotidianamente per migliorare la vita di tante persone. I siti web delle principali realtà che operano nel settore propongono diverse modalità per offrire il proprio contributo, inclusa l’adozione a distanza, uno strumento che mira proprio ad incoraggiare l’inclusione sociale di soggetti svantaggiati, coprendo ad esempio le spese scolastiche, oppure quelle sanitarie.

Un’altra modalità è quella di sostenere una campagna attiva su una piattaforma di crowdfunding, partecipando in prima persona alla realizzazione di un progetto specifico. Ad esempio, un nuovo allestimento per una biblioteca cittadina o la creazione di una compagnia teatrale per la comunità. Anche queste rappresentano strade che guidano verso una società più egualitaria, perché inclusione e coesione sociale vanno avanti di pari passo.

Inclusione sociale disabili

La presenza di disabilità è un’altra causa di possibile esclusione sociale. Basti pensare alle barriere architettoniche che precludono ancora oggi molte attività a persone con mobilità ridotta. Chiaramente la disabilità si può esprimere in diversi modi, ed uno degli interventi più importanti per incentivare l’inclusione sociale delle persone disabili, al quale si può contribuire donando tempo o denaro, è costituito da tutte quelle attività volte a includere le persone disabili permettendo loro di svolgere un lavoro o di prendere parte ad attività ricreative. Numerose associazioni operano in questa direzione, con lo scopo di integrare la disabilità all’interno dei contesti quotidiani e di offrire alle persone più fragili gli strumenti per diventare autonome.

È il caso del progetto Mettiamo le ruote alla Casa del Sorriso, volto a garantire un’autonomia abitativa e una vita indipendente a persone giovani e disabili, che oltre a sperimentare l’uscita dal proprio contesto famigliare permetterà a diversi ragazzi e ragazze disabili di utilizzare un mezzo di trasporto attrezzato per gli spostamenti quotidiani. Oppure di Cittadinanza Onlus, che interviene a sostegno dei bambini disabili dei villaggi etiopi, dove spesso sono purtroppo destinati ad una vita di privazioni. Sostenere questi ed altri progetti è un modo concreto e sicuro per costruire, un piccolo passo per volta, una società accogliente e inclusiva.

Elisa Rosso

Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso Università di Torino, lavora da sempre nel non profit e nel sociale con un significativa esperienza nel settore raccolta fondi di grandi e piccole ONP (Amnesty International e NutriAid). Nell’autunno 2016 approda in Rete del Dono, dove si occupa di dare assistenza e consulenza alle ONP e alle Fondazioni per la promozione dei loro progetti e l'ottimizzazione delle campagne di raccolta fondi.

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