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Le adozioni e il sostegno a distanza sono modi concreti per regalare ad un bambino che vive in condizioni di disagio e povertà un futuro migliore: accesso alle cure mediche, cibo, acqua e istruzione

Il sostegno a distanza e le adozioni a distanza sono modi per aiutare chi ne ha più bisogno, offrendo ad un bambino, o più spesso ad una intera famiglia o comunità, una vita migliore. Con il sostegno a distanza e con l’adozione a distanza, i bambini che vivono nelle zone più povere del mondo riescono ad avere accesso a cure mediche, al cibo, all’acqua, all’istruzione. Il denaro ricevuto viene utilizzato per garantire ad un bambino i suoi diritti fondamentali. Adottare un bambino a distanza vuol dire regalargli un futuro migliore. È un gesto che può cambiare la vita di intere famiglie e comunità. Inoltre, può essere utile sapere che gli importi destinati al sostegno a distanza prevedono significativi benefici fiscali. Ecco dunque come farlo e chi si occupa di adozione a distanza. 

Come funzionano le adozioni a distanza?

Per adottare un bambino a distanza occorre rivolgersi ad una delle associazioni o organizzazioni non profit che operano in questo settore, scegliendo ad esempio tra quelle che abbiamo appena citato. Spesso basta compilare un form online in pochi minuti inserendo i propri dati personali sul sito web dell’associazione. Seguendo questi semplici passaggi, vedrai presto attivata la tua adozione e potrai conoscere a distanza il bambino sostenuto. Per ogni dubbio, è quasi sempre presente un servizio sostenitori (troverai le indicazioni sul sito dell’associazione scelta).  Se necessario, si possono ottenere ulteriori dettagli chiamando il numero indicato sui siti web alla voce “richiedi informazioni” o rivolgendosi all’apposito servizio sostenitori. Talvolta è anche possibile richiedere e ricevere la foto del bambino ancora prima di attivare l’adozione. Si sceglie poi la tipologia di pagamento (domiciliazione bancaria, carta di credito, bollettino postale o altri pagamenti elettronici) e si avvia immediatamente il percorso di adozione.

In che cosa consiste il sostegno a distanza

Il sostegno a distanza è un percorso, una scelta di vita importante che dà origine ad un legame molto profondo, una vera e propria relazione con una persona e una realtà diversa e lontana dalla propria. Attivata la tua adozione, durante il periodo di sostegno riceverai costanti aggiornamenti durante l anno sulle condizioni del bambino adottato a distanza, corredata da lettere, fotografie, disegni. Lo “vedrai” così crescere ogni anno, iniziare ad andare a scuola, diventare grande. E, se lo vorrai, potrai anche intraprendere un emozionante viaggio per andare a conoscere lui (o lei), la sua famiglia e la sua comunità di persona. Un’adozione a distanza è una scelta che cambia per sempre la vita anche di chi dona, non solo di chi ne riceve il beneficio.

Come adottare un bambino ucraino a distanza?

La scelta del Paese di appartenenza del bimbo da adottare e sostenere a distanza è del tutto soggettiva e in ogni caso sarà una buona scelta. Se il vostro desiderio è quello di contribuire a migliorare la vita di una bambino ucraino, vittima innocente della guerra, potete rivolgervi in particolare alle seguenti associazioni: Amici dei Bambini, Children First Onlus, Comunità Sant’Egidio, Cesvi, Adozioni Senza Frontiere.

Sostegno a distanza e adozione

Sostegno a distanza e adozione a distanza hanno lo stesso significato, anche se la parola “adozione” è usata in modo improprio in questa circostanza. In entrambi i casi, comunque, ci si riferisce all’invio di denaro, tramite una associazione o organizzazione non profit, ad un bambino, alla sua famiglia o alla sua comunità, in un Paese dove spesso neppure i diritti basilari sono rispettati, né i servizi strettamente necessari sono garantiti. Diverso il discorso per le adozioni internazionali, che si riferiscono invece all’inserimento “fisico” di un bambino straniero in una famiglia diversa da quella di origine, dunque non vanno confuse con le adozioni a distanza.

Quanto costa l’adozione a distanza?

Il costo delle adozioni a distanza è variabile, ma si aggira, in media, sui 25-30 euro mensili: un euro al giorno. Diverse associazioni permettono di offrire anche meno (ad esempio 15 euro al mese), in modo da rendere la cifra accessibile a tutti. Ognuno, dunque, può trovare il modo di realizzare una adozione a distanza, in base alle proprie possibilità. Per quanto riguarda la gestione del denaro inviato all’organizzazione che si occupa del sostegno, solitamente l’80 per cento viene dedicato al miglioramento delle condizioni di vita del bambino, mentre un 20 per cento si utilizza per sostenere i costi di gestione dell’organizzazione, realizzare campagne di sensibilizzazione e trovare nuovi donatori.

Quanto dura l’adozione a distanza?

La durata di un percorso di sostegno a distanza varia in base alle condizioni di vita del bambino, alla sua età al momento dell’inizio del sostegno, alle possibilità e alle criticità alle quali andrà incontro, nonché alle caratteristiche della comunità e del Paese in cui vive. Dipende, quindi, da tanti aspetti. Solitamente, chi sceglie di intraprendere questa strada la porta avanti per diversi anni. Infatti, la donazione si rinnova automaticamente. Naturalmente è anche possibile disdirla in ogni momento comunicandolo nei modi previsti all’associazione (solitamente tramite raccomandata).

Sostegno a distanza detraibile

Per le persone fisiche, il sostegno a distanza è detraibile dall’imposta lorda dichiarata in dichiarazione dei redditi ai fini IRPEF in una percentuale pari al 30% dell’importo donato. Il limite massimo è pari a 30mila euro per ogni periodo d’imposta. Affinché sia detraibile, la donazione deve essere effettuata tramite un mezzo tracciabile (carta di credito, bonifico, bollettino ecc). Per beneficiare delle agevolazioni fiscali, è sufficiente riportare l’importo donato nel 730 in fase di dichiarazione dei redditi. Per le aziende, la donazione si può dedurre in misura pari al 10% del reddito complessivo dichiarato (ai fini IRES).

Francesca Gervasoni

Laureata in Filosofia presso Università degli studi di Milano, ha un’esperienza di 15 anni nel mondo delle agenzie di comunicazione per il mondo profit. Nel 2012 cambia vita e approda su Rete del Dono, dove mette in pratica quello che ha imparato nella precedente vita professionale, per aiutare ONP e aziende ad attivare campagne di raccolta fondi non profit. In Rete del Dono, ricopre il ruolo di Head of Charity Program e si occupa dei rapporti con le aziende.

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