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Aiutare gli altri fa bene anche a sé stessi perché riempie la vita di significato. Lo si può fare in tanti modi, dedicando a chi ne ha bisogno il proprio tempo e mettendo a disposizione competenze e risorse: ecco come

Aiutare gli altri fa bene. Fa sentire utile, riempie la vita, è un’occasione di crescita personale. Si può scegliere di aiutare qualcun altro nel tempo libero a disposizione oppure di migliorare la vita degli altri con il proprio lavoro. Di occuparsi ogni giorno di una persona cara oppure di un’ altra persona che magari prima non si conosceva. Possiamo aiutare il prossimo in moltissimi modi diversi. In ogni caso, dedicare una parte della propria vita, piccola o grande che sia, per essere di aiuto a qualcun altro, potrebbe rappresentare una svolta per molte persone. Ecco che cosa significa aiutare gli altri e come iniziare a farlo in concreto.

Perché aiutare gli altri rende felici?

Aiutare gli altri fa bene! Aiutare qualcuno senza ottenere nulla in cambio è un’azione che genera emozioni positive nella maggior parte delle persone. In realtà, infatti, non è corretto affermare che non si ottiene nulla, perché il guadagno che ne deriva è spesso ben più significativo di una remunerazione economica. Parliamo di gratificazione, di relazioni e nuove connessioni, di incontri, di benessere psico-fisico. Per questo molte persone scelgono di aiutare il prossimo anche per aiutare se stessi, magari per superare un momento difficile o per aggiungere significato alla propria esistenza. Non c’è niente di male in questo. Anzi. È un tipo di azione e di relazione dalla quale entrambe le parti coinvolte escono migliori, senza alcuna conseguenza negativa.

Perché è importante fare del bene?

Fare del bene aiutando gli altri è importante non solo perché, come abbiamo appena visto, ci permette di stare meglio e di vivere un’esistenza più piena. È importante anche perché una società formata da persone altruiste è una società migliore, più solida e unita, più forte e collaborativa. Aiutare gli altri e fare del bene vuol dire anche contribuire a diffondere la cultura del dono, l’idea di regalare qualcosa ad altre persone senza un ritorno personale. Un concetto spesso lontano dal funzionamento della nostra società, orientata purtroppo all’individualismo, al successo personale e al consumismo, ma del quale dovremmo tutti riappropriarci.

Cosa posso fare per aiutare il prossimo?

Esistono davvero tanti modi per aiutare gli altri, e questa non può che essere una buona notizia. Il primo consiste nel dedicare il proprio tempo agli altri tramite un’attività di volontariato: per praticarla, una buona idea potrebbe essere contattare un’associazione che opera sul proprio territorio nel settore che più si avvicina ai propri interessi e alla propria sensibilità. Qualche esempio? Fare compagnia agli anziani in una casa di riposo, contribuire a rendere più pulito l’ambiente, aiutare i bambini in situazioni di difficoltà a fare i compiti, dare una mano nella gestione del canile comunale, diventare volontari della croce rossa sulle ambulanze, unirsi alla protezione civile.

Come iniziare a fare del bene?

Ci si può dedicare ad una causa nella quale si crede anche attivando una raccolta fondi personale, oppure proponendosi come personal fundraiser per associazioni che operano in favore dei bisognosi. Infine, si può scegliere di donare: lo si può fare in diversi modi, ma uno dei più semplici e sicuri consiste nell’utilizzare una piattaforma di crowdfunding, all’interno della quale individuare una causa da sostenere attraverso il proprio contributo. Si tratta di un metodo verificato e sicuro per aiutare le persone che più ne hanno bisogno. Dovrete solo scegliere l’ambito che più si avvicina ai vostri interessi e valori e individuare la campagna che fa al caso vostro.

Cosa vuol dire aiutare una persona?

Spesso, per iniziare ad aiutare gli altri, non occorre andare molto lontano. Abbiamo tutti un parente, un amico, un collega che può avere bisogno di aiuto. Noi stessi, in qualche momento della vita, potremmo averne bisogno: è normale che accada. Il concetto di aiuto e di solidarietà reciproca iniziano a svilupparsi da qui, dalla capacità di offrire ascolto, sostegno e presenza a chi lo richiede. Aiutare una persona vuol dire soprattutto esserci senza giudicare e senza aspettarsi nulla in cambio.

Aiutare gli altri come lavoro

Sono molti i lavori che permettono di essere di aiuto agli altri. In questi fortunati casi, ci si può dedicare a tempo pieno ad un’attività che riempie la vita di significato. Naturalmente, bisogna essere portati per questo tipo di impiego, che può essere anche molto impegnativo, oltre che gratificante. Vediamo quali sono alcuni dei lavori che permettono di aiutare gli altri.

  • Insegnante. Il ruolo della scuola e degli insegnanti è spesso poco valorizzato, mentre riveste un’importanza davvero fondamentale non solo per lo sviluppo delle singole persone, ma per la società nel complesso. Insegnare non vuol dire solo trasmettere delle conoscenze, ma essere una guida, un riferimento per i giovani che saranno gli adulti di domani. Per chi si sente particolarmente portato esiste anche la possibilità di fare l’insegnante di sostegno, occupandosi delle persone più fragili in modo da rendergli la vita migliore.
  • Infermiere e OSS. Un’altra categoria di lavoro tanto gratificante, quanto impegnativa. Gli infermieri e gli OSS sono coloro che, tra i professionisti sanitari, passano più tempo a stretto contatto con i pazienti, imparando a conoscerli a fondo e prendendosi letteralmente cura di loro in tutte le piccole esigenze quotidiane. Dalle incombenze pratiche alla compagnia. Spesso queste professioni consentono di stabilire relazioni molto forti, indissolubili, che durano per tutta la vita.
  • Assistente sociale. Una professione che pone a diretto contatto con le situazioni di maggiore disagio, fragilità ed emarginazione. L’assistente sociale può davvero fare la differenza nella vita di una persona, aiutandola a trovare il proprio posto nella società.
  • Operatore presso enti del terzo settore. In questo campo si apre una vasta gamma di professioni. Infatti, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative o altri enti senza scopo di lucro hanno bisogno di molteplici competenze. Le principali riguardano gli ambiti del fundraising, dell’amministrazione, del marketing, del management, della comunicazione. Ma, a seconda dell’ambito in cui essi operano, possono emergere diverse necessità. Importante è tenere conto del fatto che lavorare in questo settore spesso significa essere molto flessibili e pronti a occuparsi anche di compiti che non rientrano nel proprio ruolo.
Elisa Rosso

Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso Università di Torino, lavora da sempre nel non profit e nel sociale con un significativa esperienza nel settore raccolta fondi di grandi e piccole ONP (Amnesty International e NutriAid). Nell’autunno 2016 approda in Rete del Dono, dove si occupa di dare assistenza e consulenza alle ONP e alle Fondazioni per la promozione dei loro progetti e l'ottimizzazione delle campagne di raccolta fondi.

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